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Archivio per Machina Amniotica

Erbafoglio n. 27 – Antropocene


Sul gruppo di FB della rivista poetica – e non solo – Erbafoglio la segnalazione dell’uscita del numero 27, dedicato all’Antropocene e a tutte le follie umane che segnano a fondo il nostro habitat terrestre.
Sono felice di esserci anche io, con un piccolo saggio intitolato “Poche considerazioni sull’antropocene” e che, cosa che mi fa enormemente piacere, figura subito dopo un contributo di Carmine Mangone e che, insieme, precedono uno stuolo di autori e amici che mi rendono meno solo (penso, tra tutti, a Jonathan Rizzo e Roberto Belli, oltre che ad Arnaldo Pontis).
Qui il prossimo evento FB del 16 giugno, in cui verrà presentata ufficialmente l’iterazione 27 della rivista. Che altro dire se non ‘acquistatela’, perché è fondante non per il mercato ma per la cultura, quella fatta bene.

Machina amniotica – East jinx_live!


Un’altra cover dei Machina Amniotica, che coprono i Tuxedomoon in un modo che non posso che ammirare.

Machina amniotica – Venus in furs_live!


Bellissima cover dei VelvetUnderground, la celeberrima Venus in furs ripensata dai Machina amniotica, nell’incedere ipnotico e rinnovato del brano. Per scorrere gli altri pezzi suonati dalla band durante il gig cliccate sul tasto FF 😉

YouTG.NET – È morta Christina Moser, l’altra metà dei Krisma


Arnaldo Pontis dà notizia della morte di Christina Moser, che col marito Maurizio Arcieri (morto qualche anno fa) hanno costituito per lunghissimo tempo il duo dei Krisma, sperimentatori elettropunk e newwave indimenticati e rimpianti. Un estratto dall’articolo, con in coda un loro video rivisitato dai Machina Amniotica di Arnaldo, insieme hanno collaborato più volte:

È morta all’età di 70 anni Christina Moser, cantante e compositrice di origine svizzera del duo new wave/synth pop Krisma, che formava insieme al marito Maurizio Arcieri, scomparso nel 2015. Moser e Arcieri, come riporta RumoreMag, si sono conosciuti nel 1966 e hanno formato i Chrisma, un acronimo nato dall’unione delle prime lettere dei loro nomi. Il gruppo nel 1980 è stato rinominato Krisma. Con loro, per un breve periodo nel 1980 si unì anche il noto compositore tedesco Hans Zimmer.

Il primo brano dei Chrisma  dal titolo Amore, prodotto da Niko Papathanassiou – fratello di Vangelis – è presentato al Festivalbar 1976. Il primo album arriverà nel 1977, Chinese Restaurant e tre anni dopo, dopo il cambio di nome e per la prima volta come Krisma,  la pubblicazione del loro terzo lavoro, Cathode Mamma. Un disco importante e seminale nello scenario della musica elettronica del tempo, osannato dalla critica musicale italiana e internazionale. A cui faranno seguito numerosi altri dischi di altissimo livello sonoro. In totale i Krisma  pubblicheranno dieci album in studio spaziando dalla new wave al synth pop e all’elettronica di stampo più techno sempre con uno spirito irriverente e un’attitudine punk che rendeva i loro lavori immediatamente riconoscibili nel panorama musicale italiano. I Krisma sono stati, a detta dei molti estimatori, una delle coppie musicali più provocatrici e allo stesso tempo pionieristiche e di avanguardia degli anni ’80, con un sound potente frutto della loro costante ricerca di sonorità elettroniche particolari e di matrice mitteleuropea delle quali loro, come ben pochi altri alle nostre latitudini, riuscivano a intuire le potenzialità.  Sonorità che sono, ancora oggi a distanza di tanti anni, moderne e attuali e che hanno costituito il vero e proprio marchio di fabbrica di un gruppo musicale rimpianto da molti fan.

La nave dei folli – la società cibernetica globalizzata che procede verso l’inevitabile naufragio


Qualcuno ricorderà questa mia segnalazione di un po’ fa in cui una cover di The End dei Doors è eseguita in uno scenario mozzafiato dai Machina Amniotica di Arnaldo Pontis e Roberto Belli; questa versione è inserita ora in un podcast critico e analitico sulla cibernetica e sul mondo modellato su essa, reperibile su LaNaveDeiFolli, da cui estraggo sotto un abstract significativo.
Ritornando sul brano, la produzione è dei ragazzi di Nautilus; e come poteva essere altrimenti?

