Su AxisMundi un post astrologico sullo scrittore esoterico Gustav Meyrink. Un corposo estratto:
Già con la superficiale vista del segno e ascendente (Sole-Capricorno, Ascendente-Gemelli) si può dire che si tratta di un individuo concentrato nell’usare il suo intelletto per realizzare i suoi obiettivi, un sapere autorizzato e finalizzato, qui la curiosità è responsabile.
Il Sole congiunto a Mercurio e Marte porta l’io a proiettarsi nel pensiero e nell’azione. Troviamo quindi una amplificazione delle caratteristiche mercuriali già forti attraverso l’ascendente e quelle marziali attraverso l’esaltazione di Marte nel Capricorno. Inoltre questo aspetto porta forza e sicurezza nella formulazione del pensiero e delle idee, l’io riesce a trovare immediato corpo di azione attraverso la parola (☿) e attraverso il gesto, l’azione che simbolicamente appartiene alla guerra ma che per analogia riguarda tutto ciò che si immette, proietta attivamente attraverso l’energia fallica. Tale proprietà è interessante da notare nel tema in quanto si riferisce a uno scrittore: la penna sul vergine foglio, il dito sull’accondiscendente tasto — sono tutti simboli fallici che connettono la scrittura a Marte.Però questa congiunzione si dispone su due fronti vicini, su diverse case: l’io e il pensiero (Sole-Mercurio) sperimentano la IX casa, dunque simbolicamente si può parlare di un interesse verso i temi filosofici: qui si trova il senso, il nucleo motrice, l’investitura divina nella vita. È una casa di idealismo che costringe i pianeti in essa, a affrontare e affermare da sé e da altri i propri processi espansivi, ideali, credenze che devono diventare tangibili anche attraverso prove e abbagli; è una casa che esalta, crea uno slancio per far funzionare correttamente gli archetipi personali interessati nella vita. L’operato letterario di G.M. è fonte di grandi suggestioni, è un voler ispirare, far insorgere all’interno del lettore la necessità di mantenere il fuoco acceso, “stare svegli” — è la casa del Sagittario: l’individuo attinge esperienza dal tempo funzionale alla sopravvivenza nei momenti più bui dell’anno, è un fuoco invernale, un fuoco che si sta per spegnere e si alimenta nel sostenere con la fede la rinascita del sole che avviene per l’appunto al termine del segno, ossia il 21 dicembre, giorno del solstizio — parole ispiratrici dunque e suggestioni radicali, esaltanti, per alcuni fin troppo ardite, destabilizzanti, suggestioni che in parte volutamente hanno saputo trasmettere una tensione, e una “provocante” paura: si tratta comunque di uno scrittore, se non orrorifico stricto sensu, fantastico e decadente — e a conferma di ciò rileviamo la congiunzione di tali pianeti con Lilith, che rende un individuo tagliente e “arpionante”, un individuo che non ha paura della propria “ombra” (in positivo), un’anima che sa ascoltare tutto ciò che non è “normale” e “conforme” per la società — questi sono i temi principali che portano Lilith o apogeo lunare sotto le vesti del mito sulla ribellione verso il patriarcato — e tipico di Lilith: fornire un magnetismo che può spaventare l’esterno, percepire l’individuo Lilith come un usurpatore, un tentatore o un essere da tenere lontano. Posso solo accennare ai casi giuridici a cui G.M. è stato sottoposto anche a causa delle sue idee e ai casi spirituali come le critiche che Rudolf Steiner rivolgeva alle sue “visioni” o alle tremolanti considerazioni di René Guenon nella lettera a Guido De Giorgio in cui si lamentava del contributo di Julius Evola nel pubblicare le opere di G.M., ritenuto dal tradizionalista francese un uomo sinistro e inquietante. Ma Lilith ha anche una forte correlazione con la magia e attraverso suoi transiti o posizioni di nascita può indurre il confronto con un’altra mente — è un apogeo ossia una luna occulta, non ha un corpo fisico, ma una dimensione spettrale — e uso questo punto per trattare dalla casa in cui giace Lilith e Marte, ossia la VIII: è la casa dell’inizio della morte, la dimora di Plutone, delle paludi ctonie procreative e della ricchezza minerale che emerge sedimentandosi sulle sponde. È una casa d’acqua legata al segno dello Scorpione, il suo ambiente è torbido e stagnante. Il veleno rende fertile questa terra: è infatti la casa delle “acque corrosive” e del mutamento (XIII arcano), connessa con il denaro e la sessualità, le vie occulte di conoscenza, con tutto ciò che prevede una “trasvalutazione”, uno scambio, una trasmutazione, un “solve”. La casa VIII è la conoscenza che cambia il conoscitore.
