HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per Cover
COVER REVEAL di “I salmi dell’apocalisse”, di Miriam Palombi | KippleBlog
[Letto su KippleBlog]
COVER REVEAL | “I salmi dell’apocalisse” di Miriam Palombi.
L’opera uscirà nella collana k_noir diretta da Paolo Di Orazio il prossimo 18 dicembre; la cover è di Ksenja Laginja.
Siate pronti!
Andrea Andrillo – Bella cantendi (RadiciMusic Records, 2023)
Su BlogFoolK una recensione a “Bella cantendi”, compilation di Andrea Andrillo che mi ha incuriosito, parliamo della scena sarda che produce sempre perle di rara bellezza; vi lascio ad alcune note e a un video esplicativo, che comprendono anche gli amici della Brigata Stirner:
A tre anni di distanza da quel “Prolagus (Canzoni e parole per resistere, per non morire)”, che aveva già trovato ampio spazio fra queste pagine, torna la voce inconfondibile di Andrea Andrillo. Lo fa con un lavoro, “Bella cantendi”, altrettanto carico di impegno civile e di storie da raccontare: da Cloe Bianco a Pippa Bacca, siamo di fronte a un disco che parla di liberazioni e di lotte. Otto brani (con la produzione di Michele Palmas e Carmelo Pipitone), fra cover, brani “prestati” e riproposizioni di passaggi del proprio canzoniere, a tratteggiare un necessario e ruvido percorso di resistenza comune e necessaria. Ad aprire il lavoro arrivano gli arpeggi immaginifici di “Sa noti de is animas”, contrappuntati dagli interventi paludosi dell’elettronica e ispessita dalle armonizzazioni della voce. La title-track scorre, anche in questo caso, lungo trame bronzee e acustiche, screziate dagli squarci fotografici dei synth. Il terzo brano si presenta con la potenza di un treno preso in piena faccia: la Brigata Stirner riprende, infatti, la sua “Parlami d’amore” (la trovate su YouTube, con tanto di sarcastico video dell’Istituto Luce a corollario), in un tripudio di fuzz, bassi saturi ed elettricità muscolare.
Cover reveal di “Dormono sulla collina” | KippleBlog
[Letto su KippleBlog]
«Dormono sulla collina. Tra Masters e De André», a cura di Alessandro Napolitano e Fabio Aloisio, cover di Ksenja Laginja.
La rilettura in chiave fantastica dell’antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters e dell’album Non al denaro non all’amore né al cielo di Fabrizio De André.
Racconti di: Davide Del Popolo Riolo, Emiliano Maramonte, Maico Morellini, Lorenzo Davia, Alessandro Napolitano, Fabio Aloisio, Veronica De Simone, Axa Lydia Vallotto, Damiano Lotto, Simonetta Olivo, Roberto Furlani, Giovanna Repetto.
In uscita il 4/09 su www.kipple.it e nei principali store online
Hyde in Time finalmente a Torino e nelle librerie | PostHuman
Su PostHuman un post che spiega bene cosa succede con l’operazione di Mario Gazzola “HydeInTime”, edito da Edikit, in cui Stevenson e il suo JeckyllHyde c’entra con tutte le metaforiche scarpe. Ringrazio per le citazioni/ringraziamenti, ma io sono solo rimasto abbagliato dall’operazione, assai geniale. Un estratto:
Tre manoscritti inediti, un unico killer dall’800 al 2000, crimini come opere d’arte nel romanzo-trilogia di Mario Gazzola per Edikit, in anteprima al Salone del Libro di Torino 2023, con le visioni pittoriche di Roberta Guardascione e le note del concept album dei Death SS sul tema del doppio malefico.
L’unica cosa che ormai è già stata svelata dall’intervista dell’ANSA è che… si tratta di un brillante gioco di finzione architettato dal Gazzola medesimo, che ha finto di ritrovare manzonianamente l’inedito in soffitta e inventato di sana pianta i suoi sanguinari seguiti, destreggiandosi fra imitazioni della lignua letteraria ottocentesca, citazioni di autori che Stevenson poteva conoscere (Baudelaire, De Quincey, De Sade, scienziati e parapsicologi della sua epoca etc.) e divertiti omaggi celati nel testo ad autori a lui successivi come Lovecraft, Clark Ashton Smith, Bradbury – come noterete in quest’altra anteprima su Fantasy Magazine, del primo ingresso di Hyde al Marébito – ma anche Robert Bloch e Harlan Ellison, Alan Moore, Valerie Martin, persino a registi come Stephen Frears, Roy Ward Baker e Walerian Borowczyk.
Costruzione postmoderna spalleggiata altrettanto brillantemente dalla musa visuale Roberta, che supera se stessa triplicandosi nelle finte stampe alla Doré di Jane Mason, nei Sickert apocrifi e nell’Eddie in cui impiega come pattern cromatici ‘sauvage’ frammenti di Picasso, Bacon, Kandinskij, Pomodoro e Abramovic.
And There Will Your Heart Be Also – Fields of the Nephilim cinematic cover
Sul filo delle emozioni e dei ricordi, quando si era…
Machina amniotica – East jinx_live!
Un’altra cover dei Machina Amniotica, che coprono i Tuxedomoon in un modo che non posso che ammirare.
Machina amniotica – Venus in furs_live!
Bellissima cover dei VelvetUnderground, la celeberrima Venus in furs ripensata dai Machina amniotica, nell’incedere ipnotico e rinnovato del brano. Per scorrere gli altri pezzi suonati dalla band durante il gig cliccate sul tasto FF 😉
Si sta
Si sta come in riva all’oceano psichico, a guardare le onde di Nulla senziente, sentendosi svuotati della festa andata via.