Altro importante contributo di Heinz von Foerster all’edificazione della Seconda cibernetica è di aver dimostrato la necessità di includere l’osservatore nel sistema osservato – posizione che, oltre a porre le basi del costruttivismo, è stata anche uno dei fulcri dei lavori di Bateson e del gruppo di Palo Alto. Rispetto a una prima cibernetica che si basava sui “sistemi osservati”, durante il corso tenuto nel 1973 all’Università dell’Illinois Foerster propone il passaggio ai “sistemi osservanti”.

«Che c’è di nuovo negli sforzi dei cibernetisti di oggi? La novità è che ci siamo resi conto che per enunciare una teoria sul cervello, ci vuole un cervello. Ne consegue che se una teoria sul cervello pretende di essere completa, deve spiegare la sua stessa scrittura… Trasposto nel campo della cibernetica: i cibernetisti devono rendere conto della loro attività, la cibernetica diventa la cibernetica della cibernetica o cibernetica di secondo ordine.» (Ethics and Second-Order Cybernetics)

Prendendo spunto dai biologi cileni Humberto Maturana e Francisco Varela che, ispirati a loro volta dai precedenti lavori del fisico austriaco, da poco hanno sviluppato la teoria dei sistemi autopoietici (Autopoiesis: The Organization of the Living), secondo Foerster «Nel mio linguaggio da computer, direi che l’autopoiesi è quell’organizzazione che computa la sua stessa organizzazione. (…) I sistemi autopoietici sono termodinamicamente aperti, ma organizzativamente chiusi.» (Disorder/Order: Discovery or Invention?)

Per Maturana e Varela ogni sistema vivente è come una macchina che continuamente produce, rigenera e mantiene sé stessa, in ogni sua parte e in tutti i suoi processi, in base a un’organizzazione auto-diretta. Questo punto di vista controbilanciava la tendenza della biologia molecolare di allora ad assegnare massima centralità al processo informatico operante nel DNA e nella riproduzione cellulare, anche se in fin dei conti condivideva lo stesso approccio concettuale: i sistemi viventi sono delle macchine.

Questa autonomia interna dei sistemi, però, non ha più nulla a che vedere con l’autonomia soggettiva, nel senso che le attività cerebrali non rappresentano che una frazione dei processi autopoietici, di cui la coscienza è a sua volta soltanto un’infima parte. E malgrado le riserve espresse da Varela circa l’ampliamento di questo modello biologico al sociale, come vedremo alcuni pensatori non esiteranno a estenderlo all’insieme della vita umana.

YouTG.NET – Brigata Stirner al Contemporary Festival 2021 con un live ispirato a J.G. Ballard.


Su YouTG una lunga intervista video a Brigata Stirner – Arnaldo Pontis e Roberto Belli – e sulle loro interazioni con l’altro progetto, Machina Amniotica. Un lungo excursus artistico che spazia dalla musica al cinema alla letteratura, con le attività live a metà strada tra la sperimentazione sonora e l’impegno ideologico. Un estratto:

Nella bella intervista in studio, accompagnata da immagini di repertorio in parte inedite, il duo ha ripercorso le principali tappe della propria carriera, raccontandoci anche diversi aneddoti riguardo la loro lunga collaborazione.

Roberto Belli è stato infatti il frontman di due band che hanno fatto la storia della musica alternativa in Sardegna negli anni ‘80 e ‘90, i Rosa delle Ceneri e Hannibal the Cannibal, mentre Arnaldo Pontis proveniva dai  TH26,  altro noto progetto sonoro elettronic e industrial fondato da Corrado Altieri (oggi Uncodified)  con il quale Arnaldo ha collaborato a lungo durante i primi anni ’90 e fino all’inizio degli anni 2000. Più recentemente, Arnaldo Pontis ha fondato anche un proprio progetto solista,  Magnetica Ars Lab, attraverso il quale realizza colonne sonore per il cinema e la video-arte.

