HyperHouse

NeXT Hyper Obscure

Archivio per Varie

Rimangono le sfumature


Lo shock delle rivelazioni ha il suono delle paratie rese in paranoie. Alla fine, restano da ascoltare solo le sfumature.

Luca Forcucci – Terra | Neural


[Letto su Neural]

Effettuare delle registrazioni a Los Angeles, a Recife e a Beirut, ricombinando e riterritorializzando i frammenti sonori che ne risultano senza un ordine particolare e forse nemmeno seguendo una precisa logica. Luca Forcucci, artista del suono italo-svizzero il cui lavoro prende le forme di installazioni, visual e performance, mescola spesso gli elementi in gioco nelle sue opere, costruendo relazioni ed intrecci anche con altri specifici artistici, forzando così i suoi ascoltatori ad eccentriche prospettive e reportage sensoriali dalle infinite sfumature. Le field recording ottenute da queste tre ambientazioni differenti, già sottoposte ad una prima fase di editing, sono state successivamente proposte alla violoncellista Noémy Braun e al percussionista Lucas Gonseth, accompagnate anche da una partitura grafica che fungesse da guida durante una sessione di tre giorni in un teatro nelle montagne del Giura svizzero. In questo suggestivo e meditativo spazio la composizione è stata sviluppata e poi presentata in anteprima in concerto. Il risultato di tutto questo articolato procedimento è ancora “(de)composed & mixed” da Forcucci, definizione che non ci permette di cogliere a pieno (ma in fondo poco importa ai fini della valutazione dell’opera) quanto e come le registrazioni del concerto siano state poi ulteriormente lavorate. L’amalgama è di quelli densissimi, dove ogni cosa sembra essere al posto giusto e in relazione dinamica con tutto il resto, al punto da non farci nemmeno percepire che peso abbiano avuto le improvvisazioni dei tre musicisti in un tale contesto. Sono cinque infine le tracce presentate da Forcucci e per prima c’è “Obscura” che funge da introduzione all’intero album ed è subito splendida, con droni sia metallici che fangosi, modulati all’unisono con le lancinanti iperboli al violoncello, annettendo un lavorio sottostante di piccole emergenze ritmiche ed elettroniche. “Incognita”, subito dopo, vanta suoni estremamente dettagliati, percussioni gonfie e spazializzate, sguisci striduli e virtuali sgocciolii, A ogni successivo ascolto ci si rende conto che quello che si ascolta forse non è quello che si crede. Anche la title track, “Terra”, produce gli stessi effetti stranianti e il suono è avvolgente, sussultorio, emotivamente denso. “Cantus” inizia con afflato cameristico e subito scivola in siderali droni e dissonanze, prima di chiudere con “Firmus” in maniera ancora assai astratta e raffinata.

Carmilla on line | Per Valerio (20 giugno 1952 – 18 aprile 2022)


Continua l’omaggio di CarmillaOnLine al suo indimenticato Valerio Evangelisti; vi allego l’intera lettera che la redazione gli ha scritto; ciao Valerio

Caro Valerio,

sono passati due anni da quando hai scelto di ritirarti su un pianeta migliore di questo. Due anni possono essere molto lunghi e allo stesso molto brevi: lunghi perché non c’è stato momento in cui la tua figura e le tue parole non ci siano mancate, brevi perché ci è sembrato sempre che tu fossi ancora qui, con noi.
Alla notizia della tua scomparsa, in redazione, il dolore si era subito sommato al timore.
Il timore di non farcela a continuare il tuo lavoro, lo sconforto per non essere magari in grado di mantenere la barra salda e rischiare, per questo motivo, di andare a sbattere contro scogli e demoni che tu sapevi sempre indicare e prevedere per tempo.
Con le gambe inizialmente molli siamo riusciti, però, ad andare avanti e a mantenere quella unità nella diversità che ha sempre contraddistinto Carmilla, la tua creatura.
L’abbiamo fatto continuando a scrivere, “ostinatamente in direzione contraria” come avrebbe detto De André; ad osservare il mondo, la cultura e la letteratura con strumenti sempre diversi per ognuno di noi, ma che tu ci hai insegnato ad affinare. Leggi il seguito di questo post »

