HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per ottobre 17, 2017
Il disprezzo per il cosiddetto reale
Nelle fessure di un reale reso oleoso, ti ritrovi a destinare i tuoi supporti mnemonici alla complessità lessicale dell’elevazione psichica; tutto è Fantastico e appare come visto dall’altra parte, verso le altre parti, disprezzando ogni storia che consacra solo il reale.
Philip K. Dick: la stupenda intervista di Charles Platt | KippleBlog
[Letto su KippleBlog]
Philip K. Dick è senza alcun dubbio uno dei più grandi (e originali) autori americani del secolo passato. Oggi vi presentiamo questa intervista, una delle poche che esistono dell’autore californiano, registrata nel 1979. Charles Platt intervista Dick, parlando di tanti argomenti diversi, dagli autori che lo hanno ispirato alle sue esperienze con sostanze allucinogene.
Filmhorror.com – L’inferno dell’editoria horror: “Vanity Press” di Samuel Marolla!
Su FilmHorror la segnalazione del nuovo racconto di Samuel Marolla, Vanity Press. Roba davvero forte e particolare…
“Quello dell’editoria è un mondo complesso, intricato e in cui si rischia di incappare in qualche trappola, se non si è sufficientemente accorti. Ed è ciò che capita ad Alessio, giovane e promettente scrittore horror che sigla un accordo con una casa editrice a dir poco ambigua. In seguito però, grazie alla consulenza di un’affascinante e spregiudicata avvocatessa, scopre suo malgrado che – ben nascoste tra le righe del contratto – ci sono alcune piccole e sfuggenti clausole. Di cosa si tratta? Niente di che, è solo un codice segreto per vincolare lo scrittore all’editore; per sempre, fino alla morte. Anzi, soprattutto dopo la morte…”
La prima cosa che salta all’occhio è il tono con cui la storia è raccontata: un impasto particolarmente riuscito di ironia e suspense (accade di rado che assieme diano un buon amalgama; mi vengono ora in mente, a titolo di paragone indicativo, alcune belle storie di Dampyr, un paio di racconti contenuti nei barkeriani Libri di Sangue, un autore semisconosciuto in Italia come Ron Goulart, il fumetto Hellblazer). Siamo davanti a un racconto che è pieno di brio senza che per questo i meccanismi della tensione vengano allentati: le armate infernali, ad esempio, sono un serio pericolo per i protagonisti, ma le loro gerarchie, i loro mezzi, il modo in cui compaiono in scena risultano tutti molto divertenti. Il genio è anche questo: andare oltre i cliché di un genere, utilizzarli secondo i propri scopi, anche in senso ironico.
Poi, bisogna dirlo, qui c’è un mondo fantastico originale e tutto da scoprire, frutto di un worldbuilding veramente azzeccato. Volete sapere cos’è la scrigiura negra? Cosa sono i bibliozoi? Vorremmo davvero che questi elementi tornassero in altre opere; anche, perché no, in un romanzo lungo.
Ironia, horror, tensione, magia… eppure non è finita qui. Si parla di scrittura e di case editrici; questo dà occasione all’autore di nascondere nella narrazione uno spassoso discorso satirico sull’editoria italiana e in particolare sul milieu tutto particolare dell’horror. Con qualche frecciatina, mai però pesante e fuori luogo. Curiosi? Compratevi il racconto!!!Vanity Press è costituito da molti elementi che stanno insieme in un’alchimia perfettamente riuscita. Ma il racconto è molto più della somma di questa parti. Non è solo un “prodotto ben fatto”. C’è dentro la personalità e l’anima dello scrittore, come testimoniano anche l’ambientazione milanese dark, e la presenza di alcuni personaggi già comparsi in altri racconti e appartenenti al suo universo narrativo.
Newbie, da Charles Stross una storia della Lavanderia | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione che Newbie, il romanzo di Charlie Stross che apriva nel 2006 il ciclo della Lavanderia, viene pubblicato in questi giorni da Delos Digital. Cos’è la Lavanderia? È l’agenzia governativa britannica che si oppone a minacce occulte, grandi antichi e altri orrori gotico-lovecraftiani. Intrigante, no? Ne parlavo già qualche giorno fa qui. Eccovi ora la sinossi di Newbie:
C’è un posto di lavoro in cui si viene ripresi perché si gioca nelle ore di lavoro troppo poco. Anche se giocare forse non è il termine esatto: diciamo utilizzare giochi di ruolo online per cercare e distruggere entità demoniache, più esattamente. Non noiosissimo, ma neanche esaltante.
Per Bob Howard però le cose diventano più complicate quando il suo nuovo stagista fa tutto quello che gli era stato detto di non fare e finisce catturato all’interno di una versione modificata di Neverwinter Nights. E c’è di peggio: il ragazzo è il figlio della tizia delle Risorse Umane che da tempo gli sta sul collo. Ed è sua responsabilità, ora, andarlo a recuperare.