HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per giugno 17, 2018
In ricordo di Sergio Altieri
Ricordo lo sconcerto di un anno fa, lo sbigottimento, il rimanere senza parole. Lo so, l’anniversario era ieri, ma come si fa a razionalizzare una cosa così apocalittica, lui che era il maestro delle apocalissi? Sei sempre nei miei pensieri, ti evoco ogni volta possibile, e ti piango assieme a tutti quelli che ti hanno voluto bene e apprezzato (l’intero mondo che sa sentire e pensare).
Evocazione immaginifica
Mi muovo nella complesse righe dimensionali, a cercare la definitiva estensione delle parole conglobate dalla loro evocazione immaginifica.
Sguardi di Eros Arte nella “Casa Chiusa” – CRITICA IMPURA
Sonia Caporossi estrae riflessioni di Vitaldo Conte sull’eros, sulla trascendenza che esso dona, sull’immaginario e sulle condizioni intime che il mondo erotico e passionale (della carne) coinvolge e veicola. Tracce di sesso quantico in tutto ciò. Un estratto:
2. Valentine de Saint-Point, nel Manifesto futurista della Lussuria (1913), rivendica il valore positivo del piacere e della sensualità, oltre che essere fonte di liberazione spirituale e unione con l’universo, sia per la donna che per l’uomo: «La Lussuria è la ricerca carnale dell’ignoto, come la cerebralità ne è la ricerca spirituale (…) è il gesto del creare, ed è la creazione». Superando le ipocrisie della morale tradizionale, incapace di vedere le profondità e bellezze del sesso, l’eros può divenire un’opera d’arte. Intorno a una nuova idea del sesso ruota una parte cospicua della produzione teorica e letteraria del Futurismo, che affronta l’argomento anche in romanzi e novelle a sfondo erotico-sociale. Italo Tavolato, oltre a inveire Contro la morale sessuale (1913), elogia su ‘Lacerba’ la prostituzione, causando un processo per attentato al pudore.
3. «Tutto il suo essere insorgeva e tendeva con ismisurata veemenza verso la stupenda creatura. Egli avrebbe voluta involgerla, attrarla entro di sé, suggerla, beverla, possederla in un qualche modo sovrumano»: scrive Gabriele D’Annunzio ne Il piacere, il suo primo romanzo (pubblicato nel 1989), il cui protagonista Andrea Sperelli è l’alter ego dello scrittore. In questo capolavoro, manifesto dell’estetica dannunziana, egli guarda l’amore d’eccezione, attraversando conquiste e sconfitte: Gabriele è poeta, ma anche “amante guerriero” in ogni espressione. Il piacere diviene anche la bussola dei convenuti alla Festa della Rivoluzione di Fiume (1919-20), di cui è stato il condottiero. Questo invito a osare ha contagiato successive generazioni di “artisti barbari sognanti”: «L’Arte! L’Arte! – Ecco l’Amante fedele, sempre giovine, immortale; ecco la Fonte della gioia pura, vietata alle moltitudini, concessa agli eletti; ecco il prezioso Alimento che fa l’uomo simile a un dio» (D’Annunzio). In un delirio erotico senza censure Fiume, popolata di numerosi postriboli, diventa una città dell’amore a tutto campo. In questa avventura D’Annunzio trasferisce il piacere nella bellezza del vivere: «Bisogna fare la propria vita, come si fa un’opera d’arte. (…) Bisogna conservare ad ogni costo intiera la libertà, fin nell’ebrezza» (D’Annunzio).
«Sarò ciò che vorrai che io sia»: esclama O, la protagonista della Histoire di Pauline Réage. A queste parole di arrogante schiavitù d’amore, dedicai le tavole della mia cartella verbo-visiva I quarti di O: «Ecco il piacere incorporeo, trasferito dal corpo ai suoi simboli, semplificato, “ridotto al segno”. (…) Si prova solo ad aggiungere un anello: sempre cerchio, sempre catena, sempre O», nota Vincenzo Accame nell’introduzione. L’eros estremo può divenire così arte: «O non fu più che attesa e notte. Di giorno era come un volto dipinto dalla pelle morbida e dalla bocca docile. (…) Di questi ferri e di questi marchi, O provava un orgoglio insensato» (P. Réage).
Lucid Dreaming Music Mix by Dead Melodies
Solitamente pezzi lunghi non ne metto, ma questa selezione operata da Dead Melodies è fantastica, e delirante d’inumano.