Su Fantascienza.com, nell’ambito del numero 209 di Delos, c’è da leggere lo special dedicato all’Urania Strani Mondi, antologia di SF italiana, con un breve riassunto dei racconti presenti; inoltre, la bella intervista a Franco Forte, editor della collana e sostenitore dell’iniziativa, aiuta a vedere gli orizzonti futuri della SF italica, con Mondadori in prima linea per la promozione del genere e degli autori che, forse, hanno acquisito il giusto senso di professionalità. Un estratto dall’intervista a Forte:
Come e quando è nata l’idea di realizzare quest’antologia?
Da tempo sto cercando di dare sostegno alla narrativa italiana di fantascienza, pubblicando i nostri autori quando mi è possibile (in Urania e non solo), cercando di puntare alla qualità come “grimaldello” per scardinare la diffidenza verso gli scrittori del nostro paese da parte dei lettori di science fiction (soprattutto quelli di Urania). Il primo tentativo di un certo spessore in questo senso l’avevo fatto nel 1998, quando insieme a Giuseppe Lippi mi occupai di curare il primo Millemondi tutto italiano. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, e dunque mi sembrava arrivato il momento di riproporre quell’esperimento nell’ambito di Urania, non tanto per fare l’ennesima antologia di nostri autori, quanto per cercare di porre le basi per qualcosa di duraturo, che possa diventare un appuntamento di valore per tutti gli appassionati. La mia intenzione, infatti, è quella di dare vita a una raccolta annuale di racconti di fantascienza italiani nell’ambito di Urania (sul Millemondi, o magari su Urania Jumbo, che mi darebbe la possibilità di pubblicare un numero maggio di autori… ma questo lo vedremo in corso d’opera), pubblicando gli scrittori che mi sembrano in grado di proporre le storie più interessanti e al passo con i tempi.
Come è cambiata, a tuo avviso, la fantascienza italiana, dall’uscita di quel primo Millemondi tutto italiano (intitolato “Strani Giorni”)?
Direi che è maturata molto. E soprattutto è uscita dal piccolo ghetto formato dai soliti quattro amici che si pubblicavano incensandosi a vicenda e che litigavano per ogni sciocchezza con gli altri gruppetti in cui tutto il mondo del fandom era suddiviso. Adesso si è più aperti verso i “colleghi”, si provano di continuo nuove strade, si sta raggiungendo una maturità stilistica e strutturale, nelle opere che si scrivono, che mi ricorda il percorso fatto qualche lustro fa dagli autori di giallo, che lavorando bene tutti insieme sono riusciti a sdoganarsi e liberarsi dalle ghettizzazioni, per arrivare oggi a essere gli autori più venduti e celebrati. Chissà, magari fra qualche anno toccherà agli autori di fantascienza…
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