Su OggiScienza la recensione a Dalla parte degli animali, saggio etologo di Marc Bekoff. Un estratto:
Il ‘cuore’ nel titolo italiano e le ‘emotions’ in quello inglese riassumono bene cosa rende differente l’approccio di Bekoff. Se non proprio stravagante possiamo certo definirlo un po’ biased in direzione dell’animalismo, ma senza alcun fanatismo. Come anticipa Jane Goodall nella prefazione, Bekoff ama gli animali e non ha paura di dirlo apertamente fin da subito. Ci costringe a riflettere su alcuni temi scomodi e ad analizzare l’approccio a “mali necessari” come la sperimentazione animale.
Ciò che scrive è sempre dalla parte dagli animali, e lo stesso approccio secondo lui dovrebbe averlo qualunque scienziato li studi. Che si tratti di un etologo che conduce le sue osservazioni sul campo, o della più delicata situazione di un ricercatore che conduce esperimenti più invasivi in laboratorio, questo non cambia. Tant’è che nelle idee che considera di maggior interesse, quando si parla della “responsabilità” degli scienziati nei confronti degli animali, è che questa sia paragonabile alla responsabilità di un medico nei confronti dei suoi pazienti.
Lo scienziato, propone Bekoff, dovrebbe essere un difensore morale dei suoi soggetti – spesso purtroppo ridotti a oggetti – di studio. Dovrebbe vedere il loro benessere come una questione prioritaria, anche prima “dell’obiettivo di ottenere risultati che passino il vaglio della comunità scientifica internazionale”. Chi ha sempre adottato questo approccio, come la stessa Goodall e Dian Fossey, all’interno della comunità scientifica ha “ricevuto molte critiche”, scrive l’autore.
Ciò che ha da sempre affascinato Bekoff è la vita emotiva degli animali. Dalla lettura è evidente come pensa che sia: ricca, fatta di gioie e dolori, tristezza e rabbia, di un’intensità che non necessariamente ha molto da invidiare alla nostra.
Tutti aspetti che prima con aneddoti e poi sperimentalmente, da osservazioni condotte in modo sempre più rigoroso, abbiamo negli anni imparato a conoscere. E che oggi ci spalancano a una nuova consapevolezza quando guardiamo le immagini degli elefanti che si struggono in lutto di fronte al corpo inerte di un compagno ucciso dai bracconieri, o quando ascoltando i richiami di un animale, primate o uccello che sia, ci riesce quasi spontaneo distinguere tra quelli gioiosi e quelli preoccupati, spaventati.
Con lucidità e in modo documentato (fatta eccezione per una menzione positiva al China Study nel promuovere l’alimentazione vegetariana) Bekoff tratta praticamente ogni frangente nel quale la nostra vita incrocia le altre specie. Da circhi, zoo e acquari fino alla sperimentazione animale. Che, dato l’anno di pubblicazione del saggio in inglese, non ci stupisce trovare nei termini di vivisezione.
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