Su AxisMundi una dettagliata analisi della vita e delle realizzazioni di Jack Parsons, uno degli artefici delle premesse tecniche e tecnologiche che portarono l’uomo sulla Luna e che, più propriamente, definirono l’inizio dell’era spaziale; un artefice assai strano, però, perché era un adepto di Crowley e della sua magica e oscura visione thelemica. La vita di Parsons è stata narrata efficacemente dalla serie TV Strange Angel.
Nel tardo pomeriggio del 17 Giugno 1952 un boato scuote la città di Pasadena. Una violenta esplosione ha devastato una vecchia rimessa trasformata in laboratorio chimico al 1071 di South Orange Grove. I soccorritori si trovano davanti una devastazione degna di un teatro di guerra. Il corpo mutilato e sfigurato di un uomo, tuttavia ancora cosciente, giace sul pavimento dell’edificio. Quell’uomo è John Whiteside Parsons. L’uomo viene trasferito in fretta all’ospedale ma il decesso sopraggiunge poco dopo.
Parsons era una personalità conosciuta a Pasadena. Il Los Angeles Times del giorno dopo titola: “Scienziato missilistico ucciso nell’esplosione di Pasadena”. Nonostante non fosse un vero e proprio scienziato, Parsons aveva infatti lavorato sui razzi durante la Seconda Guerra Mondiale. Lui e la sua squadra di esperti avevano messo a punto innovazioni che si erano rivelate decisive per la vittoria nel conflitto, innovazioni che di lì a pochi anni avrebbero posto le basi per la conquista dello spazio. La morte di Parsons sarebbe stata ricordata come una grave e prematura perdita per l’industria aerospaziale se non fosse che nei giorni successivi sui giornali apparvero inchieste che dipingevano un ritratto inquietante e inaspettato del giovane scienziato.
I quotidiani iniziarono a pubblicare voci e pettegolezzi che giravano da anni sul conto di Parsons, sul suo stile di vita libertino ma sopratutto sul suo interesse per la “magia nera” e ai suoi legami con la Chiesa di Thelema e con il suo fondatore, Aleister Crowley. La morte di Parsons divenne presto materiale per tabloid e ciò bastò all’America puritana e paranoica dell’epoca per ridurre il suo contributo alla scienza missilistica ad una nota a piè pagina. Questa damnatio memeoriae si può spiegare in parte con gli interessi eterodossi di Parsons che davvero fece della magia uno dei suoi campi di ricerca. Pare ancora inconcepibile per molti che le strade della scienza del volo spaziale e della magia cerimoniale si siano incrociate nella sua persona.
Rivisitando la sua eccezionale vicenda biografica si può realizzare come non solo per Parsons questi due interessi non erano in conflitto ma fossero addirittura complementari. Parsons fu solo l’ultimo di una lunga serie di uomini di scienza per cui sia la magia che le scienze implicavano entrambe lo studio delle leggi segrete che regolano il nostro universo e il piegare queste stesse leggi al proprio volere. Parsons portò questa intuizione all’estremo cercando sia con la scienza che con la magia di impartire una direzione nuova alla storia dell’umanità.
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