Segnalo questa interessante e meritevole iniziativa degli amici di ALTA che, tramite la loro casa editrice, la Deleyva, si stanno facendo largo nel mondo editoriale relativamente ad argomenti correlati col Transumanesimo e l’architettura della nuova umanità. Parliamo di esperimenti di crowdfunding, ovvero di finanziamento dal basso affinché una determinata opera veda la luce: finché non si raggiunge una cifra critica, l’opera non viene prodotta. L’opera in questione è un saggio di Riccardo Campa, presidente della AIT: La specie artificiale.
“La specie artificiale” è un libro che si propone di affrontare le tematiche bioetiche e biopolitiche secondo una prospettiva diversa. Lo scopo della ricerca non è argomentare pro o contro questa o quella biotecnologia, come fanno la maggior parte dei libri in circolazione, ma studiare da un punto di vista sociologico le varie posizioni in campo, tutte trattate alla stregua di “bioideologie”. Oltre che sociologico – ovvero descrittivo più che prescrittivo – l’approccio della ricerca è anche “neoantropologico” (da neoantropo-logia), perché parte dalla consapevolezza che l’interazione dinamica tra biotecnologie e bioideologie ha quale effetto finale l’evoluzione autodiretta dell’uomo, la continua generazione di un uomo nuovo. Assumendo questo punto di vista, la classica contrapposizione di campo tra “laici” e “cattolici”, pur essendo analizzata in dettaglio, passa in qualche modo in secondo piano, giacché una volta che le tecniche sono state forgiate, non importa se si è contrari o favorevoli: qualunque scelta determinerà l’evoluzione della nostra specie. Quello che davvero importa è capire da dove veniamo, dove stiamo andando, dove vogliamo andare. Ad ispirare le pagine di questa ricerca non è dunque l’orizzonte breve della politica, che piega queste problematiche all’interesse elettorale immediato, ma l’orizzonte lungo delle scienze umane.
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