HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per marzo 3, 2019
Virgulti
Il referto narra di nefandezze estreme compiute sul moncherino psichico rimasto in vita, crudeltà perpetrate attraverso l’uso sciamanico degli abissi in cui inculcare, cacciare, svirgolare i virgulti del residuo vitale.
Elegiaca
Rimasugli estesi sulla battigia dei sensi, affinché nulla si distribuisca più su te o su me, ma su ogni elegiaca forma vivente.
Empatia verbale
Le parole si contraddistinguono dal flusso per le loro estemporanee valenze, tentativi maldestri di essere il flusso stesso. Fino a quando, però, non sei in grado di scavare l’empatia stessa delle parole…
ARTHUR MACHEN e il segreto delle Ninfe | Heroic Fantasy Italia
Su HeroicFantasy una bella biografia di Arthur Machen, ben dettagliata e innervata nei suoi gangli creativi e occulti. Un estratto:
L’opera di Machen può essere avvicinata a quella di Tolkien nel resuscitare gli antichi miti celtici. Ma mentre Tolkien, con gli occhi del letterato, dà valenza positiva ai “piccoli popoli”, Machen sa che questi erano visti con paura dagli antichi gallesi, così come gli Alvar nordici e gli Alp tedeschi e alpini erano ben più temibili degli Elfi di Tolkien. L’idea che il popolo di Faerie sia una maschera per un orrore arcaico indicibile è bene esposta nel racconto Il Sigillo nero.
Selvagge colline, arcaiche foreste, criptiche rovine romane fanno appunto da sfondo a The White People, secondo Lovecraft è l’opera in cui più ogni altra Machen ricrea la tradizione magica celtica. “In Machen, la storia più sottile—The White People— è indubbiamente la più grande, anche se non ha i terrori tangibili e visibili di The Great God Pan o The White Powder.” (lettera a Robert E. Howard, 4 Ottobre 1930). Il grande bibliografo e studioso dei letteratura fantastica E.F. Bleiler considerava questo racconto “probabilmente la migliore singola storia soprannaturale del secolo e forse della letteratura”, anche se l’elemento soprannaturale è fatto intuire, più che esplicitato e descritto.
«La stregoneria e la santità, ecco le sole realtà». È l’inizio del racconto, una lunga discussione tra un uomo pratico e razionalista (Cotgrave) e un mistico eccentrico (Ambrose), probabilmente portavoce di Machen. Questo prologo è stato bersaglio di critiche, sia di forma che di contenuto. Nella forma, si ritiene contrario a ogni buona regola di scrittura iniziare un racconto con un dialogo filosofico; nel contenuto, perché lo spiritualismo di Ambrose (nome non casuale: da Ambrosia, l’elisir dell’immortalità, come il Padre della Chiesa Ambrogio, ma anche come il mago Emrys Myrdinn, Merlino), e giudicato politicamente scorretto, irrazionale e misogino.
La tesi di Ambrose è che il vero peccato, come la vera santità, hanno poco a che fare con la nozione comune di bene e male, determinata dall’utile della società. La maggior parte degli uomini è debole, mossa dalle circostanze verso la criminalità o la rispettabilità. Il santo e il peccatore sono coloro che guardano oltre il velo dell’apparenza, l’uno per raggiungere sfere superiori con mezzi un tempo naturali, la contemplazione e l’estasi, l’altro con mezzi innaturali, la stregoneria. Il peccatore è non meno solitario del santo, e la sua via è ancora più ardua. Questo dialogo, da molti critici biasimato, è stato ammirato da Louis Pauwels e Jacques Bergier che vi hanno visto una spiegazione del male assoluto del nazismo. Perché l’adepto del male di Machen può non fare mai un atto violento (la strega bambina non fa nulla di più crudele di rompere dei piatti col pensiero, spaventando una cuoca), ma può anche compiere crudeltà mostruose come Gilles de Rais, che sacrificò, smembrò e violentò centinaia di bambini per trovare la pietra filosofale, o come, aggiunge Jacques Bergier, Hitler e Himmler che massacrarono milioni di persone per creare una razza di superuomini.
Pink Floyd – Eyes to Pearls / Surfacing (2014)
Gli ultimi Floyd, quasi postumi. Magnifici, però, evocativi, al meglio della loro ispirazione tipica; l’animazione che li supporta è meravigliosa. Un grandioso testamento…