HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per gennaio 20, 2012
Cold
Ho lasciato andare lo sguardo lungo le linee neurali del tuo profilo; sento il gelo che avanza da dietro, folate di freddo siderale che fanno abbassare gli occhi, accartocciare la consapevolezza, tramortire la perfezione. Credo che svoltando l’angolo ogni connessione diverrà palpabile, e la deflagrazione sarà rivelatrice; è il gelo che mi spinge.
Stand
In piedi, sullo spuntone di roccia, nella cavea di questa notte nera, abissale, le stelle come testimoni. Sono in piedi e dirigo la potenza che mi attraversa, che fluisce da me quando sono consapevole di essa. Di ella.
Ora lascio andare le mani, lascio andare la voce, lascio andare tutta la mia mimica corporale: conosco il mio interlocutore; so dove esisto.
In ascolto
Mettere le mani per ascoltare il flusso; mettersi in posizione per essere compreso dal flusso. Spostarsi chiudendo gli occhi, affondare nella Corrente riemergendo più in là, complessivo di nuovi ricordi disincarnati: il tutto, senza nemmeno parlare.
Come back
Movimento di display; estensioni lasciate suonare lungo il percorso illuminato da bioluminescenze cerebrali, autoindotte: ogni aspetto di quest’universo modellato da me appare incastonato con la perfezione tecnologica, e la deflagrazione psichica che cesella l’incastro ne aumenta la credibilità. Eppure mi sento disgregare, percepisco il ritorno alla fonte olografica dell’energia senziente.