Segnalazione e intervista successiva a Roberto Bommarito, autore pluripremiato e articolista per Kippleblog. Roberto è ospite sull’antologia Altrisogni vol. 1, evoluzione della rivista, con il racconto Confusi:
Roberto, nato a Malta nel 1981, è scrittore e sceneggiatore e ha vinto diversi concorsi letterari di narrativa fantastica, tra cui i premi Robot, John W. Polidori e Short-Kipple. I suoi racconti sono inclusi in antologie di diversi editori e “Stasis”, primo racconto scritto in inglese, verrà pubblicato negli Stati Uniti dalla rivista online Daily Science Fiction.
Confusi è un’opera che, quando è giunta in redazione, ci ha colpito subito per l’atmosfera malinconica e disperata e per il modo in cui riesce a tratteggiare, con immagini vivide, una storia d’amore particolarmente contrastata. Vi consigliamo di leggerla su Altrisogni Vol.1, insieme ad altri 6 racconti inediti di vari autori (acquistabile su dbooks.it e su Amazon.it, al prezzo di 2,99 euro).
Ecco, invece, uno stralcio dell’intervista successiva:
A.: Hai creato una storia altamente drammatica limitando tantissimo gli elementi dinamici e di azione: a tuo avviso come hai ottenuto questo successo?
R.B.: In realtà l’azione c’è: ma non è l’azione targata Hollywood, per quanto a volte ci voglia anche quella, perché no? È un tipo di azione diversa: è l’azione dei rapporti umani, degli scontri, della lotta fra due persone con desideri che di colpo si rivelano opposti. La prima è in cerca di certezze, la seconda invece ne è terrorizzata. Credo che una buona storia, per essere tale, debba narrare di scontri. Quando le persone vanno d’accordo, quando si possono sentire gli usignoli cantare nel bosco, quando si ama il prossimo come se stessi non accade un cazzo. Dove c’è la pace non esiste una storia, perché la serenità è di per se un punto di arrivo, non di partenza.
A.: Il fenomeno della “Confusione” presentato nella tua opera potrebbe supportare lo sviluppo di un’intera epopea narrativa. Pensi che sfrutterai questo “generatore di storie”?
R.B.: Ho notato che, anche senza volerlo, mi trovo spesso a raccontare idee che sono metafore dei rapporti umani. In Confusi si parla della forza distruttiva, non costruttiva, che può avere l’amore. In altri racconti, come ad esempio in Tavolo zero, parlo invece di come il tempo possa determinare una relazione. Penso che, volente o nolente, sia naturale per me esprimermi secondo questo tema, secondo questo registro.
Voglio fare i complimenti a Roberto, autentica colonna Kipple che tutti – dentro e fuori la casa editrice – apprezziamo.
L’ha ribloggato su The Connective World.
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