Oggi 27 aprile, alle 17.00 presso la “Sala degli affreschi” della facoltà d’Ingegneria dell'”Università della Sapienza”, Via Eudossiana 18, il “Chiosco Letterario” presenterà la casa editrice e le sue ultime opere; saranno presenti il moderatore Nicola Argenti, per Kipple l’editore Lukha B. Kremo e l’editor Sandro Battisti, e il vincitore del Premio Kipple 2021 Marco Scarlatti – qui l’evento.
Kipple Officina Libraria nei prossimi giorni sarà ospite di due eventi a Roma, uno il 27 aprile e l’altro il 28.
Il 27 aprile, alle 17.00 presso la “Sala degli affreschi” della facoltà d’Ingegneria dell'”Università della Sapienza”, Via Eudossiana 18, il “Chiosco Letterario” presenterà la casa editrice e le sue ultime opere; saranno presenti il moderatore Nicola Argenti, per Kipple l’editore Lukha B. Kremo e l’editor Sandro Battisti, e il vincitore del Premio Kipple 2021 Marco Scarlatti – qui l’evento.
Kipple Officina Libraria nei prossimi giorni sarà ospite di due eventi a Roma, uno il 27 aprile e l’altro il 28.
Il 27 aprile, alle 17.00 presso la “Sala degli affreschi” della facoltà d’Ingegneria dell'”Università della Sapienza”, Via Eudossiana 18, il “Chiosco Letterario” presenterà la casa editrice e le sue ultime opere; saranno presenti il moderatore Nicola Argenti, per Kipple l’editore Lukha B. Kremo e l’editor Sandro Battisti, e il vincitore del Premio Kipple 2021 Marco Scarlatti – qui l’evento.
A cura di Barbara Anderson, sul blog LesFleursDuMal è stato recensito L’Impero restaurato, romanzo con cui vinsi il Premio Urania 2014 e recentemente edito in digitale da DelosDigital e in cartaceo da La nuova carne. Ecco grandi stralci della recensione:
“Non a caso questo romanzo ha vinto il Premio Urania.
Spettacolare opera”.
Sandro Battisti, con il suo Impero narrativo, estrapola tutte le mie riflessioni e me le serve su un piatto d’argento con la sua fantasia, la sua cultura in ambito storico, scientifico, ma anche umano e mescola tutti i pezzi, lanciandoli in aria, facendoli ricadere sul tavolo delle possibilità; mostrandomi non una risposta alle mie domande ma infinite: l’ordine del caos.
Ma voi direte che il caos non ha un ordine, che nel mondo umano tempo, spazio, presente, passato e futuro, sono elementi stabili, regolari, e invece no, non lo sono non nel mondo connettivo e sicuramente sono convinta nemmeno nel mondo umano. L’Impero connettivo che ci mostra Battisti ha alle basi la teoria del connettivismo, nella quale tutto è collegato, unito come un cerchio che collega lo spazio, il tempo, le persone, i luoghi, le menti umane e l’autore applica il connettivismo anche alla Storia, all’esplorazione del cosmo, alla fisica, alla prosa ricercata, persino all’erotismo. Sì, perché anche l’eros coinvolge, collega, connette, trasmette, comunica con un altro individuo non solo attraverso il contatto fisico ma anche quello mentale.
Sandro Battisti, romano, classe 1965, ha esordito nel 1991 con il racconto Il gioco (Stampa Alternativa). Nel 2004 fonda il movimento connettivista con Giovanni De Matteo e Marco Milani, con i quali da seguito al movimento con la rivista NeXT. Partecipa con i suoi racconti a tutte le antologie connettiviste, fino alla più recente, Nuove eterotopie (Delos Digital, 2017) di cui con Giovanni De Matteo è anche curatore, per Kipple ha curato le antologie Connettiviste Prima Frontiera, Seconda Frontiera e proprio mentre scriviamo siamo in attesa di novità per la terza.
Battisti in questo libro apre il sipario sulle dinamiche tra due piani reali allo stesso modo. Da una parte c’è l’Impero connettivo dell’alieno Totka II, principe nephilim semieterno, dall’altra parte dello specchio spazio temporale, l’Impero bizantino di Giustiniano. I concetti che usa si basano sul collasso delle probabilità del mondo quantico. I setting delle due dimensioni sono illuminati da personaggi secondari vividi e di spicco: il braccio destro di Totka II è il plenipotenziario Sillax sul piano connettivo, l’imperatrice Teodora, Belisario, gli eunuchi, ma anche le stesse sofisticate apparecchiature aliene dell’imperatore connettivo, le sembianze dei suoi seguaci. Lo scrittore vede perfino nel sesso quantico tra il Nephilim trasfigurato in Giustiniano e l’imperatrice Teodora uno strumento di collasso delle realtà possibili. Quindi intrighi, vaticini, sesso, politica e religione si fondono con il quantum spazio temporale alterandolo e venendone alterati in maniera contemporaneamente casuale e ponderata.
Con questo romanzo Sandro Battisti mostra al lettore la potenza del suo impianto letterario, quello di una fantascienza che non vuole essere meccanica ma sciamanica. All’interno della storia ci sono alieni che interagiscono con tecnologie particolari che servono non tanto a raccontare il futuro, quanto a giustificare ogni possibile presente. L’Impero restaurato s’inserisce in un progetto di ampio respiro sulle vicende dei Nephilim e dell’impero connettivo e ha portato l’autore alla conquista del premio Urania del 2014.
