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Archivio per Uduvicio Atanagi

Una Tomba per gli alieni – Uduvicio Atanagi: La manna, la sostanza della santità


Sgranò gli occhi, aprì la bocca perché non riusciva a tenerla chiusa, percepì allora la santità. Era come una sostanza, era il materiale dei santi, il fluido delle estasi, era connesso al dolore e a un qualche cosa che riusciamo a fare col cuore, era parte di noi, dei gatti, dei cani, degli insetti, di tutte le cose che sono qui, che soffrono e si distruggono, che stanno sull’orlo della morte e del lutto.
Guarda, riuscì a dire con la voce come sonnambula, la vedi? Sono qui, è il posto giusto. Ma l’altra dormiva, vedeva la sua testa con i capelli neri, il luccichio dell’unto, il pallore della sua carne sottile, passita, appiccicata alle ossa come fosse un’ostia.

Il genio di un autore: Uduvicio Atanagi.

Palude, di Uduvicio Atanagi – la nuova carne edizioni


Sulla NuovaCarne una bellissima recensione di Stefano Spataro a Palude, romanzo assai weird e particolare di Uduvicio Atanagi; un estratto:

Circa un mesetto fa è uscito un bellissimo romanzo dalla testa e dalle mani di Uduvicio Atanagi dal titolo Palude, edito dalla sempre attenta e indipendentissima Eris Edizioni. Un tomo di ben cinquecento pagine intrise di weird all’italiana, esoterismo, surreale, paranormale e miseria quotidiana.

Le vicende narrate in Palude sono quelle di una famiglia di nomadi moderni, i Lucenti: i fratelli Teresio e Luisa e il patrigno dei due, Roberto. Arrivati a palude dopo la morte naturale della madre dei due ragazzi, i tre si stabiliscono in una putrefacente zona della campagna toscana e vivono le loro disavventure personali. Teresio dovrà difendersi dai continui problemi legati alla sua età, in particolare dovrà stringere legami con un gruppo di suoi coetanei per tenere testa al gruppo di bulli del paese, comandati da un ragazzino ricco e annoiato che avrà a sua volta i suoi mostri (e morti) privati con cui fare i conti; Luisa, appesantita dal fardello del futuro, suo e di suo fratello minore, entrerà in un giro di droga e prostituzione, assaggiando le profondità dell’animo umano; Roberto, padre suo malgrado, dovrà lottare con la sua doppia natura idiosincratica, quella di depresso parassita della società e quella di padre di famiglia. In tutto questo, come tratteggiato a tratti dorati su una tela dai colori freddi e bui, c’è il dono di Teresio. Il ragazzino infatti ha il potere di rimuovere, in una sorta di rito di disintossicazione (potremmo dire, di esorcismo), il male che attanaglia le persone; male che può essere fisico o mentale. In un primo momento Roberto approfitta di questo potere taumaturgico, sfruttando il ragazzo e al fine di guadagnarsi da vivere per tutta la famiglia, ma ogni volta che Teresio pratica il rito ne esce più stanco e afflitto della volta precedente; il talento, per quanto metafisico e surreale, non è infatti senza prezzo.

Eris edizioni presenta “Palude” | HorrorMagazine


Su HorrorMagazine la segnalazione di Palude, il nuovo libro di Uduvicio Atanagi, uscito per i tipi Iris Edizioni. La quarta:

Eris edizioni presenta la prima uscita della collana di narrativa Atropo del 2023, il nuovo romanzo di Uduvicio Atanagi, una tra le più originali e visionarie voci della letteratura horror italiana.
Dopo aver pubblicato Lucenti (2018), arriva Palude, nuovo romanzo dalle atmosfere orrorifiche, in cui l’autore dimostra ancora una volta la sua capacità di abbracciare il genere e portarlo all’estremo per andare oltre il puro intrattenimento affrontando tematiche esistenziali e nichiliste.

