Sta per cominciare il concerto finale, l’acme del grandioso, del creativo, del geniale e totale che fino a questo momento è stato possibile concepire, perché va in scena l’addio ai concerti (tramite il tour finale Us+Them) di Roger Waters e quindi dei Pink Floyd. L’arte di Waters ha trascinato i Floyd, la sperimentazione musicale e non solo per decenni e tutt’ora lui ne costituisce l’anima più emblematica; non essere presenti a questo tour equivale a mancare un appuntamento con la Storia e con le energie sottili, surreali: assorbite le vibrazioni floydiane di Waters e dimenticate definitivamente le lordure capitaliste del pop.
Adesso, nel celebrare la chiusura del cerchio, sono lì proprio dove la Storia dell’Occidente è cominciata: al Circo Massimo, nell’antica Vallis Murcia, davanti ai palazzi imperiali che tuttora guidano la nostra cultura. Davanti a me, tra poco, ci sarà Waters in compagnia dei fantasmi floydiani che amo e che mi ispirano da una vita, con l’Impero Connettivo che vibra olografico dentro di me.
HyperHouse
NeXT Hyper ObscureRoger Waters, al Circo Massimo di Roma. Incoming…
6 commenti»
[…] Repubblica la splendida recensione di Ernesto Assante al concerto di Roger Waters, ieri sera al Circo Massimo. Come dargli torto? Presto conto di farvi una rece appropriata, sto ancora assimilando […]
"Mi piace""Mi piace"
[…] mia recensione al concerto di Roger Waters, sabato scorso al Circo Massimo di Roma. Su PostHuman – grazie a Mario Gazzola per avermi ospitato sulle sue […]
"Mi piace""Mi piace"
Vedrai che bomba di concerto!
Visto qualche mese fa a Bologna.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Bello come uno stupendo delirio
"Mi piace"Piace a 2 people