Dall’introduzione di Luigi De Pascalis al suo romanzo Il mantello di porpora, incentrato sulla figura dell’imperatore romano Giuliano l’apostata.
Il mantello di porpora dà voce agli sconfitti e ai dimenticati dalla Storia, primo fra tutti Giuliano con il suo progetto di restaurare i culti pagani. Impossibile non vedere una forte analogia con il periodo che stiamo vivendo. I mercanti hanno quasi scacciato il Dio cristiano dal suo tempio e ora ci sono templi dedicati al nuovo dio, il Mercato. Un dio capace di ridurre alla fame e alla disperazione interi popoli semplicemente sfiorando i tasti di un computer. Un dio spietato, i cui eserciti sono le Borse e la Finanza. Perché l’abisso che abbiamo ora davanti non è meno profondo e oscuro di quello che si prospettava all’Impero romano alla vigilia della sua caduta.
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