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NeXT Hyper ObscureArchivio per luglio 23, 2011
Intervista con Bathory Legion
Bathory Legion è un progetto di musica Ritual Dark Ambient d’avanguardia, che racchiude al suo interno elementi di Industrial, di composizione più classica, improvvisazione sperimentale e noise. Concettualmente è un veicolo per diffondere un determinato tipo di messaggio Esoterico. È emerso nel 2005, dopo una lunga pausa dalla musica, racchiudendo, integrando in chiave futuristica le esperienze dell’autrice emerse in forma ancora embrionale fatte dal 1995 al 2000 nel Black Metal.
Su DarkItalia è comparsa, quindi, un’interessante intervista da cui vi incollo un estratto, fate voi per il resto della chiacchierata (che ho mandato giù in un sol boccone):
Bathory Legion: un monicker molto “Black Metal”…. può avere diverse interpretazioni..la mia è quella di qualcosa di crudele, magari ancestrale, (“Bathory”) coniugato alla marzialità (“Legion”). Vuoi svelarci il significato di questa tua identità?
Bathory Legion è un’entità Androgina che esprime la natura più che duale di ogni essere umano, include tutto: il maschile , femminile, caos e quiete, ma a differenza della maggior parte della gente che combatte inutilmente e miseramente per far prevalere l’una o l’altra, essere una donna ed allo stesso tempo un uomo, la mia natura demoniaca, divina e umana coesistono.
Ho appositamente lasciato un collegamento al Black Metal, perché è da lì che è nato tutto.
Bathory Legion però è l’Evoluzione, l’inglobamento totale di quell’esperienza, per dare forma ad un qualcosa di unico . “Esaurisce in se stesso tutti i veleni, per conservarne soltanto le quintessenze”. E la Quintessenza della Misantropia, del Vuoto, della pratica Esoterica, della inevitabile rivelazione Alchemica, della composizione senza compromessi, non può essere di certo all’interno di uno sgomitante “gruppo”Black Metal. Che deve fare concerti, fra una birra e un’altra, rimorchiando nei cessi, veicolando solo facce dipinte a 40 anni. A 16 anni andava bene, ora lasciamo stare..La dimensione Anticristiana odierna risiede nel Dark Ambient rituale.
Il monicker rappresenta me (Bathory) in relazione agli Esoteristi europei e non (Legion) uniti attraverso varie collaborazioni, nella diffusione di determinate pratiche ed ideologie.
Non credo di essere una persona “crudele” ma sicuramente molto cruda, non lascio spazio ai compromessi.
Bathory peraltro è un soprannome che mi era stato dato nel 1998 per alcune pratiche di Bdsm estremo, le quali mi avevano fatto guadagnare l’associazione alla Contessa ..L’ho mantenuto.
∂| FantasyMagazine | Prima mondiale di Dark Resurrection Vol. 0 a Sanremo
Su FantasyMagazine.it la segnalazione dell’uscita del prequel di Dark Resurrection, la saga cinematografica italiana, amatoriale ma di ottima qualità, ispirata al ciclo di Star Wars. La prima avverrà l’8 settembre, a Sanremo.
Intanto, il trailer del prequel:
Intervista a Luigi Milani | Mangialibri
Interessante intervista a Luigi Milani, su MangiaLibri. L’autore, traduttore, editor, editore parla un po’ di sé tracciando paralleli interessanti in giro per la Cultura; trova il tempo di parlare anche del Connettivismo e quindi, essendo questo un blog connettivista, è quasi un obbligo per me citare il passo in cui Luigi parla di noi:
Parliamo con Luigi di fantascienza, horror, e-book e di scrittura. Uno ‘scrivente’ più che uno scrittore (almeno così ci dice), che viaggia tra collaborazioni con riviste, traduzioni, web, blogging, giornalismo di settore, nuove forme editoriali e tradizione letteraria, ereditata dai mondi della fantasy e dell’horror. Il tutto condito con del buon rock d’annata e con la giusta dose di grinta che questa penna non sembra perdere. L’intervista (ovviamente via web) con uno dei più attivi e promettenti autori del fantastico italiano.
Ho visto che è stato pubblicato un tuo racconto nel primo volume dei Quaderni di fantascienza. Il genere in Italia non è molto seguito dai lettori (ad esempio una collana di Fanucci che voleva mimare Urania ha chiuso i battenti qualche anno fa). Pensi che sia più facile sfondare al cinema con un prodotto di SF che su carta?
Domanda interessante, vista la presenza massiccia di fantascienza al cinema e in televisione. La fantascienza – non solo nel nostro paese – attraversa un momento particolare: da un lato, quella “scritta” sembra in difficoltà, perlomeno quella legata a certi modelli forse oggi superati dalla reatà. Tralasciando la SF tradizionale e la space opera, anche il cyberpunk, che ha conosciuto la sua stagione d’oro tra gli anni ’80 e i primi anni ’90, oggi è prossimo a essere considerato archeologia. Il perchè è presto detto: oggi tutto è cyberpunk. Le intuizioni, a volte geniali, di autori come Gibson e Sterling, hanno trovato applicazione concreta, e dunque non hanno più lo stesso appeal di una volta. E tuttavia certa SF mostra di sapersi anche rinnovare, come sta accadendo grazie alle avanguardie letterarie e artistiche legate al Movimento Connnettivista e Transumanista. È vero, la fantascienza scritta sembra in affanno, specie se rapportata alla presenza che invece vanta sullo schermo. Ma, parlando anche da lettore, non posso non registrare allo stesso tempo una forte richiesta di storie, non solo da utilizzare come serbatoio per l’entertainment cine-televisivo, ma anche da parte di un pubblico composto non più o non soltanto da irrudicibili appassionati. Quanto all’oggetto specifico della tua domanda, diciamo che il cinema e la televisione sono sempre a caccia di nuove idee, e quindi… incrociamo le dita, ecco!