Sul crowdfunding, una strada ampiamente percorsa da Deleyva Editore. Dal suo blog:
Negli ultimi anni si è sentito parlare con sempre maggior insistenza di crowdfunding, una tecnica che, a quanto pare, sarebbe in grado di risolvere ogni problema di qualsiasi startup, ente pubblico o grande impresa. Secondo la pagina di Wikipedia,
il crowdfunding (dall’inglese crowd, folla, e funding, finanziamento), è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni. È una pratica di microfinanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.
Per l’autore della pagina di Wikipedia, uno degli aspetti principali della pratica del crowdfunding sarebbe quello economico. Eppure, non è così: che differenza c’è tra il crowdfunding ed una tradizionale raccolta fondi? È proprio la prima parte della parola a suggerircelo, crowd, ossia folla.
Uno degli aspetti fondamentali del crowdfunding, infatti, è proprio la capacità di coinvolgere nel progetto un numero il più alto possibile di persone interessate all’idea del proponente al fine di creare una comunità capace di partecipare in modo attivo al progetto, contribuendo alla sua realizzazione non solamente con un piccolo sostegno economico ma, soprattutto, con il proprio carico di idee, esperienze, suggerimenti. Questo processo in particolare viene di solito chiamato crowdsoursing, che può essere definito in termini più semplici in uno sviluppo collettivo di un progetto da parte di numerose persone esterne all’entità che ha ideato il progetto stesso.C’è da dire, che l’editoria fatica ad affrontare questo processo nella sua interezza, utilizzando il crowdfunding per lo più come una campagna di prevendita del libro che di lì a poco verrà pubblicato. Noi, sin dalla nostra nascita, abbiamo sempre creduto nell’importanza del crowdfunding e del crowdsoursing: è grazie a questo confronto diretto con la comunità di lettori che piano piano si è raccolta attorno al nostro progetto editoriale che siamo riusciti a migliorare il nostro lavoro così tanto negli ultimi anni! Certo, questo espone a molte critiche, e le critiche a dei rischi. Ma per noi è diventato fondamentale lavorare in questo modo con le decine e decine di amici che hanno il piacere di condividere il nostro percorso! Per fare questo usiamo un gruppo di discussione (che per comodità affidiamo alla rete di facebook), che viene usato anche per discutere dei temi legati ai nostri libri. E guarda un po’, anche quest’attività ha un nome, ossia crowdreading, che è qualcosa di più del semplice scambio di opinioni e riflessioni sui libri, ma diventa una scrittura collettiva che cerca di superare e ampliare gli orizzonti tracciati dal testo in questione (oltre che, ed una volta ci avete pizzicato, a correggere possibili errori presenti nell’edizione che viene commentata)!
Insomma, che cos’è la crowdculture?
Crowdculture è condivisione, scambio, orizzontalità, non aver paura del confronto, ma soprattutto comunità! Siamo orgogliosi di poter dire, infatti, che noi non stiamo semplicemente pubblicando libri, ma creando una comunità di lettori aperti all’innovazione, alla cultura urbana, alla cultura della condivisione!
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