Su AxisMundi un corposo articolo sulla Cattedrale di Notre Dame di Parigi. Una storia che comincia in epoca pagana, col tempio dedicato a Giove riconvertito in chiesa e poi cattedrale della fede cristiana a partire dal IV secolo d.C., arricchendosi via via di simboli che Fulcanelli, nel suo celebre tomo sulle cattedrali gotiche, ha indagato dal punto di vista alchemico ed esoterico. Un estratto della trattazione:
Victor Hugo definì Notre-Dame di Parigi, «un geroglifico completo, la sintesi più soddisfacente della scienza ermetica». Quest’opera divina più che umana, espressione dell’architettura gotica fu costruita per custodire i segreti cristiani che non possono essere compresi da tutti costituendo una vera e propria enciclopedia completa, depositaria di misteri e punto di congiunzione tra il mondo della manifestazione e quello della trascendenza.
La facciata occidentale, affiancata dalle torri campanarie gemelle mostra l’immagine della lettera H corrispondenti alla eta greca (Η, η), iniziale del dio solare Helios e all’ebraica hêt (ח) del nome di Elia. Il simbolo della luce è comune e allude al collegamento tra terra e cielo tralasciando appositamente la numerologia del 4 e dell’8 cui è riferito.
Il portale di centro della facciata occidentale, dopo numerosi restauri e ricostruzioni, è depauperato di gran parte dei simboli, ma sul pilastro centrale erano presenti le allegorie delle scienze medioevali, tra cui l’Alchimia, che si staglia frontale al sagrato su un posto d’onore. Raffigurata come una donna assisa in trono con la fronte rivolta verso il cielo, sfiora le nuvole e reca uno scettro nella mano sinistra (sovranità) e due libri nella destra, uno chiuso (esoterismo), l’altro aperto (essoterismo). Stringe tra le ginocchia una scala di nove gradini, scala philosophorum, simbolo ascensionale mistico che innalza l’uomo attraverso la trasformazione verso il Divino e la comprensione dell’arte.Osservando la porta centrale, fuori delle strombature, emergono quattro bassorilievi; il sacrificio di Isacco da parte di Abramo, Giobbe sul letamaio, San Cristoforo che attraversa un torrente e infine un uomo su una torre, intento a scagliare frecce verso il Sole. Quest’ultima figura per molti è Nimrod, costruttore della Torre di Babele, che dopo aver combattuto l’umanità è raffigurato nell’atto di sfidare Dio. Per gli ermetisti queste figurazioni bibliche incarnano la ricerca della Pietra Filosofale, laddove Abramo è emblema dell’obbedienza, Giobbe del dolore, San Cristoforo della carità e Nimrod del desiderio di potenza, ostile avversario dei praticanti l’Arte.
Ai lati del portale, una serie di dodici bassorilievi mostrano, sotto forma di simboli racchiusi in medaglioni e sorretti da altrettanti personaggi, le fasi evolutive della Grande Opera alchemica. Nella fila superiore emerge il Corvo di colore nero che rappresenta la “Putrefazione” ovvero la fase di nigredo. Conclude la serie l’emblema del Pentagono, riferimento allegorico all’Athanor, e alla figurazione della Pietra Filosofale.Il portale d’accesso principale, in posizione centrale, è detto “Portale del Giudizio Universale”, in riferimento al tema dei bassorilievi della parte superiore. Nell’architrave, in particolare si evidenzia la raffigurazione della resurrezione dei morti dalle tombe, annunciata alle due estremità da angeli che suonano la tromba. Nella fascia immediatamente sovrastante, San Michele Arcangelo e Satana collaborano amichevolmente alla pesa delle anime, che vengono suddivise tra beati a sinistra e dannati a destra mentre il diavolo ambiguamente cerca di spostare il peso della sua parte.
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