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NeXT Hyper ObscureArchivio per aprile 10, 2016
Hyperborea: La legione occulta dell’impero romano di Roberto Genovesi – Saga della legione occulta #1
Nel passato avevo sfiorato questa saga di Roberto Genovesi, ma ora con una maggiore consapevolezza segnalo una recensione al primo dei tre romanzi finora editi: La legione occulta dell’impero romano. Su Hyperborea.
Si muovono sui campi di battaglia come spettri, inarrestabili e letali. Sono i soldati della Legio Occulta. Per la storia non sono mai esistiti ma l’Impero romano ha nei loro confronti un inestimabile debito di riconoscenza. Il loro intervento ha permesso di realizzare strategie impensabili, di vincere battaglie impossibili. Non sono addestrati a combattere, ma a leggere e interpretare i segni degli dèi, spianando la strada alle daghe romane, o a intervenire quando la forza delle armi lascia il posto al potere del trascendente. Indossano armature bianche come la neve e tuniche nere come la notte. Veggenti, auguri, negromanti, aruspici raccolti da bambini nelle arene, nei mercati degli schiavi e nei villaggi in fiamme. Le storie che corrono sulla bocca degli ubriachi nelle bettole di confine raccontano che siano guidati da un comandante padrone di un misterioso linguaggio dei gesti. Si muovono sui campi di battaglia come spettri, inarrestabili e letali. Giulio Cesare ne ha fatto un manipolo di eroi, Ottaviano Augusto li ha resi leggenda. Vigiles in tenebris è il loro motto e il nero destriero di Plutone il loro simbolo. Sono i soldati della Legio Occulta.
Nemora incontra Geografia Sacra Nemora
Su Nemora un percorso energetico e arcaico, alla complessa ricerca interiore delle empatie che costruiscono il nostro compendio attuale, ormai dimenticato se non per immersione nei flussi mistici. Un passo dell’articolo.
Ero partita da casa con un bloc notes pieno di domande accuratamente studiate.
Avevo con me la mia macchina fotografica, pronta per video e foto.
In sostanza, mi ero preparata per l’incontro con Sandro Pravisani, fondatore e curatore del progetto Geografia Sacra. Negli ultimi anni Sandro ha sviscerato il territorio dei Castelli Romani e dintorni, interpretandone archeologia, storia religiosa e conformazione naturale sotto una luce inedita.
Ci siamo incontrati a Giulianello, io avevo in mente una sfilza infinita di cose di cui parlare ed ero intenzionata a fotografare tutto ciò che mi avrebbe mostrato. Tuttavia, non è un caso se in questo articolo non ci sono né fotografie, né botta e risposta.Mi ha condotta nei pressi di un corso d’acqua che scorre vicino al lago.
Attraversato un campo, ci siamo ritrovati ai piedi di una collinetta piccola ma ripida.
Un sorta di acropoli in miniatura.
Nel basamento dello sperone di roccia si apre una grotta chiusa da una porta raffazzonata, Sandro mi dice di tenere questo elemento a mente. Non si nota nulla di rimarchevole dal basso, solo il piccolo boschetto che troneggia sulla collina.
Ci arrampichiamo fino in alto, a terra un tappeto di foglie morte e nell’aria un intreccio di rami.
C’è la tipica atmosfera fuori dal tempo che aleggia nei luoghi che riposano indisturbati nel sottobosco. In cima, da una sorta spianata, emergono dal terreno delle grosse rocce, modellate da mano umana. Alla mia destra vedo dei vasconi scavati nei massi…
La città stregata – Carmilla on line ®
Grande segnalazione (o post, o articolo) di Danilo Arona su CarmillaOnLine. Il discorso riguarda Genova e i suoi pertugi dimensionali, ineffabili e impensabili, ma del resto tutto lo scenario del reale è un palcoscenico che nasconde ben altro. Un estratto:
La città stregata è, ancora una volta, Genova. Chi non ci è nato, ci vive o ci ha vissuto, può capirne sino a un certo punto. Genova produce una magia che ti entra dentro e si installa come un benefico virus. Quelli, come il sottoscritto, che hanno avuto la fortuna di esserci nei primi anni ’70 sono in grado di constatarlo a ogni ritorno: il virus si riattiva e si perdono le dimensioni del tempo, trascinati nei carrugi e negli odori, nelle botteghe e nelle zone d’ombra.