HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per marzo 7, 2017
Lawrence English – Approaching Nothing | Neural
[Letto su Neural]
I rintocchi di una campana stanno risuonando per il paese sei volte e dopo una pausa riprendono più potenti e continui, in sottofondo si sentono cinguettii, poi in altre sequenze quietiste sono i cinguettii che rimangono appena udibili e i rumori provenienti da una strada sono egualmente ovattati, prima che arrivino i corvi – molto vicino ai microfoni azionati – con il loro stridio forte e sgraziato. Poi la vibrazione costante di un motore – non sappiamo esattamente cosa distinguere – e alla fine le voci umane e altre catture uditive naturali o mormorii prodotti da più persone. L’australiano Lawrence English è uno specialista di field recordings e un teorico di “percezione della politica”, così come è curatore di vari eventi artistici e fondatore di Room40, una ben conosciuta etichetta sperimentale. Approaching Nothing arriva su Baskaru – tuttavia – un’etichetta discografica francese che pure ha a che fare con la musica elettronica sperimentale e la sound art. Il progetto ritorna a esplorare luoghi che già furono coperti dalle catture auditive di un altro autore, Luc Ferrari, che nel 1967, sempre a Vela Luka, nell’isola di Korcula, allora ex Yugoslavia e adesso Croazia, registrò Presque Rien n° 1. Ascoltando gli oltre trenta minuti di sequenze auditive la sensazione immediata che ci arriva è quella di una registrazione continua, forse con appena qualche taglio, una deriva acustica psicogeografica che non può essere stata progettata se non a grandi linee. La vocazione documentaristica è evidente, soprattutto nella citazione di un seminale approccio field recordings o fonografico, come tempo addietro era definita questa pratica artistica, prima che fosse segnata da più concettuali considerazioni, seppure l’impiego di registrazioni ambientali un po’ aneddotiche riporti anche al concetto cageano di “music is all around us”. I molti audio puzzles seguendo l’ispirazione del momento e un ritmo di percorrenza piuttosto blando riescono comunque ad agganciare l’attenzione dell’ascoltatore, instillando una sana curiosità sullo svolgersi dell’azione e sulla natura alquanto multiforme delle aree attraversate.
Equimanthorn – Lectionum Antiquarum [Full Length Ritual Dark Ambient Album]
Solitamente non segnalo album musicali interi, ma questo qui è davvero un unicum di oscurità e profondità siderale occulte, la casa dei Grandi Antichi.
Weird Tales Italian Collection: arriva l’albo che raccoglie il meglio di Weird Tales | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine la segnalazione dell’albo di Weird Tales, la celebre rivista americana dedicata al Fantastico più strano, che da circa un secolo imperversa nel popolo di genere.
Weird Tales Italian Collection è un albo da collezione di 184 pagine che contiene il meglio dei numeri usciti in Italia di Weird Tales. La mitica rivista americana nata a Chicago nel 1923 ha inciso un solco profondo nella fantasia popolare, raccogliendo attorno a sé i massimi rappresentanti del bizzarro letterario (tra i quali H. P. Lovecraft, Robert Bloch, Ray Bradbury e Richard Matheson), influenzando intere generazioni di sognatori e, a buon diritto, può essere considerata uno di quei prodotti che attraversando diagonalmente la cultura di un secolo hanno tracciato un inarrestabile percorso da pulp a cult. Weird Tales è la storia stessa del fantastico letterario.
Sarah Cook – Information | Neural
[Letto su Neural]
Qual è la principale differenza tra un curatore e un editore? Apparentemente una certa discrepanza è in gran parte dovuta ai mezzi che questi professionisti utilizzano (la scatola bianca contro la pagina bianca), e – per quanto possibile – ciò è in relazione all’organizzazione delle specifiche conoscenze in tali distintivi spazi. Sarah Cook non è soltanto una curatrice, bensì anche una profonda studiosa degli ambiti conoscitivi legati al digitale e alle sue pratiche. Di conseguenza è facile immaginare come in Information Cook utilizzi un “approccio curatoriale”, correlato al processo di modifica nella selezione e organizzazione di un’antologia di testi. Le cinque sezioni sono organizzate attorno a tutto il ciclo di vita delle informazioni e sono destinate ad essere “un sondaggio d’arte oltre la teoria dell’informazione”. Sono inclusi testi su artisti e/o forme artistiche, che comprendono pratiche d’avanguardia in voga dal 1960 ad oggi. Tali sperimentazioni sono tratte da un eclettico mix di formati che vanno dai comunicati stampa alle interviste, comprese le dichiarazioni di curatori e artisti. Si tratta di una selezione molto ricca e coerente, in cui concetti come segnali e significanti, insieme con la quantità e la qualità delle informazioni, vengono affrontati attraverso lenti specifiche, rendendo più credibile il coinvolgimento rispetto a quanto solitamente accade con dei testi teorici. Tutti questi focus, seppure ben collegati tra loro, sono anche ampliati nell’introduzione del libro, con le citazioni e altrettante opere non necessariamente incluse nei testi. Come l’autrice afferma “l’informazione non è la cosa, ma piuttosto il processo della sua stessa manifestazione”. Tali procedimenti,quindi, sembrano essere perfettamente legittimati.
PINK FLOYD: INSTRUMENTAL IMPROVISATION | PINK FLOYD ITALIA
Su PinkFloydItalia la segnalazione di un altro splendido video dei primissimi anni Floyd rimesso in giro, rimasterizzato e quant’altro, dal canale Tubo dei Floyd stessi. Il brano, in realtà, non ha un nome particolarmente fantasioso, Instrumental Improvisation, però glielo si perdona; è tratto dal programma ‘The Sound of Change’ della BBC, filmato a Londra il 26 Marzo del 1968. Una meraviglia psichedelica e galattica è pronta ad avvolgervi, mai uscita prima sul mercato ufficiale.