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Nuove Eterotopie, l’antologia definitiva del Connettivismo – a cura di Giovanni De Matteo e Sandro Battisti


Una della antologie che nel tempo ho cocurato è Nuove Eterotopie, uscita poco più di due anni fa nella collana Odissea per DelosDigital. Con Giovanni De Matteo abbiamo voluto racchiudere in volume la selezione finale di ciò che il Movimento ha espresso finora nella narrativa breve; a completare la raccolta c’è Bruce Sterling, autore americano cofondatore del Cyberpunk e ora italianizzato, che ha dedicato a tutti i connettivisti un magnifico romanzo breve inedito, tradotto da Marco Crosa, vera ciliegina sulla torta di un’operazione completata, infine, dalla dotta postfazione di Salvatore Proietti. La copertina è di Ksenja Laginja.

Le eterotopie sono luoghi dischiusi su altri luoghi, spazi “connessi a tutti gli altri spazi, ma in modo tale da sospendere, neutralizzare o invertire l’insieme dei rapporti che essi designano, riflettono o rispecchiano” (Michel Foucault). Le utopie sono consolatorie, le eterotopie inquietanti: “minano segretamente il linguaggio”, “spezzano e aggrovigliano i luoghi comuni”. Come i racconti qui racchiusi, che dissolvono i confini tra i generi in una miscela esplosiva di speculazione scientifica, anticipazione tecnologica, sperimentazione linguistica e proiezione sociologica. Sedici nuove eterotopie, dunque. Più una: un inedito di Bruce Sterling, scritto espressamente per quest’antologia. Postfazione di Salvatore Proietti.

Nuove Eterotopie, Odissea Fantascienza 70, pagg. 336, Euro 18.00, ebook Euro 4,99.

La storia di Pollice, un racconto al tempo dei Cro-Magnon | Fantascienza.com


Su Fantascienza.com la segnalazione di una nuova uscita editoriale per Delos Digital: James Patrick Kelly, autore del racconto La storia di Pollice. Come sempre, un’uscita di questo calibro è da segnalare, ho letto un po’ di Kelly, tanto da farmelo apprezzare fin dai tempi di trent’anni fa circa, quando era presenta nel tomo Cyberpunk, curato da Piergiorgio Nicolazzini per la Editrice Nord. Ecco, invece, cos’è La storia di Pollice:

La civiltà umana è cominciata con la guerra? È un po’ l’idea alla base della parte iniziale di 2001: Odissea nello spazio, intitolata L’alba dell’uomo, in cui un australopiteco viene “illuminato” dal monolito e la prima cosa che fa con la nuova conoscenza è spaccare la testa al capo di un gruppo rivale. Un’idea simile è in questo racconto di James Patrick Kelly, Luck, che esce nella collana Robotica di Delos Digital nella traduzione di Marco Crosa e con la copertina di Franco Brambilla, sotto il titolo La storia di Pollice. Anche qui in qualche modo conoscenza e guerra sono legate.

Un collegamento in effetti c’è, anche se un po’ diverso: la guerra è nata quando l’uomo ha cominciato a formare comunità stanziali legate all’agricoltura. Se le tribù nomadi potevano semplicemente andarsene quando entravano in conflitto con altre, con l’agricoltura questa scelta diventava troppo cara e valeva quindi la pena di combattere fino in fondo. Con l’agricoltura sono nate le città, la scrittura, la matematica, l’astronomia, in definitiva la civiltà. E anche la guerra.

Nuove Eterotopie: lo sguardo connettivista rivolto verso la nuova fantascienza | Holonomikon


Giovanni De Matteo è tornato a bloggare e lo fa con il suo consueto stile preciso, copioso, acuto e inattaccabile. Oggetto della sua riflessione odierna è ovviamente la nuova antologia connettivista Nuove Eterotopie, edita da Delos Digital, che ci vede curatori e affiancati da Bruce Sterling e dagli autori che col loro best of del Movimento hanno costruito quest’opera davvero imprescindibile da qualsiasi critica al Movimento stesso. Ma è già tempo di guardare avanti, e se commento con:

Tutto il percorso teorico fatto fin qui appare come un momento esponenziale, arricchito, aumentato, che continua a esplodere nel presente che è istante frattalizzato di un quantistico futuro. Cercare di rendere al meglio tutto ciò che ci arriva sotto la lente d’ingrandimento dei sensi e della ragione psichica rimanda continuamente a uno dei pilastri cognitivi connettivi: il paradigma olografico. In effetti, più vivo quella teoria, più mi accorgo che essa è vera, come può esser vero qualsiasi teorema che impressiona ogni singolo umano. Credo che ciò sia un po’ la forza di tutto il Movimento, creare il presente in virtù di un passato che con le sue regole può influenzare il futuro; noi siamo semplicemente su tutti i fronti dell’illusione spaziotemporale, sperando di riuscire a sviscerarne ogni aspetto e segreto, sperando di aiutare a costruire ogni giorno lo scenario dei nostri eredi, prossimi e remoti.
Quest’antologia getta le basi del nostro ormai passato, e già si corre a individuare i germi del prossimo futuro basati su questo presente: se ciò non è la forma espressiva di qualcosa di vivo e vegeto, allora ditemi che cos’è; se questa non è una chiamata alle armi della cognizione aperta a chiunque abbia qualcosa di sensato da dire, indipendentemente dalla sua essenza e che risponda solo al desiderio di plasmare il futuro, ditemi allora che cos’è.