Palude è una storia nera e violenta, una favola cupa e asfissiante, un racconto ancestrale di presagi e carne. Palude è un luogo che inghiotte ogni cosa. Palude è un destino già compiuto che continua a ripetersi sempre uguale e da cui i personaggi non possono sottrarsi. Palude è il Male, il potere perpetuo che annienta, l’orrore inevitabile.

Sinossi: A Palude tutto sprofonda nella terra, nel fango, le case, le persone, i loro pensieri. L’acqua, gli stagni, il muschio, penetrano ovunque. I colori della natura hanno una violenza che ferisce: qualcosa di indicibile vibra nel folto degli alberi dei boschi. Il passato è destino e chiama tutti gli abitanti, li trascina a fondo, perché quello che è già accaduto deve continuare a ripetersi all’infinito. Chiama anche Teresio, che ha il potere di succhiare via il dolore dallo sterno delle persone, e i suoi amici che sono ragazzini come lui. Ancora inconsapevoli, iniziano a percepire il richiamo del loro fato ineluttabile.
E poi tutto intorno a loro e a Palude c’è il potere, in tutta la sua arroganza, il potere di fare male, di schiacciare e annientare, di sfruttare, gli abusi, gli stupri, il male per il male, il potere di uccidere e di essere al di sopra di tutto, il potere di continuare a perpetuare il potere e contaminare tutto, un male che si diffonde come un fluido velenoso in ogni anfratto, in ogni luogo, nel profondo di una terra dove luce e ombra si confondono e si fondono, all’infinito.

Tra atmosfere orrorifiche e paesaggi rurali dal sapore cittadino sempre desolati, che ricordano film come Non si sevizia un paperino, il lettore è spinto a seguire le vicende insondabili della vita di Teresio, che vive il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, mentre il suo potere di guaritore prende forme spaventose. Pensieri e temi esistenziali accompagnano le scelte del protagonista e dei suoi comprimari nel tentativo tutto umano di poter esercitare la propria autodeterminazione e scegliere la luce. Il bene e il male non hanno confini netti e si mescolano all’interno dei personaggi. Solo il lettore potrà acquisire nella lettura la consapevolezza della natura ambigua e immutabile di Palude, teatro di avvenimenti inquietanti.
Una forte componente esoterica, una ritualità fatta di un costante ritorno; un perpetuo loop fatto di scelte sempre uguali su un terreno lastricato di leggende che ci ricordano che le narrazioni di stampo fantastico possono crescere grazie al ricco patrimonio mitologico locale dal quale Uduvicio Atanagi – uno dei tanti pseudonimi utilizzati dallo sfuggente scrittore – attinge a piene mani.

Il volume è arricchito dalle illustrazioni di Dario Panzeri, d’altra parte non è la prima volta che Uduvicio Atanagi collabora con artisti del gruppo di Progetto Stigma, proprio nel 2020 aveva collaborato al graphic novel Le mani di z di Akab.

Palude, l’orrore ancestrale di Uduvicio Atanagi – Horror Italia 24


Su HorrorItalia24 la segnalazione di Palude, la nuova pubblicazione di Uduvicio Atanagi – autore che amo alla follia. Ecco di cosa parla il romanzo:

Dopo aver pubblicato Lucenti (2018), un piccolo cult di nicchia, Eris presenta Palude, nuovo romanzo dalle atmosfere orrorifiche, in cui l’autore dimostra ancora una volta la sua capacità di abbracciare il genere e portarlo all’estremo per andare oltre il puro intrattenimento affrontando tematiche esistenziali e nichiliste.
Palude è una storia nera e violenta, una favola cupa e asfissiante, un racconto ancestrale di presagi e carne. Palude è un luogo che inghiotte ogni cosa. Palude è un destino già compiuto che continua a ripetersi sempre uguale e da cui i personaggi non possono sottrarsi. Palude è il Male, il potere perpetuo che annienta, l’orrore inevitabile.

