Su Esquire un post che indaga il mondo molto più che transumano, quello postumano, che sta uscendo fuori dai progetti di longevità della Silicon Valley. Come appendice del post precedente, questa disquisizione approfondisce le possibili derive tecnofasciste, che se non fossero immerse in un mondo iperliberista avrebbero pure un loro profondo perché positivo. Ma magari mi sbaglio…
C’è gente strana in Silicon Valley: un esercito di tech-miliardari divenuti più ricchi di Creso e che oggi utilizzano i loro soldi per inseguire sogni talmente bizzarri che, almeno da noi comuni mortali, sarebbero da classificare alla voce “follie da megalomani”. Ma c’è un problema: con le risorse economiche più o meno infinite che alcuni di questi personaggi hanno a disposizione – da Peter Thiel a Elon Musk, da Larry Page a Jeff Bezos – le loro follie potrebbero anche diventare realtà.
1. Vivere per sempre
Calico, Unity Technology, 2045 Initiative: sono solo alcune delle startup che stanno inseguendo il sogno dell’immortalità (o che almeno stanno provando ad allungare il più possibile il nostro ciclo vitale). Secondo Bill Maris, fondatore di Calico – società finanziata da Google che sta conducendo un colossale studio in cerca del gene dell’invecchiamento – è possibile vivere fino a 500 anni. Più modeste le prospettive di Unity Technology (società che ha ricevuto 127 milioni di euro da Bezos), che punta invece ad allungare la vita media del 35% eliminando le cellule che hanno smesso di dividersi. Ma nessuno è più ambizioso di Dmitry Itskov e della sua 2045 Initiative, secondo cui nel giro di trent’anni fonderemo uomo e macchina conquistando così l’immortalità.
Sul tema, il guru indiscusso è però Aubrey De Grey, scienziato capo della SENS Research Foundation della Silicon Valley, il cui motto è “longevity escape velocity”. In poche parole, seguendo la logica del divide et impera, dobbiamo gradualmente ringiovanire i tessuti, sostituire le cellule che hanno smesso di dividersi, rimuovere quelle che sono diventate tossiche, evitare le conseguenze delle mutazioni del DNA e tutta una serie di interventi mirati che, come il tagliando di una macchina, ci permetteranno di andare avanti molto più a lungo di quanto fosse inizialmente previsto.
Un bell’articolo di Roberto Paura sul Transumanesimo, da leggere tutto d’un fiato su Esquire. Ecco l’incipit:
Ci risiamo: il transumanesimo è di nuovo sotto attacco. Questa volta a muovere le critiche al controverso movimento tecno-utopista è il programma Report su Rai3, che nella puntata andata in onda il 2 aprile 2018 vi ha dedicato un servizio, commentato con dure parole dal conduttore Sigfrido Ranucci: “È una deriva inquietante. Se qualcuno riuscisse a condizionare le scelte politiche? Gran parte dei seguaci del transumanesimo vive nella Silicon Valley, e alcuni di loro occupano dei ruoli ai vertici di quelle aziende che stanno investendo su tecnologia, web e genetica. E se nessuno mette un freno, saranno in grado di dettare l’agenda dell’evoluzione umana indisturbati”.
La deriva tecnofascista è sempre dietro l’angolo, ma attenzione a generalizzare; vero è, comunque, che chi può permettersi le cure per la longevità è anche chi ha in mano una grossa quantità di denaro, e ciò è sufficiente per indirizzare la società verso i propri fini. Perché, come detta l’unico motto liberista, “Il mercato si regolamenta da solo, in base alle sue esigenze”. Ovvero alle esigenze del Capitale e di chi lo detiene. Voi che ne pensate?
Su Fantascienza.com la segnalazione del nuovo Urania dedicato a Paul Di Filippo, Cosmocopia. Eccone una descrizione intrigante.
Quest’opera e il suo seguito La principessa della giungla lineare sono ambientate in un mondo davvero particolare, decine di milioni di isolati stretti tra una ferrovia e un fiume smisurato.
Scrittore eclettico ed eccentrico, Di Filippo non disdegna incursioni nel campo del fumetto e della satira, dissacrando temi e autori della fantascienza nella sua rubrica “Plumage From Pegasus”. Anche il protagonista di Cosmocopia appartiene al variegato mondo del fantastico, un anziano disegnatore in crisi che per riguadagnare la vena creativa commette un errore che avrà conseguenze inimmaginabili.
Il libro
Prima che venisse colpito da un ictus e che la vecchiaia lo aggredisse senza dargli scampo, Frank Lazorg era il re degli illustratori fantastici, con un ego a dir poco smisurato. Ma ormai non può più dipingere. Almeno fino a quando non inizia a prendere una nuova, bizzarra droga che sembra in grado di ridare sostanza alle sue capacità creative, ma che lo porta a una dipendenza assoluta e alla follia. Infuriato, e con la capacità di comprendere la realtà gravemente compromessa, Lazorg arriva a commettere un atto irreparabile, e a sua volta viene trascinato… da qualche altra parte. Nudo e indifeso, il grande artista si aggira in uno scenario bizzarro ed estraneo, pieno di cose mostruose che sembrano deridere, eppure in qualche modo anche stranamente rispecchiare, la precedente realtà del suo mondo. Ecco allora comparire Grucciasentina, una creatura straordinaria, che potrebbe forse aiutare Lazorg a salvarsi mentre precipita attraverso la Cosmocopia, avvicinandosi sempre più al misterioso Conceptus…
All’interno, i racconti Ascensione negatadi Lorenzo Davia e Ripristinodi Silvio Sosio.
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"Scrivete quel che volete scrivere, questo è ciò che conta; e se conti per secoli o per ore, nessuno può dirlo." Faccio mio l'insegnamento di Virginia Woolf rifugiandomi in una "stanza", un posto intimo dove dar libero sfogo - attraverso la scrittura - alle mie suggestioni culturali, riflessioni e libere associazioni.