Parlando della casa in cui Plutone giace nel tema natale dello scrittore austriaco, abbiamo accennato alla simbologia della reclusione e della clausura. La XII casa è quella più complessa e misteriosa — anticamente era ritenuta generalmente la più infausta e era chiamata “casa del cattivo genio” — e si dà appunto il caso che G.M. abbia sperimentato momenti di reclusione e non parlo banalmente dei mesi in carcere. A tal riguardo conviene rifarsi a un momento della sua vita a dir poco “provvidenziale”, che citiamo dall’articolo di Marco Maculotti, precedentemente pubblicato sulle pagine di Axis Mundi, Gustav Meyrink alle frontiere dell’occulto.
Un giovane G.M., ancora sprovvisto di ogni “luce realizzativa” concreta, interiore, viveva come un giovane dandy “sbandato”, torturato dal destino per via dei numerosi fallimenti sentimentali — Marte in congiunzione a Lilith: il maschile è segnato da donne ribelli che feriscono — e dal nichilismo (afflizione di Sole e Mercurio in IX casa), che sfida il suo destino: il daimon risponde, un dèmone “scomodo”, Plutone in XII casa. Resistere nella collettività, nell’attesa di uscire più forti, dopo il travaglio — la “Lunga Notte dell’Anima” del misticismo, il concepimento del surreale — agisce attraverso l’uomo dietro la porta, la mano invisibile del dio della morte. La XII casa di fatto è una casa che pone la necessità di trovare una profonda e autentica conoscenza di se stesso, e se l’individuo non accetta queste richieste ecco che il daimon è veramente il cacodaimon che provoca fallimenti, ossessioni, malattie e traumi. Di fatto avviene una “possessione” per cui, in ogni modo vadano le cose, il soggetto dovrà fare i conti con se stesso, germinando nel mondo interiore. Per di più l’atto del suicidio è un atto intimo, un volere rispondere alla chiamata ossessiva della morte, una casa ambigua, estrema, non convenzionale, ma necessaria come in questo caso: è il primo radicale risveglio di G.M., una iniziazione scagliata dall’alto, “involuta”.
Un tentativo di suicidio però è un qualcosa di cosi totale che non si può trattare con la sola osservazione di afflizione agli astri o di un Plutone in XII casa: il suicidio è di fatto una reazione a un processo che avviene attraverso l’osservazione “naturale”. La componente emotiva è molto presente e, a questo riguardo, non si può che osservare la Luna, ossia la mente emotiva, le reazioni legate alla sicurezza psichica. Uscita dal profondo ma tormentato segno dello Scorpione è entrata in Sagittario — segno di cui abbiamo prima pronunciato i valori simbolici necessari — aumentando dunque la natura sapienziale e “ispirata” di questo tema. Ma ciò che colpisce non è questo e nemmeno le quadrature — il Nodo e Giove le rendono creatrici di un autentico dinamismo spirituale — ma la congiunzione con Saturno in VI casa. Questo aspetto colpisce poiché, per esporla in modo simbolico, il veloce scorrere del sangue caldo del bambino attraversato da madri genetiche è l’opposto della lenta fossilizzazione delle ossa gelide del progenitore dalle funzioni titaniche; opposti, anche se complementari (non è possibile in sede trattare oltre dell’asse cardinale “4-10”).
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