A Palude tutto sprofonda nella terra, nel fango, le case, le persone, i loro pensieri. L’acqua, gli stagni, il muschio, penetrano ovunque. I colori della natura hanno una violenza che ferisce: qualcosa di indicibile vibra nel folto degli alberi dei boschi. Il passato è destino e chiama tutti gli abitanti, li trascina a fondo, perché quello che è già accaduto deve continuare a ripetersi all’infinito. Chiama anche Teresio, che ha il potere di succhiare via il dolore dallo sterno delle persone, e i suoi amici che sono ragazzini come lui. Ancora inconsapevoli, iniziano a percepire il richiamo del loro fato ineluttabile.

Tutto intorno a loro e a Palude c’è il potere, in tutta la sua arroganza, il potere di fare male, di schiacciare e annientare, di sfruttare, gli abusi, gli stupri, il male per il male, il potere di uccidere e di essere al di sopra di tutto, il potere di continuare a perpetuare il potere e contaminare tutto, un male che si diffonde come un fluido velenoso in ogni anfratto, in ogni luogo, nel profondo di una terra dove luce e ombra si confondono e si fondono, all’infinito.

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Palude: per chi non ha paura del buio | Scheletri


Su Scheletri la segnalazione dell’ultima fatica di Uduvicio Atanagi: Palude; ecco il dettaglio assai intrigante di cosa è capace quest’autore:

Dopo aver pubblicato Lucenti (2018), piccolo cult di nicchia, Eris presenta ora Palude, nuovo romanzo dalle atmosfere orrorifiche, in cui l’autore Uduvicio Atanagi dimostra ancora una volta la sua capacità di abbracciare il genere e portarlo all’estremo, per andare oltre il puro intrattenimento affrontando tematiche esistenziali e nichiliste.

Palude è una storia nera e violenta, una favola cupa e asfissiante, un racconto ancestrale di presagi e carne. Palude è un luogo che inghiotte ogni cosa. Palude è un destino già compiuto che continua a ripetersi sempre uguale e da cui i personaggi non possono sottrarsi. Palude è il Male, il potere perpetuo che annienta, l’orrore inevitabile. Un piccolo gioiello editoriale per i lettori che amano Thomas Ligotti e film come La casa delle finestre che ridono. Quelli che, per intenderci, non hanno paura del buio.
Su Issuu è possibile leggere un’anteprima del libro.
Per informazioni www.erisedizioni.org

Rivisitando “La Volontà trasgressiva – Seconda frontiera”


Concludo la carrellata delle mie recenti uscite (Il sentiero dello sciamano, Schegge di ossidiana, Il sigillo imperiale, Death economy e Psiconauti dimensionali) con la segnalazione dell’ultima arrivata, l’antologia di AA. VV., La Volontà trasgressiva – Seconda frontiera, da me curata ed edita da KippleOfficinaLibraria.

Undici racconti esplorano gli universi delle interazioni che rendono vive, ai nostri occhi, istanze inumane e invisibili, o impossibili.
Ridefinire il weird attraverso l’uso della SF e del fantastico in senso lato è ciò che rende quest’antologia un ponte tra l’umano e l’inumano, una descrizione di sintassi e grammatiche ancora sconosciute.

Hanno partecipato all’antologia: Paolo Di Orazio, Alessandro Gatti, Francesca Fichera, Domenico Mastrapasqua, Lukha B. Kremo, Marco Milani, Yanuk Lurjiame, Roberto Furlani, Uduvicio Atanagi, Giovanna Repetto e Giovanni De Matteo; l’inserto VR sul brano Anubi di Krell è un QRCode creato dal Sandro Battisti. La copertina è a cura di Ksenja Laginja.

