Archivio per H. G. Wells
23 febbraio 2024 alle 16:41 · Archiviato in Creatività, Editoria, Letteratura, Weird and tagged: Cristiano Demicheli, Elena Furlan, Emanuele Manco, Franco Pezzini, Fritz Leiber, H. G. Wells, Harry Houdini, Hypnos, Ivo Torello, Matteo Barbieri, Simona Cremonini
Su Fantascienza.com la segnalazione del nuovo corso editoriale della rivista Hypnos, che da adesso in poi sarà curata da Ivo Torello.
Inizia un nuovo corso per la rivista Hypnos, da questo numero sotto la curatela di Ivo Torello, con una rinnovata veste grafica e tutto a colori! A svettare i nomi di giganti del fantastico come H.G. Wells con il suo seminale “La porta nel muro” e Fritz Leiber con “I sogni di Albert Moreland”, tra i capolavori del fantastico del Novecento, cui si accompagnano le voci contemporanee di A.C. Wise, con “Come funziona il trucco”, con protagonista Harry Houdini, e il racconto vincitore del premio Hypnos “Alle case vecchie” di Matt Briar. Letteratura, storia, cinema e folklore sono invece l’oggetto d’esplorazione dei preziosi contributi di Cristiano Demicheli, Simona Cremonini, Emanuele Manco e Franco Pezzini. Illustrazione di copertina di Elena Furlan.
26 giugno 2023 alle 15:17 · Archiviato in Editoria, Empatia, Energia, InnerSpace, Inumano, Letteratura, Onirico, Oscurità, OuterSpace, Quantsgoth, Surrealtà, Weird and tagged: ABEditore, Algernon Blackwood, Ambrose Bierce, Bosco, H. G. Wells, HP Lovecraft, Montague Rhodes James
Su HorrorMagazine la segnalazione di Selve oscure, raccolta di racconti weird che verte sul tema del bosco, ABEditore. Di cosa si parla, esattamente?
Da sempre foreste e boschi esercitano un fascino particolare sugli amanti del gotico, siano essi scrittori o semplici lettori: scenari fantastici di mitologici racconti, rappresentano l’ambientazione ideale per riunire tutti quegli elementi dal tocco sufficientemente macabro che contraddistinguono le storie più note dei grandi autori del passato (e del presente).
Alberi che prendono vita per animare un luogo già pregno di mistero e infestato da creature e spiriti che intrecciano le loro esistenze a quelle di poveri malcapitati sono solo alcuni dei protagonisti della raccolta di racconti dal titolo Selve Oscure, che raccoglie e lega perfettamente la sapiente maestria di autori del calibro di Lovecraft, Bierce, H. G. Wells, Alphonse Daudet, Blackwood, M. R. James e tanti altri.
14 dicembre 2022 alle 22:07 · Archiviato in Cognizioni, Futuro, Letteratura, Recensioni, SF, Sociale and tagged: CarmillaOnLine, Distopia, Domenico Gallo, H. G. Wells, Interrogazioni sul reale, Karl Marx, Marco Sommariva, Ridefinizioni alternative
Su CarmillaOnLine un lungo articolo di Nico Gallo sulla distopia in letteratura, mentre recensisce la raccolta Ombre del futuro. Viaggio nella letteratura distopica di Marco Sommariva. Alcuni estratti che evidenziano il carattere sociale del genere, nonché politico:
Ombre del futuro è un’enciclopedia della distopia che va al di là della fantascienza e delle mode più recenti, dimostrando quanto fosse radicata nella letteratura la capacità di descrivere le forme del pensiero autoritario e poi totalitario. Mondi di regole, paure, obbedienze, poteri capaci di insinuarsi nella testa, dove si formano i pensieri. 82 romanzi, di cui molti poco conosciuti, che sono in attesa di essere letti e riletti per insinuare dubbi e indebolire le distopie che viviamo qui e ora.
