HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per marzo 27, 2023
Attraversa tutti i continuum!
Potresti renderti vitale usando una commistione di parole e resilienze, ma quello che non vedi profondamente è la necessità di trasformare ogni tua essenza in un elisir inumano, elementi di una trascendenza che ti potenzia attraverso i continuum.
Fili monomolecolari
Ti sei tagliato con un filo monomolecolare, che rapprende subito ogni bisogno attorno al concetto di efficienza.
Mandorle amare
Un sentore di mandorle amare apre lo scenario delle paranoie convulse sputate in volto agli spettatori, un’avvisaglia di entropia, una volontà di essere sempre presenti.
Interiore come frattali
I contenuti sono tossici e rivoltanti, ma hanno il pregio di essere taglienti e rivelatori della tua natura interiore – surrealtà come frattali dispiegati in un set quantico.
L’epopea della musica dark italiana in 10 dischi (Pt. 1) | Rolling Stone Italia
Su RollingStone un copioso – e bello – articolo di Fabio Zuffanti sulle realtà dark italiche di circa quarant’anni fa; è un viaggio meraviglioso tra le le band e le sonorità cupe di allora, elementi di rottura – come tutti gli anni ’80 – col decennio precedente. Un primo estratto, che pesca tra i clips video dei brani o album citati nell’articolo:
Negli anni ’80 le città italiane pullulavano di gioventù nerovestita. Al sabato pomeriggio specialmente, quando scattava la migrazione dalle piccole e medie località verso i capoluoghi, lungo le vie dei centri sciamavano schiere di ragazzi e ragazze dall’aspetto funereo, sfoggianti spolverini e palandrane, accessori mortuari o devozionali, gramaglie assortite, volti diafani e magrezze ulteriormente svettanti grazie a chiome acrobaticamente impalcate. Erano i cosiddetti dark, filiazione all’italiana del movimento che oltremanica veniva denominato goth. E avevano una loro musica.
Come già ricordato, il gothic inglese era imperniato sull’evocazione di malessere esistenziale, malinconia, spleen, nichilismo. Il dark italiano cercava di seguire pedissequamente ciò che accadeva oltremanica, ricalcando paro paro le gesta sonore di Joy Division, Cure o Siouxsie and The Banshees. La differenza la faceva in qualche caso l’uso della lingua italiana e, in generale, una sorta di passione tutta nostrana che andava a scaldare le gelide trame dello stile, oltre a un’atmosfera che a tratti sembra riprendere le pagine più crepuscolari della nostra letteratura. Questi 10 album, nei quali si mette in scena un teatro morboso di ombre e appassionati tormenti, lo confermano.
1. I Carillon del Dolore sono giovanissimi, conturbanti, irresistibilmente attratti dai bassifondi dell’animo umano e dotati di un forte senso del teatro, coadiuvati da scenografie e coreografie. Trasfigurazione è il prodotto perfetto per quella gioventù italiana che scelse di riconoscersi sotto i mortiferi vessilli del dark. Non ci sono dubbi che brani come Crimine di passione o Escono il coro e gli attori avranno fatto torcere di spleen adolescenziale legioni di apprendisti gotici dentro le loro camerette. Più che un disco un documento storico.