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NeXT Hyper ObscureArchivio per ottobre 24, 2020
L’inferno secondo Neal Stephenson | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione dell’uscita per Fanucci di Fall La caduta all’inferno, romanzo di Neal Stephenson che continua la sua sperimentazione semiotica del multiverso cibernetico e dell’upload cerebrale. La quarta, intrigante, e non potrebbe essere altrimenti.
Nella sua giovinezza, Richard “Dodge” Forthrast ha fondato la Corporation 9592, una società di videogiochi che lo ha reso un multimiliardario. Ora, raggiunta la mezza età, Dodge apprezza la sua vita comoda e libera, la gestione delle sue miriadi di interessi commerciali e trascorrere il tempo con la sua amata nipote Zula e la sua giovane figlia, Sophia. In una bella giornata autunnale, mentre si sottopone a una procedura medica di routine, qualcosa va irrevocabilmente storto. Dodge viene dichiarato morto cerebrale, tenuto in vita dalle macchine, lasciando la famiglia sbalordita e gli amici intimi attoniti. Molto tempo prima, Dodge aveva redatto il testamento ordinando che il suo corpo fosse dato a una società di crionica, ora di proprietà dell’enigmatico imprenditore tecnologico Elmo Shepherd. Legalmente obbligata a seguire la direttiva nonostante i dubbi, la famiglia di Dodge scansiona il suo cervello e archivia tutti i suoi dati in un cloud in attesa di sviluppi. Negli anni a venire, infatti, la tecnologia consentirà di riaccendere il cervello di Dodge, verrà creato un eterno aldilà, il Bitworld, in cui gli esseri umani continueranno a esistere come anime digitali.
Liquidi densi entropici
Lascio coagulare i ricordi in un flusso discontinuo di dolore, fino a riempire le distanze che diventano liquidi densi di entropia.
Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes | SherlockMagazine
Su SherlockMagazine la segnalazione del Grande libro dei racconti di Sherlock Holmes, a cura di Otto Penzler.
Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes, pubblicato nella collana Oscar Draghi Mondadori (euro 28,00), raccoglie ben 83 avventure del noto detective di Baker Street scritte da tantissimi autori.
Per orientare il lettore all’imponente volume di quasi mille pagine (982 per l’esattezza) il curatore ha cercato di suddividere i racconti in diverse categorie. Lui stesso afferma nell’introduzione che si tratta di una suddivisione discutibile, poiché certi racconti dovrebbero figurare in più categorie, tuttavia può essere un primo modo per macro-selezionare le scelte narrative da lui operate.
I racconti presenti in questo libro, tutti tradotti da Enzo Verrengia, partono con due parodie classiche di Conan Doyle, poi Penzler raccoglie otto tra i racconti più ristampati nella storia dell’apocrifo. La categorizzazione attuata dal curatore ci porta a leggere anche tredici pastiche d’autore, cinque pastiche apocrifi risalenti al diciannovesimo secolo, tre storie in cui Holmes è presente solo “in spirito”, cinque avventure di stampo fantastico-fantascientifico, dieci racconti in cui Holmes incontra eminenti uomini o donne, undici racconti divertenti, quindici opere di giallisti contemporanei e undici di autori di polizieschi classici.Il risultato è un tomo davvero unico per tutti coloro che amano leggere nuove avventure del detective inglese, oltre alle canoniche 60 scritte da Arthur Conan Doyle. Un volume con copertina rigida che si presta anche a un ottimo regalo. Una sorta di strenna natalizia anticipata che i fan dei Sherlock Holmes sapranno apprezzare.
L’ultima guerra dell’impero romano (1444-1446). Costantino XI e la riconquista della Grecia. – TRIBUNUS
Su Tribunus un primo piano sull’ultima battaglia dell’Impero Romano, combattuta nel 1446 dopo l’ultimo singulto imperiale che aveva ridato vigore alle espansioni romane sulla Grecia. L’ultimo scontro,, prima dell’assedio finale a Costantinopoli, protagonista sempre l’ultimo imperatore, Costantino XI.
La figura di Costantino XI Dragases Paleologo, ultimo imperatore romano, è ormai legata in modo indissolubile alla sua morte eroica durante la difesa di Costantinopoli nel 1453. Tuttavia, Costantino fu un energico difensore della causa imperiale, sia in funzione anti-latina che anti-turca, già da molto prima di ascendere al trono.
Dopo aver partecipato alla campagna contro il duca di Cefalonia Carlo Tocco, culminata nella battaglia delle Echinadi del 1427, Costantino s’impegnò subito dopo nel lungo assedio che portò alla conquista di Patrasso, mentre il fratello minore Tommaso metteva fine al Principato di Acaia, riconquistando quasi totalmente il Peloponneso ai Latini (fatta eccezione per i pochi domini veneziani rimasti nel sud della penisola). Il sogno di Costantino era di riportare l’intera penisola ellenica sotto il controllo romano, strappandola ai Latini e ai Turchi una volta per tutte. Un progetto che era inviso al sultano ottomano, che certo non avrebbe accettato un regno indipendente con aspirazioni espansionistiche in Grecia.
Nonostante fosse stato abbattuto e superato più volte in passato, Costantino considerava l’Hexamilion la sua più importante arma difensiva. Durante la riconquista della Grecia, il muro sull’Istmo era stato la sua principale base operativa, e vi aveva risieduto per la maggior parte del tempo. Doveva essere a Mistrà, quando gli arrivò notizia che il Sultano stava preparando il suo esercito per muovere contro di lui.
Il primo giorno di settembre, gran parte del Despotato venne affidata all’amico Giorgio Sfranze, mentre lui sarebbe partito immediatamente per assicurarsi che il muro fosse sufficientemente difeso e preparato all’assalto turco. Costantino era probabilmente molto fiducioso di poter resistere, poiché allo stesso Sfranze espresse il desiderio di sposarsi nuovamente (il Despota era sfortunatamente rimasto vedovo, e senza eredi, già due volte).
“Ora io viaggerò verso l’Hexamilion e rinforzerò le fortificazioni. Tu dovrai rimanere qui ed esercitare bene il comando. Ti incarico di mettere fine alle numerose istanze di ingiustizia e di ridurre il potere dei numerosi signori locali. Che sia chiaro a tutti che tu qui hai il comando, e che io sono il [loro] signore”. Queste le parole di Costantino a Sfranze, prima di partire per il muro l’8 settembre.