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NeXT Hyper ObscureArchivio per gennaio 17, 2021
Wardruna – Skugge (Shadow), Official Lyric video
17 gennaio 2021 alle 22:49 · Archiviato in Creatività, Empatia, Energia, InnerSpace, Oscurità, OuterSpace, Tersicore and tagged: Celtico, Esoterismo, Folk, Gelo, Luce oscura, Nefandum psichico, Norrena, Olosensorialità, Rune, Video, Wardruna
Il mondo esoterico delle rune mitigate dal freddo intollerabile, mentre il crepuscolo incipiente rende gioia il sopravvivere.
Surrealtà comprensibili
17 gennaio 2021 alle 20:01 · Archiviato in Experimental, InnerSpace, Reading, Surrealtà and tagged: Olosensorialità, Teoremi incalcolabili
Mi sorprendo a essere istantaneamente idoneo alla comprensione, alla pervasiva comprensione dell’inconoscibile, come per istinto, come per folgorazione.
Un film non deve essere “per tutti”: il caso Solaris – RAGEQUITTA
17 gennaio 2021 alle 17:43 · Archiviato in Cognizioni, Creatività, Experimental, InnerSpace, Oscurità, OuterSpace, Sociale and tagged: Andrej Tarkovskij, Dacia Maraini, Movie, Non per tutti, Ridefinizioni alternative, Solaris, Stanislaw Lem
Su RageQuitta alcune note esplicative della versione italiana di Solaris, il film del ’72 di Tarkowskij che, per cotanta bellezza intrinseca, pare essere stato mutilato dall’intellighenzia italiana dell’epoca. Un estratto, in cui apprezzo particolarmente la chiosa:
Negli anni ’70 in Italia andava “di moda” limare alcune opere più concettualmente ardue. Questa interpretazione, derivata anche dal pensiero pasoliniano, voleva così avvicinare anche le opere più complesse alle persone comuni, avvicinarle al loro vissuto quotidiano.
“Ridurre la distanza intellettuale tra l’opera e lo spettatore“…un intento nobilissimo a prima vista. Il problema, tuttavia, sorge quando per ridurre questa distanza si annichilisce la complessità strutturale e concettuale di un’opera destinata a spettatori più colti. E fu così che nacque, probabilmente, uno dei più grandi scempi in una riedizione nazionale di un’opera straniera. Nel 1972, infatti, il regista sovietico Andrej Tarkovskij dava vita a una delle sue opere più belle e profonde: il film di fantascienza Solaris.
Tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore polacco Stanisław Lem, Solaris travalica il genere, regalandoci un vero e proprio viaggio esistenziale al di là dello spazio e del tempo, nei meandri della nostra coscienza. Una caratteristica ed una peculiarità affine a molte altre pellicole di Tarkovskij (una su tutte Stalker). Fu così che il film giunse in Italia.
In quegli anni la critica culturale di “sinistra” aveva un grosso peso: e in questi ambienti Solaris sembrò quasi una risposta sovietica al cinema di finzione americano, in un clima che era a tutti gli effetti di “guerra fredda” anche dal punto di vista culturale. Fu così che parte del film, nell’ottica di renderlo più fruibile e vicino al quotidiano italico (ma con il sospetto che sia stata una mera operazione di mercato) fu rimontata e riassemblata. Nonché “snellita“. In tal modo la produzione italiana mutò il senso dei dialoghi e i profili dei personaggi, senza consultare né avere il permesso del regista. Non solo. Il copione del film fu arbitrariamente riadattato dalla nota scrittrice Dacia Maraini, che affidò il doppiaggio del film a una parlata dialettale e contadina che in talune situazioni risultava decisamente fuori posto. L’edizione integrale fu resa disponibile per la prima volta solo dal 2002 in DVD, con l’audio in russo sottotitolato. Anni fa, inoltre, in Rete circolava una versione integrale del film con i sottotitoli originali sia per le parti mutilate, sia per quelle doppiate. La differenza tra i dialoghi originali e quelli italiani era abissale e spiccava in modo grottesco.
Ovviamente la reazione del Regista non si fece attendere: alla 33ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia del 1972, vedendo come era stato riassemblato e snaturato senza pietà il suo lavoro, lo giudicò “antitetico” rispetto alla versione originale e pregò inutilmente la produzione italiana per la cancellazione del suo nome dai titoli.
Che cosa abbiamo imparato da questa storia? Che non sempre avvicinare un’opera d’arte alle masse è una buona idea. Un’opera d’arte, infatti, esprime il suo valore per il suo significato reale, per il suo esprimere la propria concettualità nel modo più profondo possibile. Snaturare il nucleo di un’opera, “semplificarla” per renderla più fruibile è pertanto quanto più di errato si possa fare. Rappresenta infatti una mancanza di rispetto nei confronti del suo autore, ma anche degli spettatori stessi che sono stati letteralmente presi in giro dalla messa in scena distorta.
La natura umana?
17 gennaio 2021 alle 15:48 · Archiviato in Empatia, InnerSpace, Inumano, OuterSpace, Reading, Surrealtà and tagged: Interrogazioni sul reale, More human, No more human, Ridefinizioni alternative, Teoremi incalcolabili
Mi aspetto di capire cose esternazioni e lamenti, distacchi dal ricordo e comprensioni dell’ineffabile, ma poi cosa davvero resta della mia natura umana?
Carcrash International – Darkest Days
17 gennaio 2021 alle 13:52 · Archiviato in InnerSpace, Oscurità, Tersicore and tagged: Carcrash International, Luce oscura, Video
Ballando con le ombre sfuggenti del giorno corto.