“Le caratteristiche di un oggetto sono il modo in cui esse interagiscono su altri oggetti. L’oggetto stesso non è che un insieme di interazioni su altri oggetti. La realtà è questa rete di interazioni, al di fuori delle quali non si capisce neppure di cosa staremmo parlando. Invece di vedere il mondo fisico come un insieme di oggetti con proprietà definite, la teoria dei quanti ci invita a vedere il mondo fisico come una rete di relazioni in cui gli oggetti sono i nodi.
Equivale a dire che è necessario pensare che ogni cosa sia solamente il modo in cui agisce su qualcos’altro. Quando l’elettrone non interagisce con alcunché, non ha proprietà fisiche. Non ha posizione, non ha velocità”.

Carlo RovelliHelgoland

AA. VV. – La Volontà trasgressiva. Seconda frontiera | KippleBlog


[Letto su KippleBlog]

La Volontà trasgressiva – Seconda frontiera è da oggi disponibile, nella curatela antologica di Sandro Battisti, su www.kipple.it e nelle principali librerie online, in formato digitale e cartaceo.
Undici racconti esplorano gli universi delle interazioni che rendono vive, ai nostri occhi, istanze inumane e invisibili, o impossibili. Ridefinire il weird attraverso l’uso della SF e del fantastico in senso lato è ciò che rende quest’antologia un ponte tra l’umano e l’inumano, una descrizione di sintassi e grammatiche ancora sconosciute.

Hanno partecipato all’antologia: Paolo Di Orazio, Alessandro Gatti, Francesca Fichera, Domenico Mastrapasqua, Lukha B. Kremo, Marco Milani, Yanuk Lurjiame, Roberto Furlani, Uduvicio Atanagi, Giovanna Repetto e Giovanni De Matteo; l’inserto VR sul brano Anubi di Krell è un QRCode creato dal curatore. La copertina è a cura di Ksenja Laginja.

SINOSSI

I cardini su cui vive l’antologia che vi apprestate a leggere nascono dalla lettura di Helgoland, di Carlo Rovelli, e delle Nozze chimiche di Aleister Crowley, di Franco Pezzini; vincoli che sanno di fisico, di etereo, di Filosofia, di Scienza, di correlazioni che si attivano solo in determinati momenti, di vita che ha senso soltanto se tutto si allinea verso le nostre percezioni. Come infatti sottolinea Rovelli, che cita Nāgārjuna, “Se nulla è esistenza in sé, tutto esiste solo in dipendenza da qualcos’altro, in relazione a qualcos’altro. E io che vedo una stella esisto? No, neppure io. Chi vede la stella allora? Nessuno. Vedere la stella è una componente di quell’insieme che convenzionalmente chiamo il mio Io, perché le cose sono vuote, nel senso che non hanno realtà autonoma ed esistono grazie a, in funzione di, rispetto a, dalla prospettiva di qualcos’altro. Quello che articola il linguaggio non esiste. Il cerchio dei pensieri non esiste”.
Rovelli definisce in seguito, sempre in Helgoland, il suo pensiero ancora più approfonditamente: “Non c’è nessuna essenza ultima o misteriosa da comprendere. ‘Io’ non è altro che l’insieme vasto e interconnesso dei fenomeni che lo costituiscono, ciascun dipendente da qualcos’altro. Secoli di speculazione occidentali sul soggetto e sulla coscienza svaniscono come brina nell’area del mattino”.
Nāgārjuna – ci dice sempre Rovelli – distingue due livelli, come fa tanta filosofia e tanta scienza: la realtà convenzionale, apparente, con i suoi aspetti illusorio e prospettici, e la realtà ultima. Ma porta questa distinzione in una direzione inaspettata: la realtà ultima, l’essenza, e assenza, è vacuità. Se ogni metafisica cerca una sostanza prima, un’essenza da cui tutto dipenda, il punto di partenza da cui poi derivare, il resto allora non esiste. L’unica realtà è quindi la vacuità? È questa la realtà ultima? No, scrive vertiginosamente Nāgārjuna, ogni prospettiva esiste solo in dipendenza da altro, non è mai realtà ultima, e questo vale anche per la prospettiva: pure la vacuità e vuota essenza, è convenzionale. Nessuna metafisica sopravvive. La vacuità è semplicemente vuota.
A quel punto, la Seconda frontiera diviene il frutto finalmente vivo di ciò che viene plasmato dalla personale Volontà trasgressiva.