Enciclopedia del Fantasy | FantasyMagazine


Su FantasyMagazine la recensione a Enciclopedia del Fantasy, opera saggistica ed enciclopedica di Elena Romanello che affronta un territorio di genere che è per forza di cose sfuggente; un estratto:

Quando si pensa al fantasy, subito la mente si popola dei mondi del Signore degli Anelli, Harry Potter, La storia infinita o La spada della verità. La mente corre all’immaginario di autrici e autori come Ursula K. Le GuinJ.R.R. Tolkien o i fratelli Grimm che hanno plasmato con le loro storie la nostra realtà, le nostre conversazioni e abitudini. Tuttavia, se chiunque è in grado di riconoscere le guglie del castello di Hogwarts e la desolazione di Mordor, forse non tutti conosceranno le narrazioni all’interno di romanzi come La fonte ai confini del mondo (uno dei primi romanzi del genere fantasy), J.R.R. Tolkien e La guerra degli elfi. Ecco che allora l’opera di Elena Romanello, autrice di fan-fiction su vari universi dell’immaginario e di diversi saggi, arriva per guidare il lettore alla scoperta di un genere vasto ma conosciuto tutt’al più al grande pubblico solo grazie a fenomeni di massa.
Enciclopedia del Fantasy è un saggio corposo di circa 700 pagine che accompagna chi legge alla scoperta del fantasy. Si parte dalle origini del genere, approfondendo la fiaba e l’epica, quali antenate del fantasy. In questa prima parte l’autrice inizia il suo lungo viaggio nel regno del fantastico citando autori celebri di entrambi i tipi di narrazione. Scrittori come Ludovico Ariosto, Hans Christian Andersen e Luigi Capuana popolano queste prime pagine.

Presentazione online di “I salmi dell’apocalisse”, di Miriam Palombi | KippleBlog


[Letto su KippleBlog]

Giovedì 7 marzo alle 21.00, Kipple Officina Libraria presenterà sulla piattaforma Streamyard dalla propria pagina Facebook Miriam Palombi e il suo romanzo I salmi dell’apocalissequi l’evento – edito nella collana k_noir curata da Paolo Di Orazio; saranno presenti anche l’editore Lukha B. Kremo e l’editor Sandro Battisti.
Ci vediamo lì?

LA QUARTA
Villa Daleth svetta tra le altre dimore borghesi di un distinto quadrante di Roma. È stata progettata nella sua forma ottocentesca dall’architetto Coppedè, famoso per aver dato il nome all’omonimo quartiere liberty. Ma il palazzo ha il suo senso, diverso da quello che si aspetterebbero i suoi garbati ospiti, e vive di un paradigma proprio. E poi la numerazione degli appartamenti in cui è suddiviso l’edificio ha una sua logica inspiegabile. E perché le connessioni di questo palazzetto affondano anche in altri luoghi dell’Italia, rincorrendo i fili tenaci e sottili della Storia? E cosa c’entra, infine, la psichiatria di Wilhelm Reich?

Scopri di più sul sito della Kipple Officina Libraria.

Ti addento


Quando si sciolgono le convenzioni risalgono i flussi e gli umori, di fronte a una birra vuota entrano le vibrazioni quantiche dei tuoi ormoni e ogni cosa si affetta e addenta la tua carne profumata.

La maledizione di Arianna | FantasyMagazine


La mitologia, si sa, è un territorio infido, cui ti approcci con senso del leggero e in pochi istanti ti ritrovi avvinghiato dalle spire di un passato che non è mai morto, e che anzi detta le regole del futuro; su FantasyMagazine è uscita una bella recensione a “La maledizione di Arianna”, di Sara A. Benatti, che prova a chiudere il filo degli eventi del mito di Arianna e Teseo, ma come vi riesce?
Ecco uno stralcio della rece:

