Su KippleBlog una bella intervista, da parte di Roberto Bommarito, a Filippo Ferrucci dell’Electric Sheep Comics. Uno stralcio.
Tu sei l’ideatore de La Bio-Armatura Z. Ti andrebbe di parlarcene?
Grazie, molto volentieri, anche perché è stata davvero una faticaccia portarlo a termine! Come dicevamo è articolato in 5 storie autoconclusive e indipendenti, cioè con ambientazioni e protagonisti diversi. Per poter rendere al meglio l’atmosfera e la narrazione delle singole avventure, abbiamo deciso di affidare ognuna di esse ad un disegnatore differente. I ragazzi, inoltre, hanno dovuto cercare di modificare il proprio stile “usuale” proprio per avvicinarsi il più possibile allo spirito del capitolo che era stato loro assegnato e questo, come tu sai, non è affatto semplice. A prima vista, potrebbe quindi sembrare un’opera “schizofrenica” o la raccolta di 5 storie appartenenti a mondi narrativi disgiunti (una parla di ninja, una di corse automobilistiche, un’altra di una tribù di donne guerriere…). Invece, un leitmotiv, un’intersezione, un elemento di continuità c’è! Ed è rappresentato da un personaggio – il Dr. Warui-Haji del sottotitolo – che ricorre ora come protagonista, ora come comparsa. In definitiva la Bio-Armatura Z parla delle peregrinazioni che questi si trova ad affrontare per raggiungere i suoi scopi, secondo il paradigma per cui, anche nello stesso “tempo”, luoghi distanti presentano tecnologie, usi e costumi molto diversi. In due parole si tratta di un piccolo esperimento sia dal punto di vista grafico che da quello narrativo, dove le due prospettive dovrebbero sostenersi a vicenda per creare un qualcosa di organico e coerente, nonostante le sfaccettate fonti di ispirazione e suggestioni… Speriamo vivamente di esserci riusciti, ah ah ah! Sul sito di ESC è comunque possibile reperire qualche informazione più dettagliata sul volume.
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