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Panthalassa | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com, nell’ambito di Delos256, un estratto da Panthalassa, romanzo di Emanuele Boccianti e Luca Persiani edito da DelosDigital e che ha delle interessanti cose da dire; un estratto:
È un misto di acqua, sale e solfato di magnesio; un liquido isotermico, corrispondente cioè con esattezza decimale alla temperatura basale di Fedro. La sua densità è regolata in modo tale da permettergli di galleggiare senza il minimo intervento dei muscoli. Esonerato dal dover aggiustare equilibrio e temperatura, il corpo del palombaro può limitarsi a fluttuare privo di peso e stimoli sensoriali. Fedro allunga una mano e stacca da un gancio la cuffia con gli elettrodi per il monitoraggio remoto. Il cocktail di galantamina e fosforo che ha assunto prima di entrare nella stanza della paura sta cominciando a fare effetto; se ne rende conto perché i suoi pensieri si allungano, perdono consistenza, si sfilacciano. Iniziano le visioni ipnagogiche, preludio del sogno.
La tecnica per il sogno lucido utilizzata dai ventotto palombari di Cafrissa si chiama WILD, sta per Wake Initiated Lucid Dreaming, ed è una delle più potenti dato che, quando attraversa la soglia che separa mondo sveglio e mondo onirico, il sognatore resta vigile. Vigile a contemplare gli arabeschi del pre-sogno, che sono tutti immancabilmente a base di bambole per chi ha la fobia delle bambole. Quella specie di marinatura nel proprio inferno personale è una necessità imprescindibile. Senza la spinta verso il basso data da quel tipo specifico di terrore, sarebbe impossibile per l’onironauta scendere ai livelli più bassi del sogno.
Sfiori con i sensi
Nel retrogrado sistema di valori che utilizzi il senso del richiamo estremo è rappresentato da un totem, e come nell’onironautica potrai disporti su più piani ma obbedire soltanto a un comando, uno solo: ne sarai così estasiato nel momento in cui ne capirai il senso da sfiorare le manifestazioni esoteriche degli elementi.
Cosa, reale?
Nel complesso monumentale dei tuoi segni, lasci vivere liberamente i tuoi sogni fino a che la trascendenza non divenga palpabile palta di risulta.
Nel punto onirico
Mi attivo nel sensorio di un punto quantico, insufficiente a definire l’olografia di cui sono capace.
Strati onirici
Un flusso senziente di energia mi investe e mi rende prolifico, come se fossi soltanto un media inascoltato dei miei ricordi sepolti in strati onironautici.
L’ancoraggio
Potrei disegnare grafi quadridimensionali e poi trasferirli sulla tua pelle, donandoti una visuale del continuum più ampia della solita, però ti indico la scorciatoia psichica, un letto liquido di DMT ti accompagna sui rilievi montuosi dei Padri e rimane soltanto da percorrerla, quella via, restando ancorati al sogno lucido della tua condizione incarnata.
Navigando i sogni
L’ok sulle parole si relaziona alla mistica intrinseca dei ricordi, affinché il senso del sogno diventi la guida estrema verso il reale.
Onironautici
Andando via su crocicchi modificati, le parole sembrano interiorità mistificate in un’urna di esaltante adamantino orrore cosmico, che si sfalda sui miei sogni surreali onironautici.