Il volume edito da Sperling & Kupfer reinterpreta il mito, seguendo le vicende dei protagonisti, suddivise in due parti ideali. Nella prima, chi legge verrà facilmente catturato dalle atmosfere cretesi e dalla scrittura fluida, capace di dar voce a personaggi di secoli fa. In questa la scrittrice racconta la vita di Arianna, seguendo la giovane sia nel presente sia nei suoi ricordi di bambina, tutt’altro che felici.
L’obiettivo primario della giovane principessa è, infatti, quello di allontanarsi dal palazzo maestoso in cui è nata. Per fortuna, tempo prima che la narrazione inizi, è riuscita a trovare rifugio alla fresca ombra dei boschi del Dictinneo, santuario eretto in onore della dea Dictinna, a cui la giovane è devota. Lì, seguace della divinità cretese, si sente libera, lontana dall’oscurità che impregna il maestoso palazzo di Minosse.
Tornata per breve tempo a Cnosso, Arianna fa la conoscenza del bellissimo Teseo, giunto a Creta per rinegoziare con il sovrano i termini di sottomissione di Atene. I due giovani avranno modo di conoscersi, di scambiarsi desideri, sogni e aspirazioni. E, quando tutto per Arianna sembrerà perduto, la ragazza avanzerà a Teseo una richiesta estrema, che porterà entrambi ad affrontare il Minotauro.

Qui ha inizio un’ideale seconda parte: il pericolo rappresentato dal labirinto di Cnosso incombe. Eppure, per Arianna, il Minotauro non è l’unica minaccia chiamata ad affrontare. L’uomo a cui si era affidata con tutta se stessa, per cui addirittura ha iniziato a provare dei sentimenti rivela la sua reale natura. Arianna sarà perduta? Come si salverà stavolta? E la sua anima troverà mai pace?
Il volume è un inno al femminismo in una dimensione, quella del celebre mito cretese in particolare e della narrazione mitologica greca in generale, che di femminismo ha ben poco. I miti tramandati vedono, di solito, per protagonisti “eroi”, quasi sempre uomini. “Eroi” che ne fanno di cotte e di crude (si pensi alla discutibile morale dello stesso Zeus e a Era, che spesso sopporta il comportamento licenzioso del marito, non sempre in silenzio) e che di rado vengono puniti. In La maledizione di Arianna, invece, il focus principale è la presa di coscienza, la consapevolezza che figure dipinte nei miti come “eroi” a volte lo sono unicamente dal punto di vista delle imprese compiute e che presentano un lato oscuro che non è giusto dimenticare.
La vicenda di Arianna è uno degli esempi lampanti del meccanismo descritto: ci si ricorda di Teseo, “eroe” della storia, che salva senza remore la fanciulla in pericolo. Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica, come si suol dire. Un uomo bellissimo, dipinto come uno tra i più splendenti “eroi” della mitologia classica, che forse tanto eroe non è.

Scempi


Qualche scempio preso in prestito dalle vocalizzazioni terree, dalle prese di coscienza improvvise in un battito di ciglia cosmiche in cui ti non esisti neppure.

Giochi matematici


Gli aspetti di un gioco che si rivela e rende il continuum un episodio di purificazione matematica.

Media, iperrealtà e autofiction: cos’è la vera finzione – L’INDISCRETO


Il termine «iperrealtà» venne proposto negli anni Settanta da Jean Baudrillard insieme alla tesi che il capitalismo, dal secondo dopoguerra in poi, abbia smesso di rapportarsi alla realtà. Se dalla rivoluzione industriale alla seconda guerra mondiale esso funzionò come una “messa in valore” del mondo, consentita dall’universale omogeneità delle cose nel segno del denaro, a partire dal dopoguerra e fino ai nostri giorni si è evoluto in un sistema solipsistico che accetta solo la propria norma interna: «un gioco che si nutre esclusivamente delle regole del gioco». Venuto meno nel 1971 il gold exchange standard che ancorava il sistema monetario globale alle riserve auree degli Stati Uniti, abolito il legame tra moneta corrente e ricchezza materiale (convertita in lingotti e incamerata), il denaro cominciò a fluttuare. La produzione si affrancò dalla domanda sociale di beni perché il consumo stesso diventò una variabile interna al codice del capitale, manipolabile con interventi di finanza, marketing e mercato. Quanto chiamiamo oggi capitalismo finanziario speculativo è l’ultima fase di questo percorso in cui il meccanismo di autoaccrescimento del capitale si assolutizza e ignora le sollecitazioni di una realtà ormai riprodotta come «simulacro» nel quadro di una gestione sistemica: il simulacro del reale è un modello operativo creato, studiato e perfezionato senza sosta, usato a fini strategici e così persuasivo da sostituirsi alla realtà stessa. Il Fondo Monetario Internazionale impone riforme strutturali per adeguare l’economia di paesi diversi per storia e cultura a un auspicato modello statistico (aprendola così agli interessi del capitale fluttuante), la tecnologia ospedaliera e la farmacologia ripristinano prestazioni ottimali standard nei corpi degli individui. È il mondo della copia tanto perfetta da risultare più verosimile del vero, il regime mediatico in cui «tutto diventa indecidibile» perché dal reale non provengono più determinazioni. Simulacro sono l’opinione pubblica, i partiti, i talk show; la stessa economia politica, la lotta di classe, la rivoluzione diventano teorie-simulacro nell’epoca del denaro fluttuante. Vera ed efficace è solo la copia «iperreale» che toglie realtà al mondo. La produzione di oggetti non distingue l’utile dall’inutile, la società del consumo non distingue il proletario dal borghese; in politica viene meno la differenza tra destra e sinistra, nel marketing quella tra vero e falso. Viene meno la stessa differenza tra struttura e sovrastruttura, secolare dogma del marxismo, perché non c’è più una realtà materiale della produzione che “per legittimarsi” crea ideologia: ci sono soltanto le esigenze del codice, l’operatività anonima del modello. Per comunicare si investe (si agisce capitalisticamente), per investire si comunica (si usano tecniche di persuasione di massa); si interviene terapeuticamente con «operazioni» finanziarie, chirurgiche e militari in vista della performance standard.

