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NeXT Hyper ObscureArchivio per marzo 9, 2019
Suspiria. La ricercatezza e la potenza nel remake di Luca Guadagnino – art a part of cult(ure)
Su ArtPartCulture la recensione Suspiria, che mi sento di confermare in toto. Presto, spero, la mia versione sulla critica al capolavoro di Guadagnino. Un estratto:
La struttura di Suspiria è senza dubbio complessa e stratificata: le incognite da trovare sono innumerevoli e ben celate. Per quanto tutte le risposte vengano date fin dal principio, trovare il giusto percorso per arrivare ad esse equivale al perdersi in un labirinto di suggestioni, riflessi, percezioni e pulsioni inconsce e destabilizzanti.
La danza, il filo rosso riscorrente, è l’ago della bilancia che pende, a cadenze alternate sul piatto della vita e su quello della morte, coinvolgendo la passione – sentimentale e fisica –, la rabbia e la distruzione. La danza è una possessione, una primitiva, sensuale e orgasmica opera di manipolazione, un rito di conversione e di estraniamento da tutto ciò che è reale. Le ballerine perdono la loro umanità per divenire corpi animaleschi che con i loro gesti netti e puliti scandiscono la trasformazione, l’abbandono del razionale, favorendo l’incarnazione dell’oscuro stregonesco e del proibito seducente.
Non vi sono contorni delineati: bene e male non sono mai concetti assoluti, ma maschere flessibili che nascondono riflessi distorti ed evanescenti. Si è chi si vuole essere o la riproduzione di un modello imposto da una forza suprema e manipolatrice? Trovare la propria autenticità nel caos dell’incessante rivolta interiore è possibile solo se ci si pone un obiettivo. Susie Bannion sceglie di essere le mani della compagnia di danza, e lo diventa, donando se stessa e aprendosi – non solo metaforicamente – all’ignoto.
L’ambientazione storica, nel cuore dell’autunno tedesco, supportata dai frequenti rimandi al Terzo Reich contribuisce ad alimentare la convinzione che brandelli di male siano latenti ovunque, pronti ad intaccare ogni animo, a persuaderlo, a corromperlo e a convertirlo.
Politica e danza vengono messe sullo stesso piano, i loro riti sfociano in performances eclatanti capaci di far cambiare posizione, di creare e distruggere contemporaneamente; non a caso il passato dello psicoterapeuta – marito di una donna deportata in campo di concentramento – e l’attivismo politico di Patricia vengono usati come armi a doppio taglio, come esche, come scudi per confondere, simulare e dissimulare, per far perdere a chiunque – anche allo spettatore – la lucidità.
Cedevoli istanti
Sublimato in una caverna di pura catarsi chimica, il suolo richiama alla memoria ogni istante di cedevoli istanti disincarnati.
L’immaginario dallo spazio profondo – Carmilla on line
L’immaginario creato dalla letteratura e dal cinema di fantascienza offre visioni di civiltà extraterrestri nelle quali la vita si svolge in modo estremamente diverso da come è sulla Terra, con tutte le sue implicazioni di carattere sociale, politico, economico. Però, in realtà, in quell’immaginario che arriva dallo spazio profondo, dai più lontani interstizi stellari, non ci siamo altro che noi. Sono gli usi e i costumi degli esseri umani, la loro politica e la loro società ad essere ‘travestiti’ e trasformati in sembianze diverse e lontane. Per mezzo di immaginari che mettono in scena mondi extraumani, l’umanità riconosce se stessa e impara a dominare le sue paure legate all’apparizione del diverso e dello straniero. Non a caso, per definire un extraterrestre si usa spesso la parola “alieno”, termine connesso al latino “alius”, “un altro”, ma anche “l’altro” da noi, il “diverso”. Ebbene, l’alieno è l’incarnazione al grado più alto del diverso ma anche dell’uguale, perché esso nasce da un immaginario fantascientifico che lo crea a immagine e somiglianza degli esseri umani. In questo immaginario, poi, si moltiplicano a dismisura le più svariate implicazioni utopiche e distopiche legate alla creazione di mondi e civiltà extraterrestri.
Avete mai letto un abstract più potente per quanto riguarda la SF? Su CarmillaOnLine…
Poesia surreale
Portenti di lettura in complessità aliene, alte decine di chilometri standard; il distanziarsi dall’umano è poesia intrinseca surreale.