HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per marzo 5, 2023
Minuzie svuotate
…e poi, le parole che accompagnano le immagini che divengono universi, possibilità, relazioni, orizzonti degli eventi, misure di finitezza. Fino a quando la tua capacità si spezza e frammenta in galassie di pochezze minime.
Non più tuoi
Sciolti in perfezioni liquide da infusione, sei confluito in universi che non sono più tuoi.
Amabili deliri
Quel senso di amabile estraniamento, come un richiamo che sa di angoscia sottile e indefinibile.
Letal weapons
Confronti differenziali per dirimere la distanza tra te e la complessità dimensionale, usi carte calatafate di empatia, pericolosa come un’ascia bipenne.
Le mini recensioni di Horror Magazine – Il bestiario di Lovecraft
Su HorrorMagazine la recensione di Cesare Buttaboni al Bestiario di Lovecraft, saggio a cura di Antonella Romaniello che indaga la natura intrinseca del pantheon inventato (ma quanto inventato?) dal Solitario. Un estratto:
La mitologia aliena dei Miti di Cthulhu – incarnata dai vari Azathoth (il Dio supremo), Yog Sothoth, Cthulhu, Nyarlathotep, Shub Niggurath – nasce in un periodo storico in cui la scienza fa cadere le vecchie certezze e simbolizza l’universo meccanicistico e privo di scopo da questa svelato.
All’epoca del solitario di Providence, lo sviluppo delle nuove scoperte scientifiche aveva infatti spalancato un mondo oscuro e pieno di inquietanti terrori facendo apparire datati i demoni, i diavoli e gli orpelli della vecchia narrativa gotica rappresentata da autori come Ann Radcliffe, Charles Robert Maturin e Matthew Gregory Lewis. Contemporaneamente la psicanalisi aveva portato alla luce i terrori che si annidano nell’inconscio simbolizzati da H.P. Lovecraft dai Magri Notturni, le creature che hanno ossessionato i sogni della sua infanzia. Ecco quindi che Divinità queste divinità diventano una sorta di simboli che giocano con l’uomo come se fosse un insetto.
Ora questa seconda edizione del libro di Antonella Romaniello, Il Bestiario di Lovecraft, si cimenta nell’impresa di fare ordine e classificare qualcosa che forse rimarrà sempre inclassificabile. L’autrice si è documentata in maniera approfondita e ha cercato, attraverso le fonti attinte dai racconti, di dare una forma agli incubi lovecraftiani.Alla fine questo Bestiario risulta una buona guida sia per il neofita del verbo lovecraftiano sia per l’adepto del Culto.