Di immagine in immagine, una “copia vera” giunge a eclissare il reale che, moltiplicato planetariamente in milioni di duplicati, diventa un esemplare accanto agli altri: ha perso la sua aura, come disse Walter Benjamin in relazione all’opera d’arte, non ha più nulla di inviolato e misterioso; il processo giungerà a compimento quando di un paesaggio qualcuno potrà dire che è «come in televisione». Oggetto della manipolazione e dell’informazione anziché sfuggente origine dell’esperienza, il reale è ormai ciò che “sta lì”, inerte, per essere riprodotto. In questo senso viviamo in un’allucinazione: i fantasmi mediatici sono per noi veri. Dall’esperienza dei fantasmi anziché da quella del reale viene la nostra idea del mondo. Frutto di selezione, montaggio e manipolazione, l’iperreale è più seducente della realtà: è sempre avvincente, sorprendente, rassicurante, divertente, eccitante; è più esauriente e completo perché il gioco combinato delle telecamere alterna punti di vista diversi. L’iperreale non è reale: ma non è neanche falso. Giustappone il trionfo delle merci e gli affamati, la guerra e il campionato di calcio in un superiore effetto di realtà grazie alla rapidità del montaggio, ai colori, alle colonne sonore, ai commenti, all’ininterrotta sollecitazione emotiva e sensoriale. Presa tra codice astratto del capitale e iperrealtà della comunicazione, la stessa politica perde terreno in senso anche letterale: non la si incontra più per la strada, diserta la realtà; simula nei talk-show l’opposizione fra due coalizioni di partiti e nella reversibilità di ogni discorso si svuota di significato. «È come se tutti votassero a caso, come se votassero delle scimmie».

Questo l’incipit di un articolo apparso su L’Indiscreto che descrive il concetto di “iperreale” e lo pone in relazione con la nostra società ed economia – quindi politica – di questi nostri decenni postmoderni. L’analisi filosofica che se ne fa è a mio parere impeccabile; vi lascio a un altro brandello di considerazioni:

Nonostante sia stato il primo a tematizzare in modo esplicito il nesso tra nichilismo e mass media, nonostante seppe vedere già negli anni Settanta l’essenziale della riproduzione tecnologica del mondo, Baudrillard è stato poco ascoltato. Per i sociologi, a lungo occupati con il grande e spesso inconcludente discorso postmoderno, era troppo astratto e metafisico; per i filosofi era troppo sociologo e provocatoriamente paradossale («io sono il simulacro di me stesso»). In un certo senso si precluse ogni possibilità di avere compagni di strada perché si pose contro tutti: contro il dominio astratto della religione capitalista fondata sulla fede nella verità del simulacro, contro il riduzionismo oggettivistico della scienza, contro i marxisti che al pari dei liberali vedevano soltanto l’economia e la legge del valore. Però le sue riflessioni sulla reduplicazione minuziosa del reale incrociarono da un lato quelle di Walter Benjamin sul nesso tra media e fascismo, dall’altro quelle di Guy Debord sulla società-spettacolo (il manifestarsi del capitale come un’immane proliferazione di spettacoli nelle società industriali avanzate). Esse videro inoltre, anticipando in questo la ricerca di Giorgio Agamben, che la riproduzione iperreale delle ricorrenti singole “crisi” gestite dalla Weltdemokratie, diventate oggi generico stato di crisi permanente, nasconde il dominio del capitale finanziario creando un caratteristico effetto di realtà e insieme di incertezza sulla realtà stessa della crisi («questo effetto insopportabile di simulacro»). In questione, in tutti gli autori sopra menzionati, è il plesso totalizzante di capitale, fede e mass media: il potere economico del capitale, come Baudrillard scrisse esplicitamente, «non è meno fondato nell’immaginario di quello della Chiesa».

