HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per ottobre 6, 2020
KSENJA LAGINJA… IL DARK TRA ARTE E POESIA « La zona morta
Su LaZonaMorta è uscita una bella intervista a Ksenja Laginja, articolata sui molti temi che la sua arte tocca: poesia, grafica, musica, e altro ancora. Un estratto della chiacchierata:
DAL PUNTO DI VISTA LETTERARIO TI OCCUPI IN PRIMO LUOGO DI POESIA, CAMPO NEL QUALE LAVORI DA ANNI, INFATTI LA PRIMA SILLOGE RISALE AL 2005…
Mi interesso di molte cose perché non sono in grado di generare compartimenti stagni, ogni cosa influenza l’altra. “Smokers die younger” (Annexia Edizioni, 2005), sì, è il primo lavoro in poesia anche se è una cosa giovanile: non si tratta solo di poesia, quanto di un esperimento cut-up tra testo e immagini. “Praticare la notte” (Ladolfi Editore, 2015) è il mio primo lavoro maturo, a dieci anni dal primo, se così possiamo definirlo. Ha raccolto tutto quello che ho letto, vissuto, praticato fino ad allora.
QUAL È IL TUO RAPPORTO CON LE PAROLE?
Credo che si tratti di un rapporto bellissimo e allo stesso tempo conflittuale, come nei migliori incontri. Ho necessità della parola, di leggerla soprattutto e di ascoltarla. Ci sono dei momenti in cui avverto la necessità di concentrare tutte le forze, acquisirne il possibile in uno studio matto e disperatissimo e poi di rilasciare tutto. Lì può nascere qualcosa.
TI CAPITA SPESSO DI PARTECIPARE E ANCHE ORGANIZZARE READING POETICI E A INCONTRI ARTISTICI COLLETTIVI. INFATTI DA QUALCHE ANNO TI OCCUPI DELLA RASSEGNA DI POESIA E MUSICA ELETTRONICA “POÈME ÉLECTRONIQUE”. CE LA VUOI ILLUSTRARE? COSA TI DÀ DAL PUNTO DI VISTA INTELLETTUALE L’INTERAZIONE ARTISTICA CON ALTRI AUTORI?
Fin dagli esordi, in poesia nel 1997 quando partecipai al mio primo concorso organizzato per le scuole superiori, dove presi un bel secondo posto. Questo mi portò a volermi confrontare anche sul palco. Il primo reading fu proprio a Genova il 6 giugno del 2005: da allora non ho mai smesso. Anche per le arti figurative ho iniziato molto presto, sempre intorno ai sedici anni con le prime esposizioni collettive, però di natura scolastica con il Liceo Artistico; a partire dal 2009 sono arrivata a una sorta di prima maturità stilistica che ovviamente è ancora in evoluzione. Non ci si ferma mai, questo è il lato bello della medaglia, la parte meno bella è rappresentata dal fatto di vivere una continua tensione, la sensazione di non essere mai abbastanza soddisfatta. Vorrei sempre superare il limite. Sono estrema in tutto quello che faccio, non ho mezze misure. In “Poème électronique”, che co-organizzo insieme a Stefano Bertoli, la poesia incontra la musica elettronica, e lo fa sempre in modo imprevedibile in una sorta di improvvisazione. Autori e musicisti non si conoscono mai e le combo vengono individuate sulla base dei testi e delle composizioni. Sono uniti per l’affinità elettiva che percepiamo. È l’incontro il culmine di tutto. Questo occuparmi della rassegna mi arricchisce, a vari livelli.
Sulle rive degli abissi
Ti aspetto sulle rive psichiche degli abissi, quelli senza dimensione, quelli senza aspetto. Ti aspetto e giudico nel frattempo le dinamiche delle personalità che lì annegano, in un tumulto di nullità spaventosa.
Effetti collaterali
Non riesco a enumerare le prospettive euclidee che mi attendono, mentre un groviglio quantico di opportunità si dispiega intorno ai miei effetti collaterali.
Stranimondi dal vivo per ora non si fa | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la notizia di StraniMondi online, integralmente online, in quest’anno di vairus che sconfigge l’illusione di una crescita infinita. Ecco il comunicato:
Cari strani amici,
con rammarico abbiamo deciso di non tenere, per il momento, l’edizione Stranimondi 2020 “in presenza”.
Siamo sicuri che questo deluderà molti, come delude noi. Per molti è un’occasione importante per rivedere amici, divertirsi, confrontarsi. Per molti è anche un’occasione professionalmente importante, per far conoscere le proprie produzioni, vendere libri, conoscere partner. Lo è anche per molti di noi. Ormai tanti libri escono in questo periodo proprio in vista di una presentazione a Stranimondi.
Tuttavia, la situazione impone prudenza. La curva dei contagi ha subito un’impennata in questi ultimi giorni, e anche se eravamo già decisi a fare un’edizione molto ridotta, con pochi espositori e pochissimi partecipanti proprio per poter mantenere le adeguate distanze, crediamo non sia il momento di correre rischi.
Stranimondi deve essere prima di tutto una festa e noi non ce la sentiamo di mettere in pericolo le persone.
A breve verrà emanato un nuovo DPCM che probabilmente imporrà nuove restrizioni, ma crediamo di non dover restare solo nell’ambito della legalità, ma anche in quello della pura e semplice responsabilità.
Perciò, per il momento, Stranimondi dal vivo non lo possiamo fare.
Cosa faremo? Abbiamo delle idee. Innanzitutto continueremo le nostre attività online, dando spazio questa volta agli editori che avrebbero esposto a Stranimondi. Più avanti penseremo ad altre cose, e non escludiamo, se la situazione dovesse migliorare, di ripensare anche all’idea di ritrovarci davvero di persona. Le probabilità al momento non sembrano favorevoli, ma noi ci speriamo lo stesso.
Del resto, siamo strani, no?
Grazie a tutti per il sostegno e la comprensione, e vi diamo appuntamento – speriamo il più presto possibile – a un’edizione di Stranimondi Live degna del suo nome.