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NeXT Hyper ObscureArchivio per Saturnali
Fields Of The Nephilim – Chord Of Souls (live) Manchester Ritz 16/12/2022
Due giorni fa. L’energia buia del solstizio richiede la festa dei Saturnali.
Festa buia
Siamo ormai entrati nei Saturnali. Che sia un felice periodo, la festa continua fino a tre giorni dopo il solstizio buio.
Tra l’altro, ho appena concluso la stesura per i tipi di DelosDigital di “Nèfolm e dintorni”, il decalogo, quasi un anno e mezzo di lavori: sono molto, molto soddisfatto.
Di Solstizi e Apocalissi: di Saturno e dell’Età dell’Oro – A X I S m u n d i
Su AxisMundi un post molto interessante sulle “Annotazioni solstiziali e “apocalittiche” sulla celebrazione del Natale e sulla fine dell’Anno, sulla dottrina arcaica delle “porte” del Cosmo e dell’Anno e sull’escatologia dell’antica Religione Siderale, passando dalla tradizione greco-romana a quella induista a quella cristiana”, sulle congiunzioni astrali e delle energie cosmiche solstiziali che hanno determinato la spiritualità degli umani nel corso delle epoche, innestando l’inesplicabile fin dai tempi più remoti.
Alcuni estratti:
La toponomastica di Roma ancora ricorda il mitico doppio regno: Giano, dalla sua dimora sul Mons Ianiculus, e quella del suo benevolo ospite Saturno, Mons Saturnius, e che in futuro sarebbe stato conosciuto col nome di Campidoglio. Nella pittura rinascimentale, il topos dell’Età dell’Oro è rappresentato come un giardino in cui uomini e donne nudi danzano attorno alla fonte della giovinezza eterna, la fonte dell’ambrosia, che tutti nutre senza diseguaglianze e liberi da malattie. Forse memori di questo, la pantomima della felicità – ormai lontana – era celebrata con i Saturnalia che si svolgevano a Roma dal 17 dicembre per alcuni giorni, presumibilmente fino al solstizio, in cui i ruoli sociali erano invertiti o aboliti, come un breve e fugace assaggio dell’età felice forse, ma anche come uno scherzo irrimediabilmente malinconico dell’ebbrezza, in cui un servo poteva per un giorno diventare “re”, e poi ogni cosa sarebbe ritornata al suo posto. Il tempio di Saturno, dove era custodito il prezioso erario dello stato, si richiudeva, e la statua, cosparsa d’olio, veniva avvolta in strette bende di lana, perché non potesse oltre manifestare quella liberalità che gli era concessa solo nei periodi a lui dedicati. E le sue porte si chiudevano fino all’anno venturo.
Fermo è il cielo della Nascita del Sole, si fermano il cielo e la terra nella notte di Natale, secondo il racconto del Protovangelo di Giacomo. Giuseppe si aggira per le campagne in cerca di una levatrice, ci sono pastori accampati in giro che vegliano le greggi, è periodo sicuramente non invernale, ma il suo significato è immutato. È mezzanotte, quando il ciclo del giorno raggiunge un culmine che segna il nuovo inizio, come un solstizio. «E io Giuseppe stavo camminando, ed ecco che non camminavo più. Guardai per aria e vidi che l’aria stava come attonita, guardai la volta del cielo e la vidi immobile, e gli uccelli del cielo erano fermi. Guardai a terra e vidi una scodella e alcuni operai sdraiati attorno, con le mani nella scodella: e quelli che stavano masticando non masticavano più, e quelli che stavano portando alla bocca non portavano più, ma i visi di tutti erano rivolti in alto. Ed ecco delle pecore erano condotte al pascolo e non camminavano, ma stavano ferme, e il pastore alzava la mano per percuoterle col bastone, e la sua mano restava per aria. Guardai alla corrente del fiume e vidi che i capretti tenevano il muso appoggiato e non bevevano; e insomma tutte le cose, in un momento, furono distolte dal loro corso». I pastori, il cui mestiere è sorvegliare e vegliare, assistono dunque al prodigio, che nel cielo buio di allora si manifesta in tutta la sua potenza.
Nelle celebrazioni di Mitra, la prima esponeva la nascita dalla Pietra, che coincideva con il Solstizio invernale, mentre una seconda celebrazione, dodici giorni dopo (come dopo un anno simbolico) accadeva il 6 gennaio, nella ricorrenza della nascita di Aion. Queste due “nascite” rappresentavano le due modalità in cui era concepito Mitra, quale Signore del Tempo. Secondo alcuni autori, la prima nascita era intesa come il ciclo temporale, riferito all’avvicendarsi dell’anno, e la seconda in riferimento al Tempo Infinito. Oppure, per dirlo con le parole di Platone: «Il Tempo (Cronos) era l’immagine in movimento dell’Eternità perfetta (Aion)». Iconograficamente lo troviamo raffigurato come un ragazzo con la testa leonina, con uno scettro, una chiave ed un fulmine tra le mani, avvolto da un serpente che intorno al suo corpo compie sette giri e mezzo, corrispondenti alle sfere celesti.
Saturnali nei bellissimi gesti psichici
Nei Saturnali a lisciare l’energia, potente, bellissima, un oscuro momento di deflagrazione psichica.
L’iniziazione sciamanica e le vie dell’Aldilà nella tradizione nordamericana – A X I S m u n d i
Su AxisMundi l’analisi di un mondo sciamanico che continua a sopravvivere, nei rivoli del non visto e del non sentito, tra le anime del nostro mondo trascendentale, sviluppando i germi di un’ascesi che non muore mai.
È risaputo come nella tradizione europea il periodo dell’anno della cosiddetta “crisi invernale”, che va indicativamente dall’inizio di novembre (Samhain/Halloween/Festa dei morti) a gennaio/febbraio, si contraddistingua per una serie di credenze e riti che hanno a che fare con l’Altro Mondo e l’iniziazione. Che si analizzino i Saturnali romani, le cerimonie celtiche o la Yule dei Norreni, oltre a una serie di rituali deambulatori che sono rimasti in vita nel periodo medievale per arrivare fino a noi (Calusari romeni, Krampus austriaci, ecc.), i topòi ricorrenti di questo periodo dell’anno sono sempre i medesimi: regresso momentaneo, in attesa dell’inizio dell’anno nuovo, ad una situazione di caos e di indeterminazione; confusione dei ruoli sociali; contatti tra il mondo dei morti e quello dei vivi; complesso cultuale “del visitatore”; iniziazione dei giovani alle confraternite segrete; processioni e danze con maschere che impersonificano i demoni e gli spiriti dei defunti, e via dicendo.
Meno conosciuto è il fatto che anche i popoli nativi dell’America settentrionale, la cui cultura religiosa è ascrivibile all’ambito dello sciamanesimo e dell’animismo, contemplano nello stesso periodo dell’anno credenze e pratiche rituali estremamente simili, che in questo articolo ci prefiggiamo di analizzare. Ci occuperemo innanzitutto delle cerimonie iniziatiche invernali, per poi cercare di inquadrare l’esperienza iniziatica vera e propria e il conseguente viaggio “in spirito” del neofita nel “villaggio degli spiriti”. In ultimo, tenteremo di definire le caratteristiche ascritte dalla tradizione nordamericana all’Altro Mondo e riporteremo alcune dottrine esoteriche riguardo la sopravvivenza dell’anima (o meglio, delle anime) alla morte fisica e al loro accesso conseguente a dimensioni altre.
Ecco la fine
Ecco, la fine di tutto. L’abisso di luce si riapre e brucia come un’inutile agonia. Si torna nel bozzolo.