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Killers of the Flower Moon | FantasyMagazine
Su FantasyMagazine la recensione di “Killers of the Flower Moon”, uno di quei film che credo mi farà rimpiangere la mia pigrizia endemica nel mettermi per ore a vedere un film, come se non avessi tempo da impiegare in un abbandono di argomenti che sfuggono al mio controllo. Un estratto:
Più o meno un secolo fa, nel territorio della Nazione Osage, in Oklahoma, Stati Uniti d’America, venne trovato il petrolio. La ricchezza che investe la popolazione nativa suscita la cupidigia di una intera nazione, nonché l’invidia degli “uomini bianchi”. Tanto che i civili cittadini di Fairfax ordirono un complotto per privare i nativi delle loro ricchezze, ricorrendo all’inganno in vari modi: ricatto, prestito a usura, omicidi, matrimoni combinati con donne native.
Organizzatore di questo complotto è il notabile locale William Hale (Robert De Niro) che, tra le tante trame che ordisce, convoca a Fairfax suo nipote Ernest Burkhart (Leonardo Di Caprio), convincendolo a corteggiare e sposare la giovane Mollie Kyle (Lily Gladstone), la quale possiede, insieme alle tre sorelle e la madre, una delle più ricche concessioni. Lo scopo finale è quello di uccidere la donna, la madre e le sorelle per fare ereditare a Ernest tutti i loro beni. Ma le morti dei nativi non possono passare inosservate. Sentendosi sotto attacco gli Osage riescono a convincere il governo federale a inviare una squadra della nascente FBI di J. Edgar Hoover, per indagare sugli eventi. Ernest diventerà un testimone chiave dell’inchiesta e, messo alle strette dall’agente Tom White (Jesse Plemons) dovrà decidere tra il restare fedele allo zio o salvare la vita della moglie e dei suoi figli deponendo in tribunale.