L’ascensione delle parole rese in formato grafico si attesta sulle coordinate di uno specchio irregolare, in cui ribollono le dimensioni allo stato puro.
Nel profondo di una visione a specchio, l’abisso lucidamente nero si apre come una sibilla sull’antro dimensionale delle possibilità.

ESTRATTO – Dall’introduzione del curatore

Le caratteristiche di un oggetto sono il modo in cui esse interagiscono su altri oggetti. L’oggetto stesso non è che un insieme di interazioni su altri oggetti. La realtà è questa rete di interazioni, al di fuori delle quali non si capisce neppure di cosa staremmo parlando. Invece di vedere il mondo fisico come un insieme di oggetti con proprietà definite, la teoria dei quanti ci invita a vedere il mondo fisico come una rete di relazioni in cui gli oggetti sono i nodi.
Equivale a dire che è necessario pensare che ogni cosa sia solamente il modo in cui agisce su qualcos’altro. Quando l’elettrone non interagisce con alcunché, non ha proprietà fisiche. Non ha posizione, non ha velocità.

Carlo Rovelli – Helgoland

Gli autori che ho chiamato a raccolta in questa Volontà trasgressiva hanno tracciato, partendo dalle indicazioni che ho dato loro, una serie di coordinate in cui ciò che era creduto inanimato è diventato vivo, soprattutto perché entrato in contatto con noi antropomorfi, avvitati attorno a un ombelico di assurda cecità autoreferenziale; le loro storie che hanno preso vita si dipanano da e verso l’oltrefrontiera del nostro ecosistema dimensionale e della nostra percezione. Nelle loro fantastiche visioni quantiche enormi serpentoni, tunnel di probabilità che divengono semplicemente realtà, altre realtà, diverse realtà, ex impossibili realtà, emergono dal mare del nulla come isole prima sommerse in abissi sconosciuti.
Abbiamo abbandonato due anni fa la Prima Frontiera (precedente antologia di strano weird in cui ci si chiedeva cosa l’inumano considera strano) e ora siamo in un luogo più esterno e indefinito, dove una porta dimensionale ci connette con un luogo in cui interagiscono sistemi incompatibili: il biologico e l’inumano, il tridimensionale e le infinite trasgressioni matematiche del continuum.

Il mondo dei quanti è quindi più tenue di quello immaginato dalla vecchia fisica, è fatto solo di interazioni, accadimenti, eventi discontinui, senza permanenza. È un mondo con una trama rada, come un merletto di Burano. Ogni interazione è un evento, e sono questi gli eventi lievi ed effimeri che costituiscono la realtà, non i pesanti oggetti carichi di proprietà assolute che la nostra filosofia poneva a supporto di questi eventi.

Carlo Rovelli – Helgoland

LA QUARTA

Cos’è la realtà? È una domanda con cui dobbiamo fare i conti quando decidiamo di abbandonare la comfort zone delle certezze, delle convenzioni e delle convinzioni, dell’usuale mondo che plasma di continuo la nostra esistenza. Abbandonare il senso del reale che ci appare solido, granitico, immodificabile, implica che la nostra esistenza non è così definita e, a quel punto, nemmeno così fisica. Undici storie che narrano ciò che c’è oltre la frontiera, a cavallo tra weird e SF, tra Volontà e aliti vitali, con un occhio a quello che Crowley, il più grande esoterista del XX secolo, ha sperimentato e creato.

GLI AUTORI

Paolo Di Orazio, Alessandro Gatti, Francesca Fichera, Domenico Mastrapasqua, Lukha B. Kremo, Marco Milani, Yanuk Lurjiame, Roberto Furlani, Uduvicio Atanagi, Giovanna Repetto e Giovanni De Matteo. A cura di Sandro Battisti, che nella pubblicazione ha ideato e realizzato l’inserto VR sul brano Anubi di Krell, oltrepassando la frontiera tramite un QRCode.