è perché Giovanni scrive:

In effetti, lavorando a questo libro con Sandro Battisti, ci siamo resi conto della mole sterminata di lavori di ottima qualità che avrebbero meritato di essere inclusi in un best of come questa antologia in fondo aspira a essere. Niente di meglio, quindi, per guardare con fiducia ai prossimi dieci anni in cui abbiamo già messo un piede. Nuove Eterotopie può pertanto presentarsi come una vetrina e allo stesso tempo una porta spalancata su un movimento ancora in fieri, un work in progress che va avanti da 13 anni e che non ha nessuna intenzione di lasciarsi imbalsamare per essere esposto in un museo. Gli autori e le autrici che lavorano con noi, coinvolti nei numerosi progetti della pipeline editoriale della Kipple Officina Libraria, devono quindi sentirsi investiti e sfidati a dare il loro meglio in maniera da rendere ancora più complicate le scelte dei prossimi curatori per un’eventuale – ma nemmeno troppo ipotetica a questo punto – futura raccolta (chiamiamola pure Nuove Eterotopie 2, ma avremmo già un titolo d’impatto, nel caso, e questo titolo non potrebbe essere che Nuove Eterocronie!).
I connettivisti si sono impegnati fin da subito in uno sforzo comune di sintesi, cercando di mettere in relazione approcci anche molto diversi tra di loro, ma che condividevano un interesse di fondo per l’altro, quello che oggi – con una parola forse inflazionata – viene fatto ricadere sotto l’ombrello della diversità. Abbiamo sempre rivendicato il valore della diversità come ricchezza: formalmente, con la nostra attitudine alle contaminazioni di genere (con il noir e l’horror, per esempio, ma anche con il romance, il weird, e da qualche anno con un progetto di infiltrazione del mainstream attraverso quelle espressioni che potremmo ricondurre a un ideale di fantascienza ripotenziata, vale a dire quella fantascienza ridotta all’essenza del suo immaginario di riferimento e applicata a una dimensione meno epica e più umana); e tematicamente, con la nostra curiosità per tutto ciò che si muove sulla frontiera dell’immaginario, come testimoniano anche le nostre frequenti incursioni nel campo del postumano, quando non proprio del post-biologico.

Di cose che bollono in pentola ce ne sono, come sempre, fin troppe. Il momento di cedere lo scettro ai figliocci e nipotini è vagheggiato sull’orizzonte degli eventi, ma è ancora davvero notevolmente lontano.

Nuove eterotopie, l’antologia definitiva del connettivismo | Fantascienza.com


Su Fantascienza.com la segnalazione di una nuova antologia del Connettivismo, curata da Giovanni De Matteo e da me e splendidamente illustrata in copertina da Ksenja Laginja. Il titolo dell’opera è Nuove Eterotopie ed è edita da Delos Digital; ha al suo interno sedici racconti che, in qualche modo, rappresentano la selezione finale di ciò che il Movimento ha espresso finora nella narrativa breve; a completare l’opera c’è Bruce Sterling, autore americano cofondatore del Cyberpunk e ora italianizzato, che ha dedicato a tutti i connettivisti un magnifico romanzo breve inedito, tradotto da Marco Crosa, vera ciliegina sulla torta di un’operazione completata, infine, dalla dotta postfazione di Salvatore Proietti.

Le eterotopie sono luoghi dischiusi su altri luoghi, spazi “connessi a tutti gli altri spazi, ma in modo tale da sospendere, neutralizzare o invertire l’insieme dei rapporti che essi designano, riflettono o rispecchiano” (Michel Foucault). Le utopie sono consolatorie, le eterotopie inquietanti: “minano segretamente il linguaggio”, “spezzano e aggrovigliano i luoghi comuni”. Come i racconti qui racchiusi, che dissolvono i confini tra i generi in una miscela esplosiva di speculazione scientifica, anticipazione tecnologica, sperimentazione linguistica e proiezione sociologica. Sedici nuove eterotopie, dunque. Più una: un inedito di Bruce Sterling, scritto espressamente per quest’antologia. Postfazione di Salvatore Proietti.

Nuove Eterotopie,  Odissea Fantascienza 70, pagg. 336, Euro 18.00, ebook Euro 4,99.

P.S. – Permettetemi, in tutto ciò, di ringraziare l’editore Silvio Sosio per lo sbattimento affrontato nella lunga gestazione dell’opera, la sua pazienza e competenza e disponibilità estrema ha sempre costituito per me, e credo anche per Giovanni, un faro nell’abisso siderale verso cui tendere. Grazie ancora per tutto, Silvio 🙂

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