Arnaldo e Roberto, musicisti provenienti da ambienti musicali abbastanza diversi ma con un immaginario culturale e poetico comune,  fondano nel  lontano 1993 la loro formazione “Materia Prima” che, come loro stessi ci raccontano durante l’intervista,  nasce quasi per caso e dopo essersi incontrati in quegli anni nella redazione della nota rivista di poesia Erbafoglio, di cui hanno fatto parte entrambi per lungo tempo. La pubblicazione della rivista di Poesia venne interrotta nel 2003, ma durante l’intervista, ci viene anche rivelato in anteprima che il gruppo dei poeti di Erbafoglio sarà protagonista di una attesa reunion dell’intero collettivo all’ExMA di Cagliari il 10 settembre.  E la sonorizzazione dell’evento, sarà affidata proprio a Brigata Stirner.

Materia Prima nasceva quindi allora come un  personale progetto di ricerca per creare “performance multimediali di immediatismo sonoro, di rumore, e poesia” come loro stessi amavano definirle. Nell’intervista il duo di musicisti ci racconta anche come abbiano entrambi tratto forte ispirazione per la creazione di Materia Prima dalle operazioni di cut-up letterario alla William Seward Burroughs e dalle “Temporary Autonomous Zones” descritte da Peter Lamborn Wilson, scrittore meglio noto con lo pseudonimo di Hakim Bey E durante l’intervista scorrono alcune immagini di repertorio di queste performance, realizzate in quegli anni nei principali festival e spazi d’avanguardia. Tra cui il Palazzo d’Inverno a Cagliari e lo Spazio Arka ad Assemini.

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Quaderno Nero: Roberto Belli, teaser video


Quaderno Nero è un libro di testi poetici scritto nel corso del 2013 da Roberto Belli, stampato poi nel 2015. QN ALBUM è il risultato della lettura completa del testo su musiche assemblate e realizzato nel marzo 2021 per fondogiaccone.com. Dalle note dell’autore segnalo le empatie di fondo, le coordinate per una riflessione alternata tra anabasi e catabasi nel teaser di Machina Amniotica.

“Nemmeno le parole si riprendono da questa afasia” recita QN100. L’afasia è un disturbo del linguaggio ma è anche, per gli antichi Greci, l’impossibilità di conoscere la realtà. Nel film “Medea” Pier Paolo Pasolini fa dire a un semidio, un centauro, “Eh sì è una storia complicata, perché è fatta di cose e non di pensieri”. Le “cose”, gli enti di realtà utilizzati nei 107 testi di Roberto Belli sono pochissimi, tre o quattro. Uno è un animale, non casualmente l’istrice.

QN ALBUM è stato composto nel breve tempo di un mese, letto e registrato quasi alla svelta, ma realizzato con amore totale. Amore verso la propria materia, la propria espressione. Per la resa sonora, sulla base di composizioni elettroniche originali, ho incastrato una serie di campionamenti da queste fonti di bellezza inesauribili: Arvo Pärt, Tamia, Prima Materia, Coil, Byetone, Eliane Radigue, Einstürzende Neubauten, Asmus Tietschen, Vidna Obmana, Coh, Loscil.
Tutto il materiale di fondogiaccone.com va ordinato attraverso il sito stesso, con paypal meglio ma anche senza. per tutto il materiale viene chiesto un contributo (fisso) che copre le spese di produzione e di posta.  Disponibile solo in formato USB dal sito fondogiaccone.com la chiavetta contiene le 8 tracce audio, il testo integrale e contenuti extra, quali video, foto, crediti e note dell’Autore. Il testo poetico integrale “Quaderno nero” in formato libro (stampato su carta) è disponibile presso il sito fondogiaccone.com.  Può essere ordinato singolarmente o con un contributo speciale, scontato, se richiesto unitamente alla chiavetta USB.

Machina amniotica – Cittadino – videoclip 2oo2


Machina Amniotica ricorda Ennio Morricone mixando la sua musica reinterpretata con un altro gran pezzo filmico italiano dei ’70, Elio Petri e il suo Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Ciao Ennio…

Diretta streaming del concerto dei Machina Amniotica


Questo è il link che permetterà di gustare il concerto dei Machina Amniotica in diretta streaming, dalle 23, da Seneghe (Oristano). Rumore, immagini, poesia, Industrial per questo progetto venticinquennale di assoluta validità. Ci vediamo lì?

Machina Amniotica | social man social woman_live!


Live, Machina Amniotica. Similitudini seminali punk in salsa electrorock, electroclash asocial, ogni cosa virata a un bisogno urgente di anarchia funzionale.

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