Lo scrittore uruguayano Eduardo Galeano, interrogato su cosa fosse l’utopia, pronunciò queste parole destinate a diventare famose. “Lei è all’orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l’orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l’utopia? Serve proprio a questo: a camminare”[1]. Un concetto simile, questo di intendere l’utopia come qualcosa che si allontana da noi man mano che raggiungiamo l’obiettivo che ci siamo dati, lo ritroviamo anche ne Le città invisibili di Italo Calvino. “Se ti dico che la città cui tende il mio viaggio è discontinua nello spazio e nel tempo, ora più rada ora più densa, tu non devi credere che si possa smettere di cercarla. Forse mentre noi parliamo sta affiorando sparsa entro i confini del tuo impero; puoi rintracciarla, ma a quel modo che t’ho detto.”[2]
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13 Maggio 2021 alle 11:13 · Archiviato in Creatività, Editoria, Fantastico, InnerSpace, Letteratura, Onirico, Oscurità, OuterSpace, Quantsgoth, Recensioni, Surrealtà, Weird and tagged: Arthur Machen, Cesare Buttaboni, Dagon Press, H. G. Wells, Jack Mann (E. Charles Vivian), Luce oscura
Su HorrorMagazine la recensione di Cesare Buttaboni a Il Creatore di Ombre, romanzo di Jack Mann (pseudonimo di E. Charles Vivian) uscito negli anni ’30, quindi con stili e tematiche di quasi un secolo fa ma che, in fondo, sono ancora in grado di dire la loro. Un estratto:
L’interesse di questa ristampa sta, a mio avviso, nella trattazione della tematica “delle razze perdute e del folclore gaelico” temi cari, come giustamente fa notare Bernardo Cicchetti (curatore e traduttore dell’opera) nell’introduzione, a scrittori come Rider Haggard, H.G. Wells e Arthur Machen. Sempre Cicchetti si chiede se questo tipo di romanzi siano ancora leggibili o se forse siano troppo datati.
Ebbene Il creatore di ombre qualche genuino brivido soprannaturale lo regala ancora oggi pur tradendo il trascorrere degli anni. Non mancano tuttavia nelle sue pagine riflessioni affascinanti quando mette in luce come, nella frenetica vita moderna, continui a prosperare un sapere esoterico di culture antiche e dimenticate. Siamo comunque di fronte ad un autore da riscoprire che risulta perfetto per i cultori del weird classico.
5 ottobre 2016 alle 17:03 · Archiviato in Editoria, Empatia, Energia, Fantastico, Letteratura, Oscurità, Quantsgoth, Surrealtà and tagged: Algernon Blackwood, Gabriele Scalessa, H. G. Wells, Infection, Joseph Sheridan Le Fanu, Luce oscura, Nefandum psichico
Su HorrorMagazine la segnalazione di una nuova pubblicazione che verte sull’argomento “case infestate”.
Gli inquilini del piano di sopra. Case infestate nelle ghost stories è un volume, a cura di Gabriele Scalessa, che raccoglie storie di Baldwin, Blackwood, Bulwer-Lytton, Cram, Gilman, Le Fanu, Morrison e Wells, tutte accomunate dal tema delle case infestate, uno degli argomenti classici della letteratura tra ‘800 e ‘900.
Porte che si aprono da sole, voci, passi furtivi e sinistri rumori in soffitta. Il mondo dei morti si mescola a quello dei vivi in questa preziosa antologia che ha negli spettri il suo nucleo centrale. Un tòpos letterario e cinematografico che si consolida anche grazie a scrittori come H.G. Wells e Le Fanu, insieme ai quali compaiono opere della letteratura fantastica mai tradotte in lingua italiana.
10 febbraio 2013 alle 09:38 · Archiviato in Letteratura, Notizie, SF, Sociale and tagged: Aldous Huxley, Controllo sociale, H. G. Wells, Roberto Bommarito
Roberto Bommarito continua l’analisi sociale della SF sul modello di controllo che viene attuato, di volta in volta, dai Governi mondiali, con una prima puntata. Ecco qui sotto un brano:
Fin dagli inizi la fantascienza è servita da strumento di propagazione delle idee anche politiche.
H. G. Wells, importante membro della
British Fabian Society, associazione che aveva il compito di diffondere l’ideologia socialista, scrisse
La macchina del tempo, pubblicato nel 1895, in cui immaginava nel futuro un’umanità definita dalle
classi sociali al punto da svilupparsi in due diverse specie, una sotterranea e l’altra ridotta a ruolo di preda in superficie.
In Nei giorni della cometa, lavoro meno noto dello stesso autore, l’impronta socialista è molto più marcata. Una cometa sparge una sostanza che annichilisce l’istinto di competitività nell’uomo, promuovendo la cooperazione fra i governi del mondo e ponendo fine alla miseria.
Promotore non solo del socialismo ma anche del pacifismo, l’autore scrisse: «Se non poniamo fine alla guerra, la guerra porrà fine a noi.»
Aldous Huxley, dal canto suo, si oppose invece alla visione socialista promossa da
Wells, ritenendo che una struttura sociale del genere sarebbe inevitabilmente sfociata in dittatura. Al contempo nel suo
Il mondo nuovo espresse la preoccupazione per gli effetti che
un cattivo uso della tecnologia avrebbe potuto avere, dando forma nel suo libro a una tecnodittatura scientifica che rischiava di soffocare il potenziale umano invece di svilupparlo ulteriormente. Come sembrò voler sottolineare l’autore, bisogna tener a mente che la tecnologia è neutra. Solo l’uso che se ne fa le conferisce un valore, trasformandola in
strumento di liberazione oppure, al contrario, di oppressione.
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