Su BooksBlog la segnalazione del nuovo romanzo di Valerio Massimo Manfredi, Teutoburgo. Per chi conosce la storia della battaglia avvenuta il 9 d.C., nessuna nuova, per gli altri consiglio di partire da qui.
Un estratto del post:
Valerio M. Manfredi, il più importante scrittore italiano di romanzi storici, è tornato in libreria con Teutoburgo che racconta la storia di due fratelli, le cui scelte hanno portato nella località che dà il titolo alla storia lo scontro decisivo fra romani e germani, una battaglia che ha cambiato il destino dell’Impero Romano e del mondo intero.
Il romanzo si svolge nelle foreste del Nord e inizia quando Armin chiama suo fratello Wulf per mostragli un prodigio: la costruzione “della strada che non finisce mai” da parte dei Romani. I due uomini, figli del principe germanico Sigmer, vengono catturati. I due giovani sono costretti ad abbandonare la terra natale e il padre e vengono educati secondo i costumi dell’Impero fino a diventare comandanti degli ausiliari germanici delle legioni di Augusto. Diventeranno Arminius e Falvus, cittadini romani. Almeno fino a quando non si farà sentire il richiamo del sangue…
Archeologo e divulgatore, Valerio Massimo Manfredi è abilissimo nel costruire un’opera di finzione sulle fondamenta della sua grande preparazione di storico. E il soggetto di questa sua nuova opera – immediatamente balzata ai primi posti delle classifiche di vendita – è una battaglia poco conosciuta, nella quale i Romani furono sconfitti, per la prima volta, dai barbari.
Porca vacca “teutoburgenses saltum” una versione di latino di cui non avevo capito un cazzo.
Me lo ricordo ancora.
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