Krysalisound

Contemporary resonances of calm and slow music

©STORIE SELVATICHE

C'ERA UNA VOLTA, UNA STORIA SELVATICA...

my low profile

Vôla bas e schîva i sas

Komplex

Galdruxian Actions for Galdruxian People

Pomeriggi perduti

quasi un litblog di Michele Nigro

maurizio landini

poesia e scrittura

Architetture Minimali

Blog di Stefano Spataro

Myrela

Art, health, civilizations, photography, nature, books, recipes, etc.

A Cup Of History

Storia e Archeologia... nel tempo di un caffè!

Axa Lydia Vallotto

Un giorno dominerò la galassia. Nel frattempo scrivo.

LES FLEURS DU MAL BLOG

Benvenuti nell'Altrove

The Sage Page

Philosophy for today

Sobre Monstruos Reales y Humanos Invisibles

El rincón con mis relatos de ficción, humor y fantasía por Fer Alvarado

Gerarchia di un’ombra

La Poesia è tutto ciò che ti muore dentro e che tu, non sai dove seppellire. ( Isabel De Santis)

A Journey to the Stars

Time to write a new Story

Rebus Sic Stantibus

Timeo Danaos et dona ferentes

The Paltry Sum: Detroit Richards

Culture, Music, Reviews, Poetry and More . . .

chandrasekhar

Ovvero come superare l'ombra, la curva della luna, il limite delle stelle (again)

AUACOLLAGE

Augusta Bariona: Blog Collages...Colori.

The daily addict

The daily life of an addict in recovery

Tiny Life

mostly photos

SUSANNE LEIST

Author of Paranormal Suspense

Racconti Ondivaghi

che alla fine parlano sempre d'Amore

The Nefilim

Fields Of The Nephilim

AppartenendoMI

Ero roba Tua

Creative T-shirt design Mart

An Online Design Making Site

Sanguinarie Principesse

E del viaggio nulla mi resta se non quella nostalgia. (N. Hikmet)

Cavallette neanche tanto Criptiche

a partire da 171 euro all'anno.

ADESSO-DOPO

SCIVOLO.

Unclearer

Enjoyable Information. Focused or Not.

Free Trip Downl Hop Music Blog

Free listening and free download (mp3) chill and down tempo music (album compilation ep single) for free (usually name your price). Full merged styles: trip-hop electro chill-hop instrumental hip-hop ambient lo-fi boombap beatmaking turntablism indie psy dub step d'n'b reggae wave sainte-pop rock alternative cinematic organic classical world jazz soul groove funk balkan .... Discover lots of underground and emerging artists from around the world.

boudoir77

"Scrivete quel che volete scrivere, questo è ciò che conta; e se conti per secoli o per ore, nessuno può dirlo." Faccio mio l'insegnamento di Virginia Woolf rifugiandomi in una "stanza", un posto intimo dove dar libero sfogo - attraverso la scrittura - alle mie suggestioni culturali, riflessioni e libere associazioni.

Stories from the underground

Come vivere senza stomaco, amare la musica ed essere sereni

Luke Atkins

Film, Music, and Television Critic

STAMPO SOCIALE

Rivista di coscienza collettiva

La Ragazza con la Valigia

Racconti di viaggi e di emozioni.

simonebocchetta

Qui all'ombra si sta bene (A. Camus, Opere, p. 1131)

TRIBUNUS

Duemila anni di Storia Romana

Alessandro Giunchi

osirisicaosirosica e colori

Dreams of Dark Angels

The blog of fantasy writer Storm Constantine

Bagatelle

Quisquilie, bagatelle, pinzillacchere...