HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per ottobre 22, 2020
Eden House – 12th Night
Lascia che il buio della notte che tinge te, ti soccorra quando l’abisso è pronto a inghiottirti.
La notte della svastica, distopia nazista d’anteguerra | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione di La notte della svastica, romanzo distopico – o ucronico? – del 1937 scritto da Katherine Burdekin. La quarta, che è notevole, e che centra perfettamente molte delle caratteristiche magicosacrali del Nazismo e del culto che tuttora sopravvive ovunque:
Prima del Racconto dell’ancella di Margaret Atwood, prima di Philip K. Dick, c’era La notte della svastica. Pubblicato nel 1937 racconta una storia che era ancora tutta da scrivere proiettandoci in un mondo in cui i nazisti hanno vinto e creato un impero, la donna è ridotta a una macchina finalizzata a procreare soldati, memoria e identità personali demoni da distruggere.
Il Nazismo ha trionfato. Settecento anni dopo il pianeta si trova diviso in due soli potenti domini: l’impero tedesco e l’impero giapponese. E nella parte tedesca si trova aggiogato a un’assurda religione, imposta dall’abolizione della memoria e nata dall’oblio di ogni scienza e tecnologia, arte, letteratura e filosofia. Il nuovo Credo ha deificato Hitler, trasformato in un dio mitologico, «non nato da grembo di donna, ma esploso dalla testa del padre suo, Dio del Tuono». Un mondo brutalizzato e brutale, ritornato a una specie di feudalesimo mistico, di cui le prime vittime, che non si possono del tutto eliminare, sono le donne. Eppure qualcuno, nella lunga notte dei secoli, è riuscito a custodire un barlume della memoria (un libro, una fotografia), estremo antidoto, ultimo riparo contro l’annichilimento dell’umano.La notte della svastica fu scritto, incredibilmente, nel 1937, cioè prima della Seconda guerra mondiale e prima dell’alleanza bellica tra il Giappone e la Germania. Immagina e prevede l’una e l’altra. E comprende del Nazismo un carattere che verrà rilevato decenni dopo: il legame strutturale tra il totalitarismo e il misticismo irrazionale. Ma è forse il tema del rapporto tra biologia e potere, tra violenza e sessualità, quello che emerge in modo più inquietante dalle pagine di questa scrittrice: la riduzione della donna ad una macchina finalizzata a procreare soldati, il disprezzo misogino, la distruzione di memoria e identità personali anticipano e piantano le radici della futura fantascienza femminista (alla Atwood, per esempio). Dietro le sue spalle ci sono Wells, Huxley e le altre ucronie e distopie. E prima del 1984 di George Orwell (che uscirà nel 1948) inscena gli effetti di una società in cui la Storia è stata abolita.
Pubblicato da Sellerio, il libro sarà presentato questo questo venerdì alle 18 da Franco Ricciardiello e dal curatore Domenico Gallo al Museo Leone, a Vercelli.
Le novità di Biblioteca Lovecraft | FantasyMagazine
Su FantasyMagazine la segnalazione delle novità per la casa editrice ArcoIris che fa esordire la collana “La Biblioteca di Lovecraft”. Mi intriga, in particolar modo, Aleister Crowley, I racconti della bestia.
Dieci racconti macabri e irriverenti, otto dei quali tradotti per la prima volta in italiano, del celebre esoterista inglese. Introduzione a cura di Steve Sylvester, leader della storica band DEATH SS.
Risorse liminari
Le risorse psichiche di riserva sono state disposte lungo gli argini dimensionali del Nulla senziente.
Il generale di Diocleziano | ThrillerMagazine
Su ThrillerMagazine la segnalazione di Il generale di Diocleziano, romanzo storico di Guido Cervo. Un estratto dalla quarta:
286 d.C., Gallia settentrionale. Valerio Metronio Stabiano è un romano d’antico stampo. È sempre stato un soldato, che i tumultuosi eventi del suo tempo hanno portato ai più alti gradi nelle legioni. Uomo d’ordine, da sempre dedito a Roma e ai suoi valori, è stato emarginato dall’imperatore Marco Aurelio Carino poco prima della guerra civile contro Diocleziano. Condannato all’inazione mentre il suo mondo è in pericolo, si è ritirato nella sua villa di campagna, forzandosi a vivere come un comune aristocratico. Una vita lontana dai campi di battaglia che gli ha permesso, se non altro, di godere dell’affetto dei suoi familiari. Ma i tempi sono cupi. Rivolte contadine e massicce incursioni di barbari minacciano l’unità e la stessa esistenza dell’Impero. Le orde dei ribelli bagaudi, dedite a sanguinari riti celtici, dilagano nelle province galliche, e la stessa famiglia Metronia è in pericolo. Diocleziano, divenuto imperatore, è risoluto a porre fine al caos. Toccherà a Valerio Metronio, richiamato al servizio di Roma, portare a termine una missione ad alto rischio, per stroncare la ribellione. Tra le poche forze al suo comando, una coorte di soldati umiliati e oggetto di disprezzo, superstiti di una legione d’Oriente, in prevalenza costituita da cristiani, punita con la decimazione per aver rifiutato di rendere il sacrificio d’uso agli dei. Sarà sotto la sua guida che questi uomini, attraverso un succedersi di battaglie, troveranno il loro riscatto.
Guido Cervo torna all’Impero Romano con un romanzo epico e di grande forza narrativa. Una storia attualissima che porta in luce la complessità di un mondo scosso da potenti rivolgimenti, che chiamano ciascuno a scelte decisive e al sacrificio personale in difesa del bene comune.