IL CURATORE

Sandro Battisti: è uno dei fondatori del connettivismo. A partire dal 2004 si è dedicato allo sviluppo di uno scenario comune a molti suoi lavori successivi, l’Impero Connettivo, dapprima con racconti apparsi su NeXT, la fanzine del movimento, e con il fumetto Florian, successivamente nei romanzi PtaxGhu6 (2010), scritto in collaborazione con Marco Milani, e Olonomico (2012). Ha vinto il Premio Urania 2014 e il Premio Vegetti 2017 con L’Impero restaurato; è curatore dell’antologia di strano weird La prima frontiera (2019). Scrive quotidianamente sul blog https://hyperhouse.wordpress.com/.

LA COLLANA

Avatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

AA.VV. | La Volontà trasgressiva. Seconda frontiera
Curatela e VR di Sandro Battisti
Copertina di Ksenja Laginja

Kipple Officina Libraria
Collana eAvatar — Formato cartaceo — Pag. 160 – € 15.00 — ISBN 978-88-32179-61-3
Collana eAvatar — Formato ePub — Pag. 160 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-62-0

Link

Ancora sulla “Seconda Frontiera”…


Tornando a parlare della “Seconda Frontiera”, antologia che nel solco della Prima Frontiera esplora i confini del nostro mondo sull’abisso dell’inumano, si può aggiungere:

Le caratteristiche di un oggetto sono il modo in cui esse interagiscono su altri oggetti. L’oggetto stesso non è che un insieme di interazioni su altri oggetti. La realtà è questa rete di interazioni, al di fuori delle quali non si capisce neppure di cosa staremmo parlando. Invece di vedere il mondo fisico come un insieme di oggetti con proprietà definite, la teoria dei quanti ci invita a vedere il mondo fisico come una rete di relazioni in cui gli oggetti sono i nodi.
Equivale a dire che è necessario pensare che ogni cosa sia solamente il modo in cui agisce su qualcos’altro. Quando l’elettrone non interagisce con alcunché, non ha proprietà fisiche. Non ha posizione, non ha velocità.
Il mondo dei quanti è quindi più tenue di quello immaginato dalla vecchia fisica, è fatto solo di interazioni, accadimenti, eventi discontinui, senza permanenza. È un mondo con una trama rada, come un merletto di Burano. Ogni interazione è un evento, e sono questi eventi lievi ed effimeri che costituiscono la realtà, non i pesanti oggetti carichi di proprietà assolute che la nostra filosofia poneva supporto di questi eventi.

Carlo RovelliHelgoland

In quest’avventura oltre le frontiere, ecco quindi altri tre nomi di autori che fanno parte di quest’esplorazione senza precedenti:

Giovanna Repetto (Premio ShortKipple 2017)
Giovanni De Matteo (Premio Urania 2007)
Uduvicio Atanagi (autore weird estremo)

…ma non finisce qui…

Cose quasi sconosciute, ormai


Le peripezie di un meme impazzito, che degenera e rende il plot completamente disturbato. Bellezze quasi sconosciute, ormai.

Una Tomba per gli alieni – Uduvicio Atanagi: L’illusione della scienza


Questo passaggio di Uduvicio Atanagi riassume molto meglio di tanti testi ampollosi il weird, il caos, l’imponderabilità, la pochezza umana di fronte all’infinito che ci ci avvolge, il connettivismo:

“La fisica dell’universo, le leggi del cosmo e del nulla, sono ben più complesse del concetto di ripetibilità che abbiamo innalzato a divino con il metodo scientifico. La scienza del ripetibile non può comprendere o accettare il caos, ed è nel caos in cui sguazziamo, e tutte le leggi matematiche e le intuizioni dei fisici e degli occultisti, non possono nulla dove non esiste uno schema, dove niente si ripete mai più”.

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