HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per agosto 11, 2011
Ordine interiore
Aspira voluttuosamente ogni sguardo e poi ne dona gli effluvi con una profusione di aromi, esalazioni, spire che avvolgono la psiche l’anima il corpo l’energia l’entropia: lei è misterica, non è umana.
Dom
Incantati oltre le posizioni istantanee; qualcosa stringe il collo, qualcosa precede la disgregazione molecolare, io sono un ammasso mistico di energia intensa e domino ogni sostanza che ti compone.
Mirror
La catarsi dei sogni si alimenta di immagini, estensioni, dettagli minimali in cui guardare lo specchio di una realtà aliena. Lascio fluire tutto, attraverso contaminazioni entropiche di nulla senziente, e ti vedo, ti sento, ti percepisco mentre urli silenziosamente l’appartenenza.
The wind was stronger
Il vento era serrato, stanotte. Il vento portava rivoli di Sincronicità ed estensioni di uno specchio quantistico, imboccata una via stretta e unica…
∂| ThrillerMagazine | Daniele Bonfanti e le Edizioni XII
Una bella intervista a Daniele Bonfanti è su ThrillerMagazine.it. Daniele è Editor-in-Chief di Edizioni XII ed è anche un sopraffino scrittore. Vi copio qui sotto un passo significativo dell’intervista:
Tu sei Editor-in-Chief ma anche scrittore: riesci a distribuire equamente il tempo fra queste due attività impegnative o una ne ruba all’altra?
Sono due attività entrambe molto impegnative, è vero, e che richiedono estrema concentrazione. La soluzione, per quanto mi riguarda, è una programmazione dei tempi e delle giornate molto attenta e studiata, applicata grazie a tanta disciplina e metodo. In questo modo riesco a portare avanti entrambe le attività — che mi interessano e mi piacciono in egual misura — nelle dosi che desidero o che sono di volta in volta necessarie in base alle richieste e alle deadline.
C’è da dire una cosa molto importante: sicuramente sono attività che si compenetrano e l’una mi permette di migliorarmi nell’altra: lavorare all’editing delle opere di Danilo Arona, per esempio (ma ho la grande fortuna di lavorare anche con diversi altri grandi e vari giovani talenti), discuterne con lui e sviscerarne insieme segreti e meccanismi strutturali e stilistici, è un’occasione impareggiabile di crescita come autore. Lo stesso si può dire se devi tradurre o revisionare la traduzione di un Keene o un Ketchum, operazione che ti costringe a ragionare in maniera sistematica sulle motivazioni che hanno portato maestri del genere a scegliere proprio quella parola, e proprio quella struttura sintattica, e così via… E d’altro canto l’esperienza come scrittore mi permette di entrare meglio in sintonia con gli autori con cui lavoro — e questo è fondamentale nel lavoro di editing, sia diretto che di supervisione generale.
Continuare a scavare nei meccanismi espressivi, al fine di maneggiare l’espressione e prevedere e muoversi d’anticipo, giocando con i processi interpretativi del lettore, è poi ciò che più mi interessa in ambito letterario; e si tratta di un percorso proprio tanto dell’editing tanto del mio personale modo di approcciare la scrittura.