Un bel post – già comparso qualche anno fa – di Giovanni “Kosmos” Agnoloni, su LaPoesiaELoSpirito, che parla di Firenze, patria di Giovanni. Un estratto:
Ho esitato a lungo a fare questa passeggiata per Firenze. Forse perché ho dei problemi con la nostalgia. Perché Firenze è una stratificazione di epoche compresse e scomparse, e dietro alle sue facciate nasconde infiniti distacchi e passaggi di tristezze.
Ma oggi è il momento.
In una sera di primo autunno, parto dalla periferia a cui sono sempre appartenuto per salutare per l’ultima volta una città che non esiste più.
C’è un tramonto che sembra un tuorlo d’uovo stropicciato su una tovaglia. Intorno, blu profondo. Cammino lento lungo strade che sanno di polvere. Lontano, una moto gratta l’asfalto come unghie su una lavagna nera. Sembra il lamento di un gatto agonizzante, e si allarga nello spazio, immagine in espansione che contiene luoghi dove sono stato e altri dove ancora devo andare. Passa un camion, con il suo barrito industriale.
Firenze indugia, sospesa tra quel che era e uno spettro di futuro.
Davvero un bell’articolo e una testimonianza preziosa.
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