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Archivio per novembre 9, 2016

PINK FLOYD: NICK MASON SVELA IL BOX “THE EARLY YEARS 1965-1972” | PINK FLOYD ITALIA


Su PinkFloydItalia l’annuncio di Nick Mason dell’uscita ufficiale – settata proprio per oggi, alle 19.30 – del box The Early Years 1965-1972, un compendio stellare dei primi anni dei Floyd fino, appunto, al ’72. Ecco i particolari:

Sarà svelato oggi  da Nick Mason in diretta dallo YouTube Space di Londra alle 19.30 (ora italiana) il contenuto del box The Early Years 1965-1972, verrà mostrato il box e sarà fatto vedere ed ascoltare alcune delle meraviglie che si troveranno al suo interno, in più ci sarà una chat in cui i fan potranno rivolgere le domande direttamente a Nick. Da Rockol.it:

Il packaging del box è semplice ma fortemente efficace. Tutto il materiale è contenuto in una scatola nera e bianca, dalle dimensioni di circa 40x30x20 centimetri, che riprende il tema grafico del famoso furgoncino Bedford con cui i Tea Set, una delle prime incarnazioni dei futuri Pink Floyd, trasportavano nel 1964 gli strumenti e la propria amplificazione in occasione dei loro primi spettacoli amatoriali. Sembra che l’intenzione originaria della band fosse quella di realizzare una riproduzione del furgone, all’interno del quale avrebbero trovato posto i dischetti, idea abbandonata probabilmente per problemi di costi. All’interno della scatola è presente un secondo contenitore, dove sono alloggiati sette porta cd a libretto, ognuno dei quali comprende quattro dischetti e un libretto con foto e notizie sulle canzoni in esso contenute. In una speciale tasca del libretto sono stati inoltre inserite le riproduzioni di memorabilia relativa al periodo preso in considerazione, alcuni dei quali sono molto rari e poco diffusi tra i collezionisti. La base del cofanetto nasconde infine altre “meraviglie” collezionistiche, poster e riproduzioni cartacee e i cinque vinili a 45 giri, materiale che sarà disponibile soltanto all’interno di questa edizione deluxe.

La lavorazione intorno a “The Early Years 1965-1972” ha visto impegnato negli ultimi anni Nick Mason, batterista dei Pink Floyd ma anche storico e archivista della band. Sono state così recuperate tutte le canzoni d’archivio ancora inedite, alcune preziose demo sconosciute, diverse importanti registrazioni live per un totale di sette ore di materiale inedito. Sono però i video il piatto forte di questo straordinario viaggio tra gli archivi segreti dei Pink Floyd. Nonostante diversi filmati fossero già noti ai più, grazie alla conversione digitale degli archivi delle tv di tutto il mondo (le avevano riproposte in passato attraverso le proprie pagine web), il lavoro di pulizia delle immagini e del suono è stato fondamentale. Ha colpito la qualità dei video anticipati oggi dalla Warner in una esclusiva proiezione in formato blu-ray, come ad esempio quello di Jugband Blues (1967), restaurato di recente, il promo di It Would Be So Nice girato al Piper Club di Roma nel maggio 1968, il video promozionale di Point Me At The Sky (1968), il concerto a St. Tropez dell’8 agosto 1970 raccolto dalla tv francese e lo speciale tv realizzato dalla tv americana KQED a San Francisco il 28 aprile 1970.

Impossibile scegliere tra le tantissime le canzoni inedite: ci sono le sei canzoni realizzate come provini nel 1965 e pubblicate di recente su un ricercatissimo doppio 45 giri, le tanto attese Vegetable Man, Scream Thy Last Scream, In The Beechwoods, la lunga improvvisazione di gruppo John Latham destinata a un cortometraggio del 1967, le due sorprese Song 1 e Song 2 registrate negli USA il 22 agosto 1968, la colonna sonora del film The Committee del 1968, alcune outtakes dei film More e delle canzoni proposte al regista Michelangelo Antonioni per la colonna sonora del clamoroso flop cinematografico Zabriskie Point, la versione in studio di Atom Heart Mother senza orchestra e l’interessante Nothing 14, una delle prime versioni in studio della classica Echoes. Da non dimenticare tutte le registrazioni realizzate dai Pink Floyd per la radio inglese BBC tra il 1967 e il 1971, un concerto a Stoccolma con Syd Barrett del 1967 e le due esibizioni ad Amsterdam per la radio locale dell’estate 1969.

Facile ipotizzare un nuovo successo per i  Pink Floyd. L’interesse intorno a questo box è alto e la tiratura nel nostro paese è stata annunciata in tremila copie. Il costo del box è attorno e trai 450 e 500€, ma è prevista anche un’edizione in due CD, The Early Years 1967-72 Cre/ation, che condensa al meglio le canzoni più  significative. Ventisette le tracce audio disponibili ad un prezzo abbordabile (19,90 euro), una selezione ragionata che spazia le  numerose inedite come le due registrazioni dal vivo effettuate per la  BBC il 12 maggio 1969 (Grantchester Meadows, Cymbaline, Green Is The  Colour e Careful With That Axe Eugene), alcune canzoni di prova per la colonna sonora di Zabriskie Point (On The Highway, Auto Scene Version 2, The Riot Scene, Looking At Map, Take Off, Embryo registrata per la BBC il 16 luglio 1970 e la bellissima Nothing Part 14 (futura Echoes) del 1971.