Perché sì: Sandro Battisti da appassionato di storia produce una scrittura fantascientifica fuori dal coro, umanista e sincera che va assolutamente esplorata.
Perché no: se cerchi un romanzo scifi lineare e rassicurante, valuta altro.
Su LeggereDistopico una bella recensione di Debora Donadel a “La rivoluzione non ha il codice a barre”, saggio romanzato di Stefano Spataro uscito poco tempo fa per DelosDigital nell’ambito della collana che curo non-aligned objects, e successivamente per i tipi cartacei della NuovaCarne. Un estratto:
“La rivoluzione non ha il codice a barre” di Stefano Spataro è un libro che offre una profonda immersione nel mondo della narrativa di J.G. Ballard, mettendo in luce ossessioni e tematiche ricorrenti all’interno delle sue opere. Il libro è una novella in cui il protagonista narra in prima persona il percorso di “analisi” che intraprende in seguito alla comparsa di strani brufoli dietro la nuca e dal conseguente (o causante?) pensiero paranoide che lo affligge. Questo percorso, su consiglio di un’amica, viene fatto con il dottor Marino e via via con altri personaggi con i quali viene messo in contatto da quest’ultimo. Ma il dottor Marino chi è? Questa è la prima domanda che lo stesso protagonista si fa fin da subito. L’unica cosa certa è che Marino imposta la cura del protagonista con la “terapia Ballardiana”…
Quello che mi ha spinto a leggere questo libro è stato lo strillo con cui si è scelto di lanciarlo: Cosa direbbe Ballard, se fosse ancora vivo? Analizzandone il pensiero che è sparso semioticamente nelle sue opere, si potrebbe ipotizzare una sua lucida disamina della follia planetaria e un’eventuale formula per il risolvimento? Stefano Spataro s’immerge nel flusso ballardiano e il condominio in cui siamo tutti coinvolti sembra la nave dei folli che solca ogni tipo di mare, che rifulge della sua pazzia suscitando nei suoi imbarcati ilarità omicida: abbiamo ancora un futuro?
In pratica Spataro ha diviso nei vari capitoli i temi affrontati nelle opere di Ballard: salute mentale, sesso, politica, anatomia, catastrofe, ognuno riferito a una o più libri dello scrittore. Il dottor Marino e via via gli altri interlocutori del protagonista (di cui, secondo me non a caso, non si conosce il nome) parlano citando spesso brani di Ballard e ogni riflessione nasce da questi brani. E intorno a queste citazioni e riflessioni viene costruita la storia che ha anche un piccolo plot twist che dà un senso di completezza alla narrazione nel suo insieme. In pratica il libro è un’esplorazione interessante e approfondita della psiche umana, in un mondo sempre più caotico, ma sotto forma di novella. Il punto di forza de La rivoluzione non ha il codice a barre sta sicuramente nella capacità di Spataro di analizzare le opere di Ballard in modo esaustivo, svelando le connessioni tra i vari romanzi e racconti dell’autore e cercando di trarre delle conclusioni interessanti sulla condizione umana e sulla società contemporanea. Spataro dimostra una profonda conoscenza del materiale di base e offre un’analisi critica ben strutturata.
Esce nuovamente in cartaceo L’Impero restaurato, romanzo con il quale vinsi il Premio Urania 2014. Il libro esce per i tipi della Nuova carne ed è acquistabile al prezzo di 12€. Ecco la quarta:
L’Impero Connettivo è governato da una stirpe di principi semieterni ed estende il suo dominio sullo spazio e sul tempo, fino a intrecciarsi con un antico impero umano, quello di Costantinopoli; lo Stato sta attraversando una particolare fase d’espansione e, mentre cerca di colonizzare nuovi territori spaziotemporali, strane visioni di un tempo proveniente dall’Impero Romano d’Oriente di Giustiniano si coagulano, trascendendo il piano stesso della realtà.
Tra atti di fondazione di metropoli e tangibili comprensioni olistiche, quale sarà il divenire dell’Impero Connettivo? Cosa sperimenteranno l’imperatore nephilim Totka_II e il potente attendente postumano Sillax nello scontro col vorace impero romano?
Non avete voglia di averlo di nuovo tra le mani in una nuova configurazione cartacea? 🙂
Per i tipi della NuovaCarne sta per uscire in formato cartaceo il romanzo L’impero restaurato, vincitore del Premio Urania 2014 e già uscito in riedizione ebook per i tipi DelosDigital. Ecco intanto la cover_reveal 😉
Su Facebook, oggi 5 settembre alle 19.00, avrò il piacere di essere assieme ai novocarnisti Stefano Spataro e Alessandro Pedretta per presentare l’edizione cartacea – edita proprio dalla Nuova Carne – di La rivoluzione non ha il codice a barre, novella di Stefano Spataro ispirata all’universo di J.G. Ballard e uscita nelle settimane precedenti nella collana non-aligned objects, che curo per DelosDigital; la diretta sarà su streamyard, direttamente dall’evento e dalla pagina FB novocarnista.
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"Scrivete quel che volete scrivere, questo è ciò che conta; e se conti per secoli o per ore, nessuno può dirlo." Faccio mio l'insegnamento di Virginia Woolf rifugiandomi in una "stanza", un posto intimo dove dar libero sfogo - attraverso la scrittura - alle mie suggestioni culturali, riflessioni e libere associazioni.