Le notizie sui PinkFloyd si accavallano di continuo, sembra una band appena nata ma, in realtà, sono ormai quasi trent’anni che non produce più nulla di nuovo – a parte remixaggi e ripuliture di materiali più o meno inediti. Vivono della loro sterminata produzione precedente, seminale, geniale, innovativa, e questa capacità si è estesa anche alla comunicazione, facendoli apparire sempre più creativi e da scoprire anche nei loro aspetti più nascosti, anch’essi geniali. Un esempio è dato dalla colorazione del loro primo passaggio alla tv USA, nel novembre ’67, ancora con Barrett ma già destabilizzato, e poi altre due notizie, che riguardano ancora una volta i primordi e il periodo aureo del quartetto. Vi lascio a succosi estratti.
Da AuralCrave, a proposito del loro secondo album, del ’68:
L’immagine posta al centro della copertina è tratta da un misterioso testo alchemico del 1625, intitolato Janitor Panophus, in Musaeum Hermeticum, stampato in latino con delle aggiunte nel 1678 e riedito nel 1749. La figura ritratta, opportunamente modificata e colorata, rappresenta il filosofo giardiniere; l’uomo, con due asce in mano, è intento alla Grande Opera, posto in cima al monte dei pianeti metalli. L’illustrazione riporta inoltre i simboli alchemici inscritti negli alberi. Si tratta di un’opera tipicamente rosacrociana che sintetizza iconograficamente il mondo alchemico, con l’iperuranio in alto e il mondo naturale in basso. La simbologia esoterica che l’immagine sottende è assai complessa, quasi da iniziati; rappresenta essenzialmente il percorso che l’alchimista persegue attraverso la conoscenza. La ruota posta sulla testa del filosofo giardiniere illustra alcune tappe del cammino, rappresentate da un corvo nero, un cigno bianco, un dragone mercuriale, un pellicano e la fenice. Il corvo, punto di partenza basso e impuro, rappresenta il Nigredo, mentre le altre figure sono i vari stadi di avanzamento fino alla fenice, che personifica la luce. Il vestito del giardiniere inoltre, bicolore, rappresenta l’armonizzazione dell’unione dei contrari, base della Grande Opera alchemica.
Nella parte bassa della cervellotica cover troviamo una serie di ampolle. Anche qui, in realtà, si tratta di un’unica immagine replicata più volte. Il disegno è tratto da uno dei testi più importanti dell’alchimia, lo Splendor Solis attribuito a Salomon Trismosin, probabile maestro di Paracelso. Al 1530 risale la più antica copia conosciuta, conservata a Berlino; altre copie, anch’esse di grande valore storico, sono conservate in altri musei europei. Il testo è corredato da splendide e numerose immagini; alcune di queste tavole ritraggono delle ampolle, ognuna dal contenuto e dal significato diverso. Dalla tavola numero 13, fu Thorgenson a estrarre il recipiente che campeggia in “A Saucerful Of Secrets”. All’interno del contenitore di vetro sono custoditi tre uccelli di diversi colori: nero, bianco e rosso. Ancora una volta siamo di fronte alla rappresentazione di tre stadi alchemici, Nigredo, Albedo e Rubedo.
Da RockOl, sui motivi dietro la pubblicazione ufficiale dei primi bootleg:
Con questa mossa i Pink Floyd hanno voluto recuperare una manciata di concerti risalenti al 1971, appropriandosi di alcuni famosi bootleg e al tempo stesso allungando i diritti d’autore relativi a queste registrazioni, in scadenza a fine 2021. I dodici album distribuiti dai Pink Floyd provengono da concerti risalenti al 1971, anche se in un paio di titoli sono contenute tracce registrate nel 1970 e nel 1972. In realtà gli album sono undici (quello di Copenhagen è stato diviso in due) e recano tutti il copyright della Pink Floyd Music Ltd.
Questi dodici titoli sono stati inizialmente lanciati sulle piattaforme digitali “ufficiali” dei Pink Floyd (YouTube, Spotify, Amazon, iTunes), conservando titolo e copertine degli storici bootleg. Qualche ora dopo queste copertine sono state sostituite da una grafica comune a tutti gli album; al centro dell’immagine di sfondo, che si ripete identica ma con tonalità diversa per ogni album, sono riportate le scritte che descrivono i vari titoli.
La distribuzione di questi bootleg ufficiali ha ovviamente carattere commerciale. Sullo store di iTunes ognuno dei dodici album è acquistabile al prezzo di 9 euro e 99, 1 euro e 29 centesimi per alcune singole tracce.
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