Ecco il video della presentazione e siateci, il momento è storico.

Racconti orribilissimi dal Satyricon – Carmilla on line


Su CarmillaOnLine un bell’articolo di Franco Pezzini che mostra come il genere Fantastico abbia origini antichissime e sia correlato con le origini e le suggestioni, direi anche le prime percezioni, della razza umana. Il tramite è Satyricon, il romanzo latino di Petronio che ha al suo interno alcune chicche che si svolgono durante la famosa cena di Trimalcione: parliamo di lupi mannari e streghe, in sostanza di magia:

Il racconto costituisce la prima testimonianza occidentale di licantropia come mutazione involontaria (cioè non collegata con rituali metamorfici come in Bucoliche VIII, 95-99); e se qualcuno ne relativizza il valore documentale per l’evidente carattere di intrattenimento, in realtà si basa comunque su tutto un patrimonio di storie folkloriche (come quelle che PlinioSt. nat. VIII 80, derubrica a menzogne “a meno di prendere per buone tutte le favole dei secoli passati”) ed elementi rituali. A partire da un contesto fortemente evocativo di quel tema morte che corre ossessivamente nel Satyricon: l’evento è innescato dal decesso del partner della “magnifica lardona” Melissa, spingendo il narratore ad addentrarsi nella notte; la scena coinvolge un soldato “forte come un orco” (“fortis tanquam Orcus”), similitudine dall’eco infera, e avviene sotto una luna “che sembrava il sole di mezzogiorno”, cioè non solo piena ma in apparenza relativa a un altro ordine di tempo ed esistenza, un notturno mezzogiorno dei morti; il tutto si consuma tra le tombe. Ma la morte può avere anche connotazioni rituali, legate a un rito di passaggio: il soldato si spoglia per assumere l’altra identità; tutto attorno agli abiti orina in cerchio come una bestia che segni il territorio (si noti che aveva già liberato la vescica almeno in parte), a innescare una duplice funzione magica. Da un lato infatti le vesti divengono di pietra, cioè simili alle stele tombali – qualcosa che sul piano pratico permette di ritrovarle (conditio sine qua non del tornare uomo, in certe tradizioni, e sembra alludervi lo stesso testo di Esopo), ma insieme le ascrive al contesto di morte. D’altro canto le tradizioni su metamorfosi in lupo citano spesso la traversata di un corso d’acqua quale momento del passaggio/frontiera tra identità diverse: qui in luogo dell’acqua c’è l’orina di demarcazione. Quanto al motivo folklorico della ferita riportata dal lupo che permetterebbe di identificarlo in un uomo similmente vulnerato, tornerà con valore probatorio a distanza di secoli in vari processi a lupi mannari.
Del resto il lupo, associato dalla tradizione indoeuropea all’aspetto magico e terrifico della sovranità (nel contesto latino Romolo, figlio della lupa, circondato dalla scatenata schiera dei lupi-capri Luperci), viene spesso accostato a divinità non solo della guerra (per esempio il Marte padre di Romolo) ma della morte (gli dei inferi dei Greci, Ade, e degli Etruschi, Ajta, col capo coperto da una pelle di lupo). In un testo che di richiami alla predazione e insieme alla morte sembra tutto intessuto il lupo è insomma di casa; e a fronte della documentata esistenza in varie parti del mondo di società cultuali del furore guerriero improntato a un’idea di metamorfismo licantropico (in senso ampio – guerrieri-orsi eccetera – o invece specifico lupesco), non pare strano che qui a metamorfizzare sia un soldato.

Funghi surreali


Sensazione di estensione delle muffe, frattalizzazioni di funghi surrealisti.

Ghost City, atomist empty rendering | Neural


[Letto su Neural.it]

Prendendo una rappresentazione di un luogo popolare ed escludendo qualsiasi presenza viva o elemento naturale, non solo si astrae la sua struttura, quasi passando ad un nuovo un modello architettonico, ma si prefigura anche un ambiente completamente diverso. “Ghost City” di Hugo Arcier è una video installazione a due canali, con un rendering 3D che utilizza il set – vastissimo e complesso – del famoso videogioco “Grand Theft Auto V”. È una rappresentazione in bianco e nero, mostrata da una prospettiva flying-in-the-middle, che allo stesso tempo – nella parte inferiore dello schermo – mostra le parti già attraversate. Gli unici elementi di sinistra sono i dettagli architettonici e grafici. Come in una città che abbiamo già visitato, la memoria è testata nel riconoscere le strade familiari e i punti di riferimento. Arcier cita il “De Rerum Natura” di Lucrezio come fonte d’ispirazione, insieme all’approccio filosofico “atomista” riferito allo sviluppo del mondo e dei suoi fenomeni, descritto circa due millenni fa e che ancora può essere applicato come riferimento interpretativo di una simile opera.

Dominanza secca


Sul piano di riscontro sabbioso secco, i residui della tua coorte psichica_sessuale di dominanza.

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Contemporary resonances of calm and slow music

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