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PINK FLOYD: SPECIALE 1967 – TOUR INGLESE CON JIMI HENDRIX | PINK FLOYD ITALIA
Su PinkFloydItalia un resoconto del tour inglese del 1967 di Jimi Hendrix cui parteciparono regolarmente anche i Pink Floyd, a quel tempo appena usciti col loro primo lavoro. Un estratto:
14 Novembre – 5 Dicembre 1967. Package Tour di Jimi Hendrix: in questo periodo di tempo, è andato in scena una tournée passata alla storia. La Jimi Hendrix Experience ha girato l’Inghilterra insieme ai The Move, Pink Floyd, Amen Corner, The Nice, Outer Limit And Eire Apparent. 31 show in 16 città. I Floyd parteciparono a ogni evento con due esibizioni, per una durata di 15, 20 minuti l’una, dopo gli Amen Corner e prima degli Auter Limits. A questo link il tour book.
I Pink Floyd avevano appena pubblicato il loro Lp d’esordio “The Piper at the Gates of Down”, ma i problemi sul fronte live di Syd Barrett erano già cominciati, tanto che in qualche occasione (per esempio il primo concerto del 3 Dicembre ’67 a Nottingham) venne sostituito da Davy O’List (chitarrista dei Nice) e probabilmente in un concerto (il 2 Dicembre ’67 al Dome di Brighton) da David Gilmour che esordì sul palco con i Pink Floyd. La tournée non iniziò nel migliore di modi, infatti già durante le prove della prima data alla Royal Albert Hall, i Pink Floyd minacciarono di andarsene perché non potevano usare il loro impianto di illuminazione e lo schermo per le diapositive e continuò con gli imprevedibili comportamenti di Syd, il quale capitava speso di trovarlo seduto sul pullman o camminare per la città quando invece avrebbe dovuto essere sul palco.
Davy O’List: “I Pink Floyd erano ispirati perché, a differenza dei Nice, la loro musica era minimale ma molto efficace e spaziosa. Li osservavo ogni sera. Una di quelle sere in particolare, Syd era uscito per una passeggiata da qualche parte. Così dissero: ‘Puoi suonare? Abbiamo intenzione di fare un numero, una lunga versione di Interstellar Overdrive’. È stato fantastico“.
Nick Mason: “Il tour era in effetti la nostra prima comparsa nel mondo del Rock n’ Roll come l’avevamo sempre immaginato: pop star con pantaloni aderenti e una morale dissoluta, accompagnate da ragazze urlanti con vestiti aderenti e una morale ancora più dissoluta. Era una delle rare occasioni – non vi so dire quanto rare – in cui eravamo inseguiti per strada da ragazze sovreccitate“.
Andy Fairweather Low (cantante degli Amen Corner): “Tutti viaggiavamo sul bus durante il tour tranne i Floyd e la band di Jimi ed era fantastico. Ho la sensazione che i Floyd viaggiassero persino separatamente tra loro. Non c’erano legami, strette di mano, con i Pink Floyd. L’unica volta in cui ho avuto uno scambio con loro fu quando Roger Waters disse al nostro tastierista Blue Weaver di spostare l’amplificatore Leslie. Il nostro manager, Ron King, […] lo sentì e disse, ‘Parla con il mio ragazzo in quel modo e ti spezzo le gambe’“.
The Cure – Purple Haze
Splendida cover di Jimi Hendrix da parte dei Cure; sonorità acida, piena di echi, la lezione psichedelica affidata al pop di derivazione oscura. Imperdibile version.
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Jimi Hendrix – All Along The Watchtower Studio Version
La vertigine sonora mi coglie, inaspettata, e visioni di Guardiani, connessioni al mondo antico e occulto, mi si aprono davanti agli occhi interiori, sembra una sorta di estasi chimica mentre il vento soffiava forte